Le differenze di genere nel reddito da lavoro dipendente sono ormai ampia- mente dimostrate 1 , ma rimane di difficile comprensione la differenza salariale in un contesto specifico come quello della ricerca pubblica. Se si considera che i rapporti lavorativi sono regolati da contratti standardizzati, sembra difficile po- ter affermare che persistono differenze di trattamento economico legati al ge- nere. In realtà, come è ben noto, le differenze non si riscontrano nel trattamento economico, che rimane invariato a parità di posizione e anzianità retributiva. Sebbene le misure continuino a evidenziare uno svantaggio netto per le donne in posizioni di leadership o in campi tradizionalmente dominati dagli uo- mini in importanti enti pubblici di ricerca come CNR e INFN, il monitoraggio nel corso del tempo mostra alcuni segnali incoraggianti di progresso verso la parità di genere. Le nuove generazioni sono sempre meno influenzate dal pre- giudizio che le donne non possano svolgere le stesse attività degli uomini nel mondo della ricerca scientifica. Tuttavia, questo processo di cambiamento pro- cede lentamente, e rende essenziale l'azione che gruppi come GETA operano per sensibilizzare i lavoratori della ricerca, il personale dirigente degli enti e le istituzioni politiche. Questo fenomeno è evidente sia nelle forbici di carriera, in cui talvolta emerge un beneficio per le donne ma solo nelle posizioni precarie, sia nei dati di moni- toraggio (GCI) che non mostrano mai una parità generale. Il vantaggio femmi- nile, se lo si ritrova, risiede solamente in corrispondenza di mansioni specifiche, come il settore amministrativo, ma la scienza e la tecnica permangono a condu- zione maschile. Fa timidamente eccezione il caso dell'INFN che riporta un re- cente passo avanti verso la parità nel passaggio dal II al I livello dell'inquadra- mento professionale, riduce complessivamente per l'anno 2022 lo svantaggio femminile. Sicuramente è necessario continuare a monitorare costantemente l'evoluzione di questo fenomeno nel tempo, al fine di verificare che i dati rilevati non si riferiscano semplicemente ad una coincidenza temporanea legata a circo- stanze contingenti, ma piuttosto riguardino un reale cambiamento strutturale in atto. Anche il CNR sta registrando parziali cambiamenti; tuttavia, essendo un ente molto grande e complesso, necessita di più tempo affinché gli indicatori comincino ad evidenziare un cambiamento stabile verso la parità.
Misure di parità negli EPR: il caso di CNR e INFN
Loredana Cerbara;Nicolò Marchesini;
2023
Abstract
Le differenze di genere nel reddito da lavoro dipendente sono ormai ampia- mente dimostrate 1 , ma rimane di difficile comprensione la differenza salariale in un contesto specifico come quello della ricerca pubblica. Se si considera che i rapporti lavorativi sono regolati da contratti standardizzati, sembra difficile po- ter affermare che persistono differenze di trattamento economico legati al ge- nere. In realtà, come è ben noto, le differenze non si riscontrano nel trattamento economico, che rimane invariato a parità di posizione e anzianità retributiva. Sebbene le misure continuino a evidenziare uno svantaggio netto per le donne in posizioni di leadership o in campi tradizionalmente dominati dagli uo- mini in importanti enti pubblici di ricerca come CNR e INFN, il monitoraggio nel corso del tempo mostra alcuni segnali incoraggianti di progresso verso la parità di genere. Le nuove generazioni sono sempre meno influenzate dal pre- giudizio che le donne non possano svolgere le stesse attività degli uomini nel mondo della ricerca scientifica. Tuttavia, questo processo di cambiamento pro- cede lentamente, e rende essenziale l'azione che gruppi come GETA operano per sensibilizzare i lavoratori della ricerca, il personale dirigente degli enti e le istituzioni politiche. Questo fenomeno è evidente sia nelle forbici di carriera, in cui talvolta emerge un beneficio per le donne ma solo nelle posizioni precarie, sia nei dati di moni- toraggio (GCI) che non mostrano mai una parità generale. Il vantaggio femmi- nile, se lo si ritrova, risiede solamente in corrispondenza di mansioni specifiche, come il settore amministrativo, ma la scienza e la tecnica permangono a condu- zione maschile. Fa timidamente eccezione il caso dell'INFN che riporta un re- cente passo avanti verso la parità nel passaggio dal II al I livello dell'inquadra- mento professionale, riduce complessivamente per l'anno 2022 lo svantaggio femminile. Sicuramente è necessario continuare a monitorare costantemente l'evoluzione di questo fenomeno nel tempo, al fine di verificare che i dati rilevati non si riferiscano semplicemente ad una coincidenza temporanea legata a circo- stanze contingenti, ma piuttosto riguardino un reale cambiamento strutturale in atto. Anche il CNR sta registrando parziali cambiamenti; tuttavia, essendo un ente molto grande e complesso, necessita di più tempo affinché gli indicatori comincino ad evidenziare un cambiamento stabile verso la parità.File | Dimensione | Formato | |
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