La comunicazione del rischio è lo scambio di informazioni, consigli e opinioni tra gli esperti e le persone, che ha lo scopo di consentirci di prendere decisioni informate per proteggere noi stessi e gli altri da minacce alla sopravvivenza, alla salute o al benessere economico o sociale. Che si tratti di una pandemia, della crisi climatica, di un uragano, o di un attacco terroristico, i principali attori in gioco nella comunicazione di un rischio sono essenzialmente due. Ci sono gli esperti, che conoscono il rischio e hanno il compito di informare e fornire istruzioni, e ci sono le persone, che ricevono istruzioni e scambiano a loro volta informazioni. Per favorire la comunicazione in situazioni di crisi o emergenza, le principali linee guida raccomandano di fornire messaggi semplici, credibili, consistenti e tempestivi alla popolazione. D'altra parte, come ricorda l'Organizzazione Mondiale della Sanità, "Per gli esperti, il rischio è grande quando il pericolo è grande [...]. Per il pubblico, il rischio è grande quando il suo senso di coinvolgimento emotivo è grande" (Gamhewage 2014). Trasmettere un'informazione corretta e tempestiva dunque non è suffciente. Le emozioni associate a un rischio sono fondamentali per la sua percezione, sia come frutto dei processi cognitivi, sia perché infuenzano il pensiero stesso (Sjoberg 2007). Di fronte alla complessità e all'urgenza della lotta alla crisi climatica, una crescente mole di studi si concentra oggi sul ruolo delle emozioni nella comunicazione dei cambiamenti climatici alle persone. Da questo punto di vista, la recente esperienza con la crisi sanitaria di Covid-19 suggerisce importanti rifessioni sulle potenzialità della comunicazione del rischio e delle emozioni per la risposta alle nuove sfde ambientali e sanitarie globali.
Gli asintomatici della crisi climatica
Re S
2021
Abstract
La comunicazione del rischio è lo scambio di informazioni, consigli e opinioni tra gli esperti e le persone, che ha lo scopo di consentirci di prendere decisioni informate per proteggere noi stessi e gli altri da minacce alla sopravvivenza, alla salute o al benessere economico o sociale. Che si tratti di una pandemia, della crisi climatica, di un uragano, o di un attacco terroristico, i principali attori in gioco nella comunicazione di un rischio sono essenzialmente due. Ci sono gli esperti, che conoscono il rischio e hanno il compito di informare e fornire istruzioni, e ci sono le persone, che ricevono istruzioni e scambiano a loro volta informazioni. Per favorire la comunicazione in situazioni di crisi o emergenza, le principali linee guida raccomandano di fornire messaggi semplici, credibili, consistenti e tempestivi alla popolazione. D'altra parte, come ricorda l'Organizzazione Mondiale della Sanità, "Per gli esperti, il rischio è grande quando il pericolo è grande [...]. Per il pubblico, il rischio è grande quando il suo senso di coinvolgimento emotivo è grande" (Gamhewage 2014). Trasmettere un'informazione corretta e tempestiva dunque non è suffciente. Le emozioni associate a un rischio sono fondamentali per la sua percezione, sia come frutto dei processi cognitivi, sia perché infuenzano il pensiero stesso (Sjoberg 2007). Di fronte alla complessità e all'urgenza della lotta alla crisi climatica, una crescente mole di studi si concentra oggi sul ruolo delle emozioni nella comunicazione dei cambiamenti climatici alle persone. Da questo punto di vista, la recente esperienza con la crisi sanitaria di Covid-19 suggerisce importanti rifessioni sulle potenzialità della comunicazione del rischio e delle emozioni per la risposta alle nuove sfde ambientali e sanitarie globali.| File | Dimensione | Formato | |
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