Romani Pontificis auctoritas, propriis adhibitis signis, imaginibus, verbis, ope actorum peculiarium manifestatur. In documentorum autem structura una cum notis, quae iisdem sunt propriae, principem locum tenent et genus elocutionis, prout natura exarandi textus postulat, et selectae scriptionis normae nec non varia quidem nomina quibus Petri successor appellatur. Inter saecula IV-VI, dum primatus Petrinus confirmatur, Romae episcopus magis magisque nuncupatur 'Papa', 'Vicarius Christi', 'Vicarius Petri', 'Episcopus Ecclesiae catholicae', 'Servus servorum Dei'. Idolorum cultu exstincto, 'pontifex', sicut ille prisci temporis sacerdos 'qui pontes facit', primum, vocatur episcopus quivis, deinde, hac voce tantummodo indicatur princeps Ecclesiae catholicae, qui 'Summus Pontifex' vel 'Romanus Pontifex' esse perhibetur. Nostra aetate, Franciscus P. P., quippe cum omnes homines hortetur ad pontes inter se instruendos, quid pristinum illud 'pontificis' nomen significet nobis iterum aperuit, ei vero magis quam cuilibet alii praeteritorum saeculorum pontifici, ut videtur, aptum.
L'autorità del papa si esprime attraverso un codice di comunicazione specifico, fatto di segni, immagini e parole. Nei documenti pontifici, accanto ai simboli, un ruolo particolare è rivestito dal linguaggio, in particolare, dalle formule usate e dai titoli attribuiti al successore di Pietro. Tra il IV e il VI secolo, parallelamente al processo di affermazione del primato petrino, titoli e locuzioni come 'Papa', 'Vicarius Christi', 'Vicarius Petri', 'Episcopus Ecclesiae catholicae', 'Servus servorum Dei' cominciarono a essere utilizzati in relazione al vescovo di Roma. Dopo il tramonto del paganesimo, l'antico titolo sacerdotale 'pontifex', etimologicamente 'colui che costruisce il ponte', iniziò a essere usato per i vescovi, per essere, infine, riservato al solo capo della Chiesa Cattolica come 'Summus Pontifex' o 'Romanus Pontifex'. Ora, l'insistenza di Francesco sulla necessità di 'costruire ponti' ha fatto riscoprire il significato originario del titolo di 'pontefice', che sembra attagliarsi a papa Bergoglio come a nessuno prima di lui.
La scrittura di Pietro. Forme e simboli dell'autorità nei documenti papali
2021
Abstract
L'autorità del papa si esprime attraverso un codice di comunicazione specifico, fatto di segni, immagini e parole. Nei documenti pontifici, accanto ai simboli, un ruolo particolare è rivestito dal linguaggio, in particolare, dalle formule usate e dai titoli attribuiti al successore di Pietro. Tra il IV e il VI secolo, parallelamente al processo di affermazione del primato petrino, titoli e locuzioni come 'Papa', 'Vicarius Christi', 'Vicarius Petri', 'Episcopus Ecclesiae catholicae', 'Servus servorum Dei' cominciarono a essere utilizzati in relazione al vescovo di Roma. Dopo il tramonto del paganesimo, l'antico titolo sacerdotale 'pontifex', etimologicamente 'colui che costruisce il ponte', iniziò a essere usato per i vescovi, per essere, infine, riservato al solo capo della Chiesa Cattolica come 'Summus Pontifex' o 'Romanus Pontifex'. Ora, l'insistenza di Francesco sulla necessità di 'costruire ponti' ha fatto riscoprire il significato originario del titolo di 'pontefice', che sembra attagliarsi a papa Bergoglio come a nessuno prima di lui.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.