The island of Procida has the evocative charm of the "land not earth" with all the contradictions and fascinations of the myth that accompany it. Born from the eruption of five volcanoes, it has an area of about 4 km² and a perimeter of 16 km, practically perfect to visit on foot. Although it is described in the literature as a rich, generous and fertile land it is nevertheless very fragile. Beauty must be taken care of as well as its extraordinary material and intangible heritage which also belongs to the kitchen with the search for flavors, traditional dishes and crops, must be preserved, recovered and enhanced.
L'isola ha il fascino evocativo della "terra non terra" con tutte le contraddizioni e le fascinazioni del mito che ad essa si accompagnano. Nata dall'eruzione di cinque vulcani ha una superficie di circa 4 km² e un perimetro di 16 km. Sebbene sia descritta in letteratura come una terra ricca, generosa e fertile è tuttavia molto fragile. La bellezza va curata così come va conservato, recuperato e valorizzato il suo straordinario patrimonio materiale e immateriale cui appartiene anche la cucina con la ricerca dei sapori, dei piatti della tradizione e delle colture.
Il cibo nella storia dell'isola di Procida
raffaella salvemini
2021
Abstract
L'isola ha il fascino evocativo della "terra non terra" con tutte le contraddizioni e le fascinazioni del mito che ad essa si accompagnano. Nata dall'eruzione di cinque vulcani ha una superficie di circa 4 km² e un perimetro di 16 km. Sebbene sia descritta in letteratura come una terra ricca, generosa e fertile è tuttavia molto fragile. La bellezza va curata così come va conservato, recuperato e valorizzato il suo straordinario patrimonio materiale e immateriale cui appartiene anche la cucina con la ricerca dei sapori, dei piatti della tradizione e delle colture.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.