A seguito di studi ed indagini a livello globale, è stato analizzato che sempre più persone preferiscono vivere nelle aree urbane piuttosto che in quelle rurali. Nel 2014, la popolazione mondiale residente nei centri urbani è stata pari al 54%, rispetto al 30% del 1950 e si calcola che per il 2050, la percentuale salirà fino al 66%. In tale contesto risulta pertanto fondamentale l'importanza delle aree urbane come ambienti di vita per la maggior parte degli esseri umani, questo si riflette negli obiettivi dello United Nations Sustainable Development Goals. L'obiettivo n. 11 dei UNSDG, infatti, mette in evidenza l'importanza delle aree urbane e tra i diversi sotto-obiettivi l'importanza del verde urbano risulta un punto importante per poter avere città migliori e garantire, entro il 2030, l'accesso universale a spazi pubblici verdi che siano sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare alle donne e ai bambini, agli anziani e alle persone con disabilità (Konijnendijk et al., 2017. Handbook of Urban Forestry, 1-14 ). Le infrastrutture verdi, secondo la definizione comunitaria, sono reti di aree naturali e seminaturali pianificate a livello strategico con altri elementi ambientali, progettate e gestite in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Il progetto IxE-CO2, localizzato nel quartiere Parco San Giuliano di Altamura (Ba), nasce dalla necessità di sperimentare un nuovo approccio alla costruzione della qualità urbana, sociale, ambientale e climatica dello spazio pubblico, attraverso un approccio basato sulla reintroduzione della "natura in città". L'ipotesi progettuale nata da un percorso partecipativo avviato dal Comune di Altamura nel 2017 e finalizzato alla redazione della Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS), prevede la ricucitura urbana tra la periferia e il centro della città attraverso un nuovo asse urbano, individuato come una matrice di resilienza. La preesistente infrastruttura grigia viene convertita in una nuova infrastruttura verde mediante adeguate operazioni di desealing e depaving e la piantumazione di specie arboree, arbustive ed erbacee, al fine di aumentare la permeabilità del suolo, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare anche la qualità dell'aria (riduzione di CO2). L'infrastruttura verde propone l'inserimento di specie vegetali, attraverso un attento studio delle caratteristiche fisiologiche e di gestione delle stesse. Infatti al fine di ridurre gli impatti e gli effetti generati nella zona dalla presenza di abitazioni presenti e di quelle di futura costruzione sull'ambiente circostante, si è cercato di integrare sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo il numero e la tipologia di specie arbustive ed arboree da piantumare. È stata effettuata non solo la scelta più opportuna delle specie, ma anche la disposizione delle stesse il più possibile funzionale alle strategie di mitigazione e di rinaturalizzazione dell'area oggetto di intervento. La proposta, a tutti gli effetti, può essere considerata una Carbon sink, in quanto permette di potenziare la capacità di assorbimento e fissazione del carbonio atmosferico (CO2) permettendo anche di favorire la rinaturalizzazione del territorio, troppo spesso alterato dalle attività umane, prevenendo, inoltre, ulteriore consumo di suolo. A seguito della progettazione e della traduzione delle alberature inserite in termini di assorbimento di CO2 e altre sostanze inquinanti grazie al Progetto Qualiviva e alle informazioni e dati messi a disposizione dalla rete REBUS (REnovation of public Buildings and Urban Spaces) - Laboratorio sulla rigenerazione urbana e i cambiamenti climatici, si è potuto ottenere il risultato di abbattimento dell'emissione a maturità dell'opera di oltre 400 autovetture per un totale di 547.154 Kg. di CO2 stoccata oltre all'abbattimento di una serie di altri inquinanti. Questi i presupposti fondamentali alla base della realizzazione. In tale contesto, pertanto, risulta importante il supporto del progetto nelle diverse fasi, da parte dei diversi attori che entrano in gioco a partire dalle ditte che realizzeranno l'opera fino ai cittadini che usufruiranno della stessa (Basnou et al., 2015. CAB Reviews, 1-11); (Chapin et al., 2010. Trends in Ecology and Evolution, 241-249); (Derkzen et al., 2017. Landscape and Urban Planning, 106-130).

IXE-CO2 Rigenerare il sistema urbano con la natura

Paolo Direnzo;
2020

Abstract

A seguito di studi ed indagini a livello globale, è stato analizzato che sempre più persone preferiscono vivere nelle aree urbane piuttosto che in quelle rurali. Nel 2014, la popolazione mondiale residente nei centri urbani è stata pari al 54%, rispetto al 30% del 1950 e si calcola che per il 2050, la percentuale salirà fino al 66%. In tale contesto risulta pertanto fondamentale l'importanza delle aree urbane come ambienti di vita per la maggior parte degli esseri umani, questo si riflette negli obiettivi dello United Nations Sustainable Development Goals. L'obiettivo n. 11 dei UNSDG, infatti, mette in evidenza l'importanza delle aree urbane e tra i diversi sotto-obiettivi l'importanza del verde urbano risulta un punto importante per poter avere città migliori e garantire, entro il 2030, l'accesso universale a spazi pubblici verdi che siano sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare alle donne e ai bambini, agli anziani e alle persone con disabilità (Konijnendijk et al., 2017. Handbook of Urban Forestry, 1-14 ). Le infrastrutture verdi, secondo la definizione comunitaria, sono reti di aree naturali e seminaturali pianificate a livello strategico con altri elementi ambientali, progettate e gestite in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Il progetto IxE-CO2, localizzato nel quartiere Parco San Giuliano di Altamura (Ba), nasce dalla necessità di sperimentare un nuovo approccio alla costruzione della qualità urbana, sociale, ambientale e climatica dello spazio pubblico, attraverso un approccio basato sulla reintroduzione della "natura in città". L'ipotesi progettuale nata da un percorso partecipativo avviato dal Comune di Altamura nel 2017 e finalizzato alla redazione della Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS), prevede la ricucitura urbana tra la periferia e il centro della città attraverso un nuovo asse urbano, individuato come una matrice di resilienza. La preesistente infrastruttura grigia viene convertita in una nuova infrastruttura verde mediante adeguate operazioni di desealing e depaving e la piantumazione di specie arboree, arbustive ed erbacee, al fine di aumentare la permeabilità del suolo, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare anche la qualità dell'aria (riduzione di CO2). L'infrastruttura verde propone l'inserimento di specie vegetali, attraverso un attento studio delle caratteristiche fisiologiche e di gestione delle stesse. Infatti al fine di ridurre gli impatti e gli effetti generati nella zona dalla presenza di abitazioni presenti e di quelle di futura costruzione sull'ambiente circostante, si è cercato di integrare sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo il numero e la tipologia di specie arbustive ed arboree da piantumare. È stata effettuata non solo la scelta più opportuna delle specie, ma anche la disposizione delle stesse il più possibile funzionale alle strategie di mitigazione e di rinaturalizzazione dell'area oggetto di intervento. La proposta, a tutti gli effetti, può essere considerata una Carbon sink, in quanto permette di potenziare la capacità di assorbimento e fissazione del carbonio atmosferico (CO2) permettendo anche di favorire la rinaturalizzazione del territorio, troppo spesso alterato dalle attività umane, prevenendo, inoltre, ulteriore consumo di suolo. A seguito della progettazione e della traduzione delle alberature inserite in termini di assorbimento di CO2 e altre sostanze inquinanti grazie al Progetto Qualiviva e alle informazioni e dati messi a disposizione dalla rete REBUS (REnovation of public Buildings and Urban Spaces) - Laboratorio sulla rigenerazione urbana e i cambiamenti climatici, si è potuto ottenere il risultato di abbattimento dell'emissione a maturità dell'opera di oltre 400 autovetture per un totale di 547.154 Kg. di CO2 stoccata oltre all'abbattimento di una serie di altri inquinanti. Questi i presupposti fondamentali alla base della realizzazione. In tale contesto, pertanto, risulta importante il supporto del progetto nelle diverse fasi, da parte dei diversi attori che entrano in gioco a partire dalle ditte che realizzeranno l'opera fino ai cittadini che usufruiranno della stessa (Basnou et al., 2015. CAB Reviews, 1-11); (Chapin et al., 2010. Trends in Ecology and Evolution, 241-249); (Derkzen et al., 2017. Landscape and Urban Planning, 106-130).
2020
9788874271016
Green Infrastructure
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/447992
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