La definizione di un sistema di politiche e strumenti per la mitigazione dei rischi naturali è stata oggetto, a partire dagli anni ottanta, di un'intensa sperimentazione tecnico-scientifica sul territorio nazionale. Tuttavia il prevalere di logiche emergenziali, l'elevata frammentazione delle competenze e la settorialità degli strumenti a disposizione hanno confinato il tema della riduzione dei rischi ad ambiti prevalentemente tecnici, con limitati tentativi di integrazione delle diverse conoscenze nei processi decisionali per il governo del territorio. Negli ultimi anni, con l'aggravarsi della frequenza e della severità degli eventi, in particolare sismici, che hanno colpito il nostro Paese, è stato emanato il Piano Nazionale per la prevenzione del rischio sismico, che ha previsto l'introduzione degli studi di Microzonazione Sismica (MS) e dell'analisi della Condizione Limite dell'Emergenza (CLE) per i comuni a maggiore pericolosità sismica (ag >= 0.125 g). Il contributo proposto si concentra su questo secondo strumento, la CLE, e propone nel primo decennale dalla sua introduzione una riflessione in merito alla sua effettiva incidenza sui processi di mitigazione del rischio sismico. Attraverso l'elaborazione di statistiche e analisi qualitative sulla base del database ufficiale, il confronto con alcuni degli attori coinvolti nel processo di finanziamento degli studi e la comparazione tra territori ugualmente investiti dai fondi nazionali, ma che hanno avuto reazioni differenti nell'acquisizione dei dati all'interno degli strumenti di governo del territorio, l'obiettivo finale del paper è di fornire un quadro conoscitivo esaustivo dello stato di attuazione e di assimilazione dell'analisi della CLE da parte dei diversi territori. Il paper da un lato analizza le potenzialità della CLE come strumento conoscitivo integrato a supporto delle politiche pubbliche per il rafforzamento di una cultura della prevenzione e della gestione del rischio, dall'altro valuta le ricadute - allo stato attuale parziali - dell'analisi sugli strumenti di governo del territorio, osservando le modalità attraverso cui i contenuti della CLE hanno supportato gli Enti nella verifica del sistema di gestione dell'emergenza, e come gli studi sono stati recepiti negli strumenti di pianificazione ordinaria.
L'analisi della Condizione Limite per l'Emergenza a dieci anni dalla sua istituzione: limiti attuali e potenzialità future
Maria Sole Benigni;Cora Fontana;Valentina Tomassoni
2022
Abstract
La definizione di un sistema di politiche e strumenti per la mitigazione dei rischi naturali è stata oggetto, a partire dagli anni ottanta, di un'intensa sperimentazione tecnico-scientifica sul territorio nazionale. Tuttavia il prevalere di logiche emergenziali, l'elevata frammentazione delle competenze e la settorialità degli strumenti a disposizione hanno confinato il tema della riduzione dei rischi ad ambiti prevalentemente tecnici, con limitati tentativi di integrazione delle diverse conoscenze nei processi decisionali per il governo del territorio. Negli ultimi anni, con l'aggravarsi della frequenza e della severità degli eventi, in particolare sismici, che hanno colpito il nostro Paese, è stato emanato il Piano Nazionale per la prevenzione del rischio sismico, che ha previsto l'introduzione degli studi di Microzonazione Sismica (MS) e dell'analisi della Condizione Limite dell'Emergenza (CLE) per i comuni a maggiore pericolosità sismica (ag >= 0.125 g). Il contributo proposto si concentra su questo secondo strumento, la CLE, e propone nel primo decennale dalla sua introduzione una riflessione in merito alla sua effettiva incidenza sui processi di mitigazione del rischio sismico. Attraverso l'elaborazione di statistiche e analisi qualitative sulla base del database ufficiale, il confronto con alcuni degli attori coinvolti nel processo di finanziamento degli studi e la comparazione tra territori ugualmente investiti dai fondi nazionali, ma che hanno avuto reazioni differenti nell'acquisizione dei dati all'interno degli strumenti di governo del territorio, l'obiettivo finale del paper è di fornire un quadro conoscitivo esaustivo dello stato di attuazione e di assimilazione dell'analisi della CLE da parte dei diversi territori. Il paper da un lato analizza le potenzialità della CLE come strumento conoscitivo integrato a supporto delle politiche pubbliche per il rafforzamento di una cultura della prevenzione e della gestione del rischio, dall'altro valuta le ricadute - allo stato attuale parziali - dell'analisi sugli strumenti di governo del territorio, osservando le modalità attraverso cui i contenuti della CLE hanno supportato gli Enti nella verifica del sistema di gestione dell'emergenza, e come gli studi sono stati recepiti negli strumenti di pianificazione ordinaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.