In riferimento all'accordo di collaborazione scientifica "Integrated geophysical surveys (GPR and MAG) at M.te Abatone site (Cerveteri)" tra l'Università di Bonn, l'Università della Campania "Luigi Vanvitelli", l'Università della Tuscia (VT), l'Università di Urbino e l'ITABC - CNR (ora confluito nell'ISPC-CNR) è stato sviluppato un progetto di indagini geofisiche integrate nell'area della Necropoli di M.te Abatone (Cerveteri), propedeutiche alle indagini dirette di scavo. Le prospezioni sono state effettuate, compatibilmente con le condizioni meteorologiche, nei periodi Giugno 2018, Giugno-Settembre 2019 e Maggio-Luglio 2021, impiegando i metodi: Magnetometrico differenziale Fluxgate (MDF) e il Georadar (GPR - Ground Penetrating Radar). Il Georadar è stato utilizzato con diverse configurazioni: sistemi GPR monocanale SIR3000 (GSSI) con antenna da 400 MHz, sistema multicanale SIR4000 (GSSI), con antenna digitale a doppia frequenza 300/800 MHz e il sistema GPR multicanale 3D Radar Continuos stepped frequency. I risultati ottenuti nel corso delle diverse campagne di prospezione, hanno confermato in parte quanto già noto dalle foto aeree ed in parte hanno permesso di individuare 'nuove' evidenze, anche dove la pianta proposta dalla Fondazione Lerici registrava dei vuoti. Gli studi affrontati fino ad oggi forniscono utili indicazioni sulla presenza delle strutture ipotizzate all'interno della Necropoli di Monte Abatone, la loro posizione e la loro geometria e permettono di indirizzare le strategie di scavo archeologico che negli ultimi anni sono state concentrate nel settore meridionale rispetto al Tumulo Campana. Per quanto concerne le fasi di lavoro, l'impiego del metodo attivo GPR, Georadar, con un segnale di 400 MHz, di 300/800 MHz e con il Continuous Stepped Frequencies Kontour 3D Radar ha permesso di caratterizzare le aree investigate fino alla profondità massima raggiunta pari a 2.50 m dal piano campagna. Le mappe bidimensionali (time-slices) ottenute hanno permesso di valutare l'entità delle anomalie individuate, l'estensione e la forma dei corpi che le hanno generate e lo sviluppo verticale. L'impiego, in una zona di sovrapposizione, del metodo passivo magnetometrico ha permesso di verificare la corrispondenza di alcune anomalie individuate con il Georadar e di ipotizzare la natura del materiale che costituisce i corpi sorgenti di queste anomalie.

Indagini geofisiche ad alta risoluzione nell'area della necropoli di Monte Abatone (Cerveteri)

Piro S
2023

Abstract

In riferimento all'accordo di collaborazione scientifica "Integrated geophysical surveys (GPR and MAG) at M.te Abatone site (Cerveteri)" tra l'Università di Bonn, l'Università della Campania "Luigi Vanvitelli", l'Università della Tuscia (VT), l'Università di Urbino e l'ITABC - CNR (ora confluito nell'ISPC-CNR) è stato sviluppato un progetto di indagini geofisiche integrate nell'area della Necropoli di M.te Abatone (Cerveteri), propedeutiche alle indagini dirette di scavo. Le prospezioni sono state effettuate, compatibilmente con le condizioni meteorologiche, nei periodi Giugno 2018, Giugno-Settembre 2019 e Maggio-Luglio 2021, impiegando i metodi: Magnetometrico differenziale Fluxgate (MDF) e il Georadar (GPR - Ground Penetrating Radar). Il Georadar è stato utilizzato con diverse configurazioni: sistemi GPR monocanale SIR3000 (GSSI) con antenna da 400 MHz, sistema multicanale SIR4000 (GSSI), con antenna digitale a doppia frequenza 300/800 MHz e il sistema GPR multicanale 3D Radar Continuos stepped frequency. I risultati ottenuti nel corso delle diverse campagne di prospezione, hanno confermato in parte quanto già noto dalle foto aeree ed in parte hanno permesso di individuare 'nuove' evidenze, anche dove la pianta proposta dalla Fondazione Lerici registrava dei vuoti. Gli studi affrontati fino ad oggi forniscono utili indicazioni sulla presenza delle strutture ipotizzate all'interno della Necropoli di Monte Abatone, la loro posizione e la loro geometria e permettono di indirizzare le strategie di scavo archeologico che negli ultimi anni sono state concentrate nel settore meridionale rispetto al Tumulo Campana. Per quanto concerne le fasi di lavoro, l'impiego del metodo attivo GPR, Georadar, con un segnale di 400 MHz, di 300/800 MHz e con il Continuous Stepped Frequencies Kontour 3D Radar ha permesso di caratterizzare le aree investigate fino alla profondità massima raggiunta pari a 2.50 m dal piano campagna. Le mappe bidimensionali (time-slices) ottenute hanno permesso di valutare l'entità delle anomalie individuate, l'estensione e la forma dei corpi che le hanno generate e lo sviluppo verticale. L'impiego, in una zona di sovrapposizione, del metodo passivo magnetometrico ha permesso di verificare la corrispondenza di alcune anomalie individuate con il Georadar e di ipotizzare la natura del materiale che costituisce i corpi sorgenti di queste anomalie.
2023
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
Necropoli Monte Abatone
Ground Penetrating RAdar
MAgnetometria differenziale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/453322
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