Il volume pensato per celebrare i cento anni di esistenza della Scuola di Specializzazione in archeologia dell'Università di Catania, fondata nel 1923, raccoglie una serie di contributi finalizzati a ricordare le tappe salienti che hanno portato alla creazione di una struttura di alta specializzazione, a soli quattordici anni di distanza dalla nascita della Scuola Archeologica Italiana di Atene avvenuta nel 1909. La Scuola, fondata nel 1923, ebbe come primo direttore il celebre archeologo roveretano Paolo Orsi che in quegli anni era alla guida della Soprintendenza archeologica di Siracusa, mentre formava archeologi insegnando nell'ateneo catanese. La Scuola oggi ha sede a Siracusa, a Palazzo Chiaramonte, un palazzo del XIV secolo, lasciato in eredità all'ateneo catanese da una nobile famiglia siracusana perché divenisse sede di una Scuola di archeologia. Nell'arco di un secolo alla Scuola siracusana sono passati i migliori archeologi del panorama nazionale ed internazionale offrendo lezioni e seminari a tanti allievi, molti dei quali oggi occupano posti di prestigio nelle Università, negli enti di ricerca, nelle Soprintendenze, nei musei e nei parchi archeologici dell'isola e non. Oggi, a chi guida questa struttura, al Consiglio Scientifico, al Dipartimento di Scienze Umanistiche che fa da grande contenitore di competenze sulla cultura umanistica, e soprattutto ad allieve ed allievi che la frequentano, è affidato il compito di veicolare e sperimentare nuovi percorsi per ridare una posizione chiave ad una archeologia che non rappresenta più il semplice studio del passato ma, al contrario, è nelle condizioni di programmare un diverso futuro. È questa la nuova sfida che questo volume vuol far comprendere attraverso la definizione di un piano strategico a medio/lungo termine costruito su una didattica innovativa affiancata da una pluralità di esperienze (in aula, sul campo e in laboratorio) per preparare il futuro delle giovani forze, professionisti di un domani fatto di imprenditoria, di conoscenza trasformata in prodotto, di scavi preventivi visti come strumenti per la definizione di una professione che stenta ad essere riconosciuta come tale, ed ancora di tanto digitale e molte tecnologie che dialogano con i resti del passato. Il volume è stato pensato dalla governance della Scuola e da allieve ed allievi dell'ultimo biennio: i primi hanno tracciato gli indirizzi e le destinazioni verso cui la Scuola oggi prova a concentrare sforzi ed interessi; le allieve e gli allievi, invece, hanno avviato una riflessione sulle nuove linee e sugli indirizzi di ricerca che l'archeologia pone oggi nella contemporaneità e sulle esigenze di investimento viste da chi accede ad una Scuola di terzo livello.

Individuare modelli, comprendere messaggi e costruire interpretazioni

Malfitana D;Mazzaglia A
2023

Abstract

Il volume pensato per celebrare i cento anni di esistenza della Scuola di Specializzazione in archeologia dell'Università di Catania, fondata nel 1923, raccoglie una serie di contributi finalizzati a ricordare le tappe salienti che hanno portato alla creazione di una struttura di alta specializzazione, a soli quattordici anni di distanza dalla nascita della Scuola Archeologica Italiana di Atene avvenuta nel 1909. La Scuola, fondata nel 1923, ebbe come primo direttore il celebre archeologo roveretano Paolo Orsi che in quegli anni era alla guida della Soprintendenza archeologica di Siracusa, mentre formava archeologi insegnando nell'ateneo catanese. La Scuola oggi ha sede a Siracusa, a Palazzo Chiaramonte, un palazzo del XIV secolo, lasciato in eredità all'ateneo catanese da una nobile famiglia siracusana perché divenisse sede di una Scuola di archeologia. Nell'arco di un secolo alla Scuola siracusana sono passati i migliori archeologi del panorama nazionale ed internazionale offrendo lezioni e seminari a tanti allievi, molti dei quali oggi occupano posti di prestigio nelle Università, negli enti di ricerca, nelle Soprintendenze, nei musei e nei parchi archeologici dell'isola e non. Oggi, a chi guida questa struttura, al Consiglio Scientifico, al Dipartimento di Scienze Umanistiche che fa da grande contenitore di competenze sulla cultura umanistica, e soprattutto ad allieve ed allievi che la frequentano, è affidato il compito di veicolare e sperimentare nuovi percorsi per ridare una posizione chiave ad una archeologia che non rappresenta più il semplice studio del passato ma, al contrario, è nelle condizioni di programmare un diverso futuro. È questa la nuova sfida che questo volume vuol far comprendere attraverso la definizione di un piano strategico a medio/lungo termine costruito su una didattica innovativa affiancata da una pluralità di esperienze (in aula, sul campo e in laboratorio) per preparare il futuro delle giovani forze, professionisti di un domani fatto di imprenditoria, di conoscenza trasformata in prodotto, di scavi preventivi visti come strumenti per la definizione di una professione che stenta ad essere riconosciuta come tale, ed ancora di tanto digitale e molte tecnologie che dialogano con i resti del passato. Il volume è stato pensato dalla governance della Scuola e da allieve ed allievi dell'ultimo biennio: i primi hanno tracciato gli indirizzi e le destinazioni verso cui la Scuola oggi prova a concentrare sforzi ed interessi; le allieve e gli allievi, invece, hanno avviato una riflessione sulle nuove linee e sugli indirizzi di ricerca che l'archeologia pone oggi nella contemporaneità e sulle esigenze di investimento viste da chi accede ad una Scuola di terzo livello.
2023
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
9788891332752
Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici
Formazione di III livello
Archeologia e Professione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/453498
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