Circa un quinto del territorio italiano è caratterizzato dalla presenza di rocce solubili, costituite soprattutto da calcari e dolomie, ma anche da marmi e rocce evaporitiche (gessi). Attualmente sono conosciute più di 50.000 grotte naturali, un numero in costante aumento grazie alle esplorazioni speleologiche. Meno dell'1% di queste grotte sono attrezzate per le visite, e soltanto una sessantina possono essere definite vere e proprie grotte turistiche. In queste ultime è necessario pagare un biglietto d'ingresso, le visite avvengono solo accompagnati da una guida, e il percorso sotterraneo è attrezzato con sentieri, passerelle e impianti di illuminazione. Per la maggior parte delle persone queste grotte rappresentano il primo contatto con il mondo sotterraneo e, di conseguenza, con la speleologia. Anche se, da un lato, i lavori di turisticizzazione possono essere molto invasivi e consistenti, e la presenza di molti visitatori, così come anche degli impianti di illuminazione, introducono un certo grado di perturbazione all'ambiente sotterraneo, dall'altro, queste grotte sono protette da danneggiamenti accidentali e vandalismi dovuti a visite occasionali. Gli stessi operatori turistici delle grotte, inoltre, hanno tutto l'interesse a salvaguardare il bene che gestiscono e le guide che vi operano seguono corsi di formazione specifici organizzati dall'Associazione Grotte Turistiche Italiane con la Società Speleologica Italiana dal 2014. Le grotte turistiche italiane mostrano una grande geodiversità, biodiversità, e, spesso, hanno notevole interesse storico e/o archeologico. Molte di queste sono state sede di importanti ricerche scientifiche, e spesso sono monitorate in continuo per verificarne le condizioni ambientali.
L'interesse scientifico delle grotte turistiche in italia
Laura Sanna;
2022
Abstract
Circa un quinto del territorio italiano è caratterizzato dalla presenza di rocce solubili, costituite soprattutto da calcari e dolomie, ma anche da marmi e rocce evaporitiche (gessi). Attualmente sono conosciute più di 50.000 grotte naturali, un numero in costante aumento grazie alle esplorazioni speleologiche. Meno dell'1% di queste grotte sono attrezzate per le visite, e soltanto una sessantina possono essere definite vere e proprie grotte turistiche. In queste ultime è necessario pagare un biglietto d'ingresso, le visite avvengono solo accompagnati da una guida, e il percorso sotterraneo è attrezzato con sentieri, passerelle e impianti di illuminazione. Per la maggior parte delle persone queste grotte rappresentano il primo contatto con il mondo sotterraneo e, di conseguenza, con la speleologia. Anche se, da un lato, i lavori di turisticizzazione possono essere molto invasivi e consistenti, e la presenza di molti visitatori, così come anche degli impianti di illuminazione, introducono un certo grado di perturbazione all'ambiente sotterraneo, dall'altro, queste grotte sono protette da danneggiamenti accidentali e vandalismi dovuti a visite occasionali. Gli stessi operatori turistici delle grotte, inoltre, hanno tutto l'interesse a salvaguardare il bene che gestiscono e le guide che vi operano seguono corsi di formazione specifici organizzati dall'Associazione Grotte Turistiche Italiane con la Società Speleologica Italiana dal 2014. Le grotte turistiche italiane mostrano una grande geodiversità, biodiversità, e, spesso, hanno notevole interesse storico e/o archeologico. Molte di queste sono state sede di importanti ricerche scientifiche, e spesso sono monitorate in continuo per verificarne le condizioni ambientali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.