La valutazione ambientale è uno strumento il cui obiettivo è immettere elementi di sostenibilità negli strumenti di pianificazione. L'obbligo di associare al piano una valutazione ha però condotto ad un indebolimento del suo ruolo di indirizzo e di controllo. Tale indebolimento è agevolato anche da una serie di criticità, tra le quali si sottolinea la difficoltà di comprenderne obiettivi e scopi, l'aleatorietà delle metodologie valutative e la sostanziale inefficacia della fase di partecipazione. Il paper approfondisce le questioni citate analizzando le valutazioni effettuate su due piani urbanistici di comuni della Città metropolitana di Napoli. A partire da tali criticità il paper esplora i possibili futuri della valutazione. La complessità raggiunta dagli insediamenti urbani e la loro sempre maggiore problematicità delinea nuove necessità per la pianificazione. Basti considerare, ad esempio, la pianificazione della qualità urbana, della città intelligente, della città a basso impatto energetico e adattata al cambiamento climatico. Per farvi fronte il piano deve fondarsi, sia concettualmente che nelle pratiche, sul rispetto dell'ambiente e delle sue componenti. Ciò consente di pensare ad un nuovo tipo di piano, capace di incrociare le necessità della popolazione con l'attenzione al territorio di insediamento ed al suo uso sostenibile. L'obiettivo è la città come ecosistema in equilibrio in cui gli impatti sono tendenzialmente neutralizzati da scelte di piano basate sull'adattamento dell9azione antropica. Questo nuovo modello supera la valutazione come momento autonomo, in quanto la sostenibilità diviene una precondizione nella costruzione di una pianificazione integrata.
Superare la divisione tra valutazione e piano. Criticità ed evidenze da due casi studio
Giuseppe Mazzeo
2023
Abstract
La valutazione ambientale è uno strumento il cui obiettivo è immettere elementi di sostenibilità negli strumenti di pianificazione. L'obbligo di associare al piano una valutazione ha però condotto ad un indebolimento del suo ruolo di indirizzo e di controllo. Tale indebolimento è agevolato anche da una serie di criticità, tra le quali si sottolinea la difficoltà di comprenderne obiettivi e scopi, l'aleatorietà delle metodologie valutative e la sostanziale inefficacia della fase di partecipazione. Il paper approfondisce le questioni citate analizzando le valutazioni effettuate su due piani urbanistici di comuni della Città metropolitana di Napoli. A partire da tali criticità il paper esplora i possibili futuri della valutazione. La complessità raggiunta dagli insediamenti urbani e la loro sempre maggiore problematicità delinea nuove necessità per la pianificazione. Basti considerare, ad esempio, la pianificazione della qualità urbana, della città intelligente, della città a basso impatto energetico e adattata al cambiamento climatico. Per farvi fronte il piano deve fondarsi, sia concettualmente che nelle pratiche, sul rispetto dell'ambiente e delle sue componenti. Ciò consente di pensare ad un nuovo tipo di piano, capace di incrociare le necessità della popolazione con l'attenzione al territorio di insediamento ed al suo uso sostenibile. L'obiettivo è la città come ecosistema in equilibrio in cui gli impatti sono tendenzialmente neutralizzati da scelte di piano basate sull'adattamento dell9azione antropica. Questo nuovo modello supera la valutazione come momento autonomo, in quanto la sostenibilità diviene una precondizione nella costruzione di una pianificazione integrata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.