Halyomorpha halys (Stål) (Hemiptera: Pentatomidae) è una specie invasiva accidentalmente introdotta nel NordItalia nel 2012, ormai presente in tutta la penisola. La specie rappresenta una seria minaccia per la produzione dinocciole, in particolare in Campania dove si realizza il 22,4% della produzione nazionale. Le favorevoli condizionipedo-climatiche del territorio campano permettono la coltivazione di un ampio assortimento varietale che sidifferenzia per qualità e precocità. Queste condizioni, però, favoriscono anche la presenza di fitofagi; infatti, idanni causati da H. halys si sommano a quelli già noti delle cimici nocciolaie. Il danno causato dall'attività troficadella cimice varia a seconda della fase di sviluppo del frutto in cui avviene la puntura di alimentazione. Studiprecedenti dimostrano che se l'attività trofica avviene durante l'espansione del guscio e dell'embrione, la crescitadel seme si arresta, provocando "aborto traumatico" spesso seguito da cascola precoce. Se la puntura avvienedurante la fase di espansione del seme, questo può divenire "raggrinzito" o "cimiciato". Il "cimiciato" puòsvilupparsi anche durante la fase di maturazione del seme ed è caratterizzato da deformazioni e tessutonecrotico/suberificato. Oltre al danno estetico, la nocciola "cimiciata" risulta sgradevole al gusto e noncommerciabile. Nel presente lavoro è stata analizzata la relazione tra la densità di popolazione di H. halys, lafenologia del frutto di tre cultivar di nocciolo e il danno da cimice. La prova è stata condotta nel 2022 in un fruttetodi Teano (CE). Parallelamente al monitoraggio di H. halys, tramite trappole a feromoni, è stato effettuato lo studiodello sviluppo dei frutti delle cultivar San Giovanni, Tonda Romana (coltivate sia in assenza di insetticidi sia in lottaintegrata) e Mortarella (lotta integrata). Inoltre, per valutare la risposta delle nocciole alla puntura nelle diversefasi di sviluppo, sulle varietà coltivate senza insetticidi sono stati effettuati inoculi di H. halys all'interno di isolatoriin campo. Il danno da "cimiciato" registrato sulle cultivar non trattate si attesta sul 401% per la San Giovanni e sul1623% per la Tonda Romana. L'applicazione dei pesticidi, oltre a ridurre le percentuali di "cimiciato", elimina anchele differenze di danno tra le cultivar. La relazione tra l'andamento della popolazione di H. halys e la fenologia deifrutti ha evidenziato che il danno da "cimiciato" è significativamente più alto nella San Giovanni in assenza ditrattamenti insetticidi. Questo perché nel periodo di maggiore presenza della cimice, la San Giovanni, cultivar piùprecoce, era in fase di accrescimento del seme. Nello stesso periodo, sulla più tardiva (Tonda Romana), in fase diaccrescimento del guscio e presenza dell'embrione, il danno è stato inferiore. Infine, le prove con gli isolatorihanno confermato che, anche in queste cultivar, l'attività trofica delle cimici avvenuta in uno stadio precoce delfrutto causa alte percentuali di aborto traumatico e cascola. I risultati ottenuti da questo studio indicano cheintegrando il monitoraggio del fitofago con l'analisi fenologica è possibile ottimizzare l'efficienza dei trattamenticon insetticidi e che, in assenza di trattamenti, H. halys può determinare alti livelli di danno sul nocciolo.

Relazione tra la densità di popolazione di Halyomorpha halys (Stål), la fenologia di tre cultivar di nocciolo (Corylus avellana L.) ed il danno da cimice

Flavia de Benedetta;Feliciana Pica;Francesco Vinale;Matteo Giaccone;Umberto Bernardo
2023

Abstract

Halyomorpha halys (Stål) (Hemiptera: Pentatomidae) è una specie invasiva accidentalmente introdotta nel NordItalia nel 2012, ormai presente in tutta la penisola. La specie rappresenta una seria minaccia per la produzione dinocciole, in particolare in Campania dove si realizza il 22,4% della produzione nazionale. Le favorevoli condizionipedo-climatiche del territorio campano permettono la coltivazione di un ampio assortimento varietale che sidifferenzia per qualità e precocità. Queste condizioni, però, favoriscono anche la presenza di fitofagi; infatti, idanni causati da H. halys si sommano a quelli già noti delle cimici nocciolaie. Il danno causato dall'attività troficadella cimice varia a seconda della fase di sviluppo del frutto in cui avviene la puntura di alimentazione. Studiprecedenti dimostrano che se l'attività trofica avviene durante l'espansione del guscio e dell'embrione, la crescitadel seme si arresta, provocando "aborto traumatico" spesso seguito da cascola precoce. Se la puntura avvienedurante la fase di espansione del seme, questo può divenire "raggrinzito" o "cimiciato". Il "cimiciato" puòsvilupparsi anche durante la fase di maturazione del seme ed è caratterizzato da deformazioni e tessutonecrotico/suberificato. Oltre al danno estetico, la nocciola "cimiciata" risulta sgradevole al gusto e noncommerciabile. Nel presente lavoro è stata analizzata la relazione tra la densità di popolazione di H. halys, lafenologia del frutto di tre cultivar di nocciolo e il danno da cimice. La prova è stata condotta nel 2022 in un fruttetodi Teano (CE). Parallelamente al monitoraggio di H. halys, tramite trappole a feromoni, è stato effettuato lo studiodello sviluppo dei frutti delle cultivar San Giovanni, Tonda Romana (coltivate sia in assenza di insetticidi sia in lottaintegrata) e Mortarella (lotta integrata). Inoltre, per valutare la risposta delle nocciole alla puntura nelle diversefasi di sviluppo, sulle varietà coltivate senza insetticidi sono stati effettuati inoculi di H. halys all'interno di isolatoriin campo. Il danno da "cimiciato" registrato sulle cultivar non trattate si attesta sul 401% per la San Giovanni e sul1623% per la Tonda Romana. L'applicazione dei pesticidi, oltre a ridurre le percentuali di "cimiciato", elimina anchele differenze di danno tra le cultivar. La relazione tra l'andamento della popolazione di H. halys e la fenologia deifrutti ha evidenziato che il danno da "cimiciato" è significativamente più alto nella San Giovanni in assenza ditrattamenti insetticidi. Questo perché nel periodo di maggiore presenza della cimice, la San Giovanni, cultivar piùprecoce, era in fase di accrescimento del seme. Nello stesso periodo, sulla più tardiva (Tonda Romana), in fase diaccrescimento del guscio e presenza dell'embrione, il danno è stato inferiore. Infine, le prove con gli isolatorihanno confermato che, anche in queste cultivar, l'attività trofica delle cimici avvenuta in uno stadio precoce delfrutto causa alte percentuali di aborto traumatico e cascola. I risultati ottenuti da questo studio indicano cheintegrando il monitoraggio del fitofago con l'analisi fenologica è possibile ottimizzare l'efficienza dei trattamenticon insetticidi e che, in assenza di trattamenti, H. halys può determinare alti livelli di danno sul nocciolo.
2023
Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo - ISAFOM
Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - IPSP
Campania
cimice asiatica
danno
frutta secca
specie invasiva
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Descrizione: XXVII congresso nazionale italiano di entomologia, libro degli abstract
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/458481
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