Nell'ultimo decennio, nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite da vino sono stati inseriti 169 nuovi vitigni, di cui ben 112 autoctoni. Ciò sottolinea l'importanza che questi ultimi rivestono nel panorama viticolo italiano, sia per meglio valorizzare il legame "vitigno autoctono - paesaggio" che per differenziare l'offerta enologica e conservare la biodiversità, fondamentale nel contrastare l'erosione genetica per futuri programmi di miglioramento. Il volume descrive 126 vitigni, originari di specifici territori di tutte le regioni italiane e a diffusione limitata, ovvero non superiore a 200 ettari di superficie coltivata, organizzati in schede di sintesi. Oltre alla caratterizzazione morfologica ed attitudinale, ciascuno di essi è accompagnato da informazioni storiche, nonché da una appropriata documentazione fotografica. Anche se solo una parte dei vitigni autoctoni è per ora coltivata per produrre uva da vino, il libro vuole essere un primo, originale compendio sulle principali entità genetiche viticole a limitata diffusione ed impiego presenti in tutti i territori italiani, e rappresentare un compagno per eventuali viaggi verso la scoperta di vini diversi o anche unici dell'Italia intera.

Puglia (Vitigni Cigliola bianca, Maresco, Minutolo, Moscatello selvatico, Notardomenico, Ottavianello, Somarello rosso). In "Atlante dei vitigni e vini di territorio. Genotipi italiani autoctoni poco noti e diffusi" di A. Palliotti, O. Silvestroni, S. Poni (a cura di), pp. 308

La Notte Pierfederico;
2022

Abstract

Nell'ultimo decennio, nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite da vino sono stati inseriti 169 nuovi vitigni, di cui ben 112 autoctoni. Ciò sottolinea l'importanza che questi ultimi rivestono nel panorama viticolo italiano, sia per meglio valorizzare il legame "vitigno autoctono - paesaggio" che per differenziare l'offerta enologica e conservare la biodiversità, fondamentale nel contrastare l'erosione genetica per futuri programmi di miglioramento. Il volume descrive 126 vitigni, originari di specifici territori di tutte le regioni italiane e a diffusione limitata, ovvero non superiore a 200 ettari di superficie coltivata, organizzati in schede di sintesi. Oltre alla caratterizzazione morfologica ed attitudinale, ciascuno di essi è accompagnato da informazioni storiche, nonché da una appropriata documentazione fotografica. Anche se solo una parte dei vitigni autoctoni è per ora coltivata per produrre uva da vino, il libro vuole essere un primo, originale compendio sulle principali entità genetiche viticole a limitata diffusione ed impiego presenti in tutti i territori italiani, e rappresentare un compagno per eventuali viaggi verso la scoperta di vini diversi o anche unici dell'Italia intera.
2022
Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - IPSP
978-88-506-5625-7
vitigni autoctoni e cloni
Registro nazionale varietà vite
vivaismo
valorizzazione germoplasma
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/459115
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