Die schon zu Lebzeiten durch Anhänger und Unterstützer begonnene Mythisierung Friedrichs II. und seines Enkels Konradin hat sich im Laufe der Zeit nicht nur in Deutschland, sondern auch in Süditalien mit überraschenden Folgen lebendig erhalten. So war nämlich die Erinnerung an Konradin in dem kleinen Ort Aliano in der Provinz Matera (Basilikata) selbst zu Zeiten Carlo Levis, der dort während des Faschismus im Exil lebte, fassbar - man sprach vom letzten Staufer wie von einem Nationalhelden und betrauerte noch immer seinen Tod.Abgesehen vom menschlichen Mitgefühl, das der Tod eines Jünglings in besonderem Maße weckt, gibt der unglückliche Versuch Konradins, seine Erbansprüche auf das Königreich Sizilien geltend zu machen, immer wieder Anlass zu historiografischer Debatte. Denn er ermöglicht einen Einblick in die politischen Prozesse, die zu diesem Zeitpunkt nicht nur im Gebiet des Heiligen Römischen Reiches, zu dem Mittel- und Norditalien gehörten, vonstattengingen, sondern auch in den mit dem Reich interagierenden politischen Formationen, darunter das Königreich Sizilien.Der Band ist das Resultat einer Konferenz, die anlässlich des 750. Jahrestages der Hinrichtung Konradins und seiner adligen Gefährten 2018 an der Universität Neapel Federico II gehalten wurde.
La mitizzazione di Federico II e del nipote Corradino, iniziata quando erano ancora in vita ad opera dei loro sostenitori e aderenti, si è mantenuta inalterata nel corso del tempo sia in Germania sia Italia meridionale, e qui con esiti sorprendenti. Corradino era infatti ricordato nei primi decenni del Novecento nel piccolo centro di Aliano in provincia di Matera, dove Carlo Levi visse durante il Fascismo da confinato politico e dove dell'ultimo Svevo si parlava come di un eroe nazionale e si piangeva la morte.A prescindere dalla pietà umana, che scatta soprattutto quando la morte colpisce un adolescente, lo sfortunato tentativo di Corradino di far valere i suoi diritti ereditari sul Regno di Sicilia continua ad alimentare il dibattito storiografico, perché fornisce uno spiraglio di intelligibilità sui processi politici allora in corso non solo nell'area dell'Impero romano-germanico, di cui faceva parte l'Italia centro-settentrionale, ma anche in quella delle formazioni politiche che con esso si trovarono di volta in volta ad interagire, tra cui il Regno di Sicilia. Il volume è frutto del convegno tenutosi nel 2018 presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II in occasione del 750° anniversario dell'esecuzione di Corradino e dei suoi nobili compagni.
Konradin (1252-1268): eine Reise durch Geschichte, Recht und Mythos
Schwarz-Ricci V. I.
2022
Abstract
La mitizzazione di Federico II e del nipote Corradino, iniziata quando erano ancora in vita ad opera dei loro sostenitori e aderenti, si è mantenuta inalterata nel corso del tempo sia in Germania sia Italia meridionale, e qui con esiti sorprendenti. Corradino era infatti ricordato nei primi decenni del Novecento nel piccolo centro di Aliano in provincia di Matera, dove Carlo Levi visse durante il Fascismo da confinato politico e dove dell'ultimo Svevo si parlava come di un eroe nazionale e si piangeva la morte.A prescindere dalla pietà umana, che scatta soprattutto quando la morte colpisce un adolescente, lo sfortunato tentativo di Corradino di far valere i suoi diritti ereditari sul Regno di Sicilia continua ad alimentare il dibattito storiografico, perché fornisce uno spiraglio di intelligibilità sui processi politici allora in corso non solo nell'area dell'Impero romano-germanico, di cui faceva parte l'Italia centro-settentrionale, ma anche in quella delle formazioni politiche che con esso si trovarono di volta in volta ad interagire, tra cui il Regno di Sicilia. Il volume è frutto del convegno tenutosi nel 2018 presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II in occasione del 750° anniversario dell'esecuzione di Corradino e dei suoi nobili compagni.File | Dimensione | Formato | |
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