This paper is the result of a long-lasting research experience dedicated to topics related to urban seis-mic risk, addressed at promoting a radical shift towards an approach in which seismic risk, a fundamental feature of the best part of Italian territories, is no longer considered as an 'unexpected' event and may be included in the structural components every spatial planning choice should take into account. Emergency policies, which have always prevailed in Italy, besides being very controversial as for the decision making processes and the choices they generate, proved and still prove to be largely inefficient. Moreover, the 2016 earthquake in Central Italy is highlighting issues going far beyond the debate on reconstruction models. One concerns the future of several small towns in 'inland areas', already exposed to important depopulation and abandonment processes. Which are the possible scenarios? Which the reference models? How are decisions made? In a different view with respect to the dominant one, such territories represent a fundamental asset whose value, often underestimated, lays first of all in the support they offer to the overall territorial structure of the country. We reflect then on such topics tak-ing the case of Accumoli (a small centre strongly hit by the Central Italy earthquake) as an example.

Questo contributo nasce da un'esperienza di ricerca pluriennale sui temi del rischio sismico urbano orientata a promuovere un cambiamento radicale in favore di un approccio per cui il rischio sismico, aspetto fondamentale di gran parte del territorio nazionale, non sia trattato come qualcosa di inatteso e inaspettato ma entri a far parte di quelle componenti strutturali con le quali ogni scelta pianificatoria deve confrontarsi. Le logiche emergenziali, che sempre hanno prevalso nel nostro Paese, oltre ad essere molto controverse dal punto di vista delle modalità dei processi decisionali e delle scelte che generano, hanno dimostrato, e ancora dimostrano, anche la loro fondamentale inefficienza. Inoltre, il terremoto del 2016 sta evidenziando problemi che superano il dibattito sulla scelta del modello di ricostruzione. Si tratta di decidere il futuro di molti piccoli centri in aree interne, già soggette a importanti processi di spopolamento e di abbandono. Quali sono i possibili scenari? Quali i modelli di riferimento? Come si prendono le decisioni? Da un punto di vista diverso da quello predominante, questi territori rappresentano un fondamentale patrimonio il cui valore, spesso sottostimato, consiste prima di tutto nella tenuta della struttura territoriale complessiva del nostro Paese. Riflettiamo su questi temi con riferimento al caso di Accumoli, un piccolo centro sui Monti Reatini tra i più colpiti dal terremoto del Centro Italia.

Rischio sismico, 'componente strutturale' del territorio. Quali implicazioni?

Margherita Giuffrè;
2019

Abstract

This paper is the result of a long-lasting research experience dedicated to topics related to urban seis-mic risk, addressed at promoting a radical shift towards an approach in which seismic risk, a fundamental feature of the best part of Italian territories, is no longer considered as an 'unexpected' event and may be included in the structural components every spatial planning choice should take into account. Emergency policies, which have always prevailed in Italy, besides being very controversial as for the decision making processes and the choices they generate, proved and still prove to be largely inefficient. Moreover, the 2016 earthquake in Central Italy is highlighting issues going far beyond the debate on reconstruction models. One concerns the future of several small towns in 'inland areas', already exposed to important depopulation and abandonment processes. Which are the possible scenarios? Which the reference models? How are decisions made? In a different view with respect to the dominant one, such territories represent a fundamental asset whose value, often underestimated, lays first of all in the support they offer to the overall territorial structure of the country. We reflect then on such topics tak-ing the case of Accumoli (a small centre strongly hit by the Central Italy earthquake) as an example.
2019
Questo contributo nasce da un'esperienza di ricerca pluriennale sui temi del rischio sismico urbano orientata a promuovere un cambiamento radicale in favore di un approccio per cui il rischio sismico, aspetto fondamentale di gran parte del territorio nazionale, non sia trattato come qualcosa di inatteso e inaspettato ma entri a far parte di quelle componenti strutturali con le quali ogni scelta pianificatoria deve confrontarsi. Le logiche emergenziali, che sempre hanno prevalso nel nostro Paese, oltre ad essere molto controverse dal punto di vista delle modalità dei processi decisionali e delle scelte che generano, hanno dimostrato, e ancora dimostrano, anche la loro fondamentale inefficienza. Inoltre, il terremoto del 2016 sta evidenziando problemi che superano il dibattito sulla scelta del modello di ricostruzione. Si tratta di decidere il futuro di molti piccoli centri in aree interne, già soggette a importanti processi di spopolamento e di abbandono. Quali sono i possibili scenari? Quali i modelli di riferimento? Come si prendono le decisioni? Da un punto di vista diverso da quello predominante, questi territori rappresentano un fondamentale patrimonio il cui valore, spesso sottostimato, consiste prima di tutto nella tenuta della struttura territoriale complessiva del nostro Paese. Riflettiamo su questi temi con riferimento al caso di Accumoli, un piccolo centro sui Monti Reatini tra i più colpiti dal terremoto del Centro Italia.
urban seismic risk; structural components of territories; inland areas; urban and territorial policies; emergency policies
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/460992
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