Introduzione: Il Centro Olio Eni in Val D'Agri (COVA), collocato a cavallo dei territori dei comuni di Viggiano e Grumento Nova (PZ), è stato oggetto di uno studio sugli effetti sulla salute nelle comunità ivi residenti. In uno dei due comuni era stato riscontrato un eccesso di mortalità nel periodo 2000-2013 per malattie del sistema circolatorio nelle donne rispetto alla media regionale e dei complessivi 20 comuni nella valle. Obiettivi: Per chiarire l'associazione tra le emissioni atmosferiche dell'impianto ed i rischi per la salute delle comunità locali è stato effettuato uno studio di coorte retrospettiva basato sulla definizione dell'esposizione a livello individuale. Metodi: La coorte ha incluso tutti i 6.795 residenti nei due comuni interessati, per complessivi 73.270 anni-persona relativi al periodo 2000-2014. Ad ogni indirizzo di residenza, georeferenziato e mappato nell'area di studio, è stato attribuito un valore di esposizione ad NOx, tracciante considerato rappresentativo delle emissioni del Centro Olio. In base ai terzili della distribuzione delle concentrazioni di NOx (stimate mediante modello di diffusione realizzato ad hoc) sono state identificate tre classi di esposizione. Inoltre, l'Indice di Deprivazione socio economica (ID) per sezioni di censimento è stato attribuito a ciascun soggetto. La mortalità e l'ospedalizzazione sono stati linkati agli archivi anagrafici per consentire il calcolo di associazioni di rischio, mediante Hazard Ratio (HR), della classe a maggiore esposizione rispetto a quella a minore esposizione, e trend degli HR da una classe di esposizione alla successiva. Gli HR sono stati aggiustati per età, ID e per l'effetto della strada statale in prossimità del COVA. Risultati: Sono stati osservati eccessi di rischio statisticamente significativi nelle donne per l'ospedalizzazione (O) e la mortalità (M), rispettivamente: O) 41% per malattie del sistema circolatorio (n=97; HR=1,41; IC95% 1,05-1,89), trend del 19% (HR trend 1,19; IC95% 1,03-1,38); 80% per le malattie ischemiche (n=30; HR=1,80; IC95% 1,05-3,11), trend del 33% (HR trend 1,33; IC95% 1,02-1,74); 48% per le malattie respiratorie (n=73; HR=1,48; IC95% 1,04-2,10), trend del 22% (HR trend 1,22; IC95% 1,03-1,46); M) per malattie del sistema circolatorio del 63% (n=46; HR=1,63; IC95% 1,06-2,52), trend del 29% (HR trend 1,29; IC95% 1,03-1,60). Conclusioni: La concentrazione degli eccessi significativi per le malattie cardiovascolari e respiratorie soprattutto nelle donne depone a favore di un ruolo eziologico di esposizioni ambientali. La presenza di un'attività di primo trattamento di greggio richiede la costituzione ed il mantenimento di un sistema di monitoraggio ambientale e di sorveglianza epidemiologica ai fini della valutazione e gestione dei potenziali rischi.

Mortalità ed ospedalizzazione nella coorte dei residenti intorno al Centro Olio della Val D'agri in Basilicata

Minichilli F;Linzalone N;Bianchi F;Coi A;Santoro M;Bustaffa E
2017

Abstract

Introduzione: Il Centro Olio Eni in Val D'Agri (COVA), collocato a cavallo dei territori dei comuni di Viggiano e Grumento Nova (PZ), è stato oggetto di uno studio sugli effetti sulla salute nelle comunità ivi residenti. In uno dei due comuni era stato riscontrato un eccesso di mortalità nel periodo 2000-2013 per malattie del sistema circolatorio nelle donne rispetto alla media regionale e dei complessivi 20 comuni nella valle. Obiettivi: Per chiarire l'associazione tra le emissioni atmosferiche dell'impianto ed i rischi per la salute delle comunità locali è stato effettuato uno studio di coorte retrospettiva basato sulla definizione dell'esposizione a livello individuale. Metodi: La coorte ha incluso tutti i 6.795 residenti nei due comuni interessati, per complessivi 73.270 anni-persona relativi al periodo 2000-2014. Ad ogni indirizzo di residenza, georeferenziato e mappato nell'area di studio, è stato attribuito un valore di esposizione ad NOx, tracciante considerato rappresentativo delle emissioni del Centro Olio. In base ai terzili della distribuzione delle concentrazioni di NOx (stimate mediante modello di diffusione realizzato ad hoc) sono state identificate tre classi di esposizione. Inoltre, l'Indice di Deprivazione socio economica (ID) per sezioni di censimento è stato attribuito a ciascun soggetto. La mortalità e l'ospedalizzazione sono stati linkati agli archivi anagrafici per consentire il calcolo di associazioni di rischio, mediante Hazard Ratio (HR), della classe a maggiore esposizione rispetto a quella a minore esposizione, e trend degli HR da una classe di esposizione alla successiva. Gli HR sono stati aggiustati per età, ID e per l'effetto della strada statale in prossimità del COVA. Risultati: Sono stati osservati eccessi di rischio statisticamente significativi nelle donne per l'ospedalizzazione (O) e la mortalità (M), rispettivamente: O) 41% per malattie del sistema circolatorio (n=97; HR=1,41; IC95% 1,05-1,89), trend del 19% (HR trend 1,19; IC95% 1,03-1,38); 80% per le malattie ischemiche (n=30; HR=1,80; IC95% 1,05-3,11), trend del 33% (HR trend 1,33; IC95% 1,02-1,74); 48% per le malattie respiratorie (n=73; HR=1,48; IC95% 1,04-2,10), trend del 22% (HR trend 1,22; IC95% 1,03-1,46); M) per malattie del sistema circolatorio del 63% (n=46; HR=1,63; IC95% 1,06-2,52), trend del 29% (HR trend 1,29; IC95% 1,03-1,60). Conclusioni: La concentrazione degli eccessi significativi per le malattie cardiovascolari e respiratorie soprattutto nelle donne depone a favore di un ruolo eziologico di esposizioni ambientali. La presenza di un'attività di primo trattamento di greggio richiede la costituzione ed il mantenimento di un sistema di monitoraggio ambientale e di sorveglianza epidemiologica ai fini della valutazione e gestione dei potenziali rischi.
2017
Istituto di Fisiologia Clinica - IFC
studio di coorte
greggio
mortalità
ospedalizzazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/461549
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