Introduzione - L'inquinamento atmosferico è ormai riconosciuto come la più grande minaccia ambientale per la salute umana. La popolazione della Val Venafro (Regione Molise, Italia) è esposta alle emissioni di un termovalorizzatore, di un cementificio e, potenzialmente, anche di un ulteriore termovalorizzatore localizzato nella vicina regione del Lazio. A Venafro, inoltre, risulta essere critica anche la situazione riguardante l'inquinamento atmosferico da traffico veicolare.Obiettivi - Valutare il rischio per la salute dei residenti negli otto comuni della Val Venafro che rappresentano l'area in studio, cioè Conca Casale, Filignano, Montaquila, Monteroduni, Macchia d'Isernia, Pozzilli, Sesto Campano e Venafro.Metodi - Studio retrospettivo di coorte residenziale nel periodo 2006-2019. Sono state definite quattro classi di esposizione utilizzando il metodo dei "natural break", utilizzando la mappa di dispersione degli ossidi di azoto scelti come proxy dell'inquinamento industriale. L'associazione tra l'inquinamento industriale e la mortalità/morbosità causa-specifica della coorte è stata calcolata utilizzando l'hazard ratio (HR) attraverso una regressione multipla di Cox tempo-dipendente e sesso-specifica, aggiustando per l'età, la prossimità alle strade principali e l'indice di deprivazione socio-economica.Risultati - I risultati, riportati attraverso gli indicatori HR e intervallo di confidenza al 95% di probabilità (IC95%), evidenziano eccessi in classe 3 per entrambi i sessi per le malattie del sistema circolatorio [uomini: HR=1,37 (IC95% 1,04-1,79); donne: HR=1,27 (IC95% 1,01-,160)] e per le malattie cerebrovascolari [uomini: HR=2,50 (IC95% 1,44-4,35); donne: HR=1,41 (IC95% 0,92-2,17)]. Tali risultati sono confermati anche dalle analisi di ospedalizzazione. Si riportano eccessi di mortalità per le malattie cardiache in entrambi i sessi [uomini-classe 3: HR=1,32 (IC95% 0,93-1,87); uomini-classe 4: HR=1,95 (IC95% 0,99-3,85); donne-classe 3: HR=1,49 (IC95% 1,10-2,04)] e per le malattie respiratorie acute tra le sole donne [HR=2,31 (IC95% 0,67-8,00)]. Per quanto riguarda l'ospedalizzazione, si osservano eccessi sia tra gli uomini sia tra le donne per le malattie ischemiche del cuore [uomini-classe 3: HR=1,24 (IC95% 0,96-1,61); donne-classe 4: HR=2,04 (IC95% 1,04-4,02)] e in classe 4 tra i soli uomini per le patologie respiratorie [HR=1,43 (IC95% 0,88-2,31)].Conclusioni - Nonostante i risultati ottenuti non siano allarmanti, lo studio fornisce alcuni segnali da non sottovalutare che indicano la necessità di intraprendere azioni di mitigazione. Gli autori raccomandano, per gli studi futuri, un approfondimento per quanto riguarda sia la valutazione dell'esposizione sia la caratterizzazione del profilo degli stili di vita utilizzando strumenti quali questionari e biomonitoraggio umano.
Studio di coorte residenziale per valutare l’impatto delle emissioni di origine industriale sulla salute cardiorespiratoria della popolazione della Val Venafro
Bustaffa Elisa;Mangia Cristina;Cori Liliana;Bianchi Fabrizio;Cervino Marco;Minichilli Fabrizio
2023
Abstract
Introduzione - L'inquinamento atmosferico è ormai riconosciuto come la più grande minaccia ambientale per la salute umana. La popolazione della Val Venafro (Regione Molise, Italia) è esposta alle emissioni di un termovalorizzatore, di un cementificio e, potenzialmente, anche di un ulteriore termovalorizzatore localizzato nella vicina regione del Lazio. A Venafro, inoltre, risulta essere critica anche la situazione riguardante l'inquinamento atmosferico da traffico veicolare.Obiettivi - Valutare il rischio per la salute dei residenti negli otto comuni della Val Venafro che rappresentano l'area in studio, cioè Conca Casale, Filignano, Montaquila, Monteroduni, Macchia d'Isernia, Pozzilli, Sesto Campano e Venafro.Metodi - Studio retrospettivo di coorte residenziale nel periodo 2006-2019. Sono state definite quattro classi di esposizione utilizzando il metodo dei "natural break", utilizzando la mappa di dispersione degli ossidi di azoto scelti come proxy dell'inquinamento industriale. L'associazione tra l'inquinamento industriale e la mortalità/morbosità causa-specifica della coorte è stata calcolata utilizzando l'hazard ratio (HR) attraverso una regressione multipla di Cox tempo-dipendente e sesso-specifica, aggiustando per l'età, la prossimità alle strade principali e l'indice di deprivazione socio-economica.Risultati - I risultati, riportati attraverso gli indicatori HR e intervallo di confidenza al 95% di probabilità (IC95%), evidenziano eccessi in classe 3 per entrambi i sessi per le malattie del sistema circolatorio [uomini: HR=1,37 (IC95% 1,04-1,79); donne: HR=1,27 (IC95% 1,01-,160)] e per le malattie cerebrovascolari [uomini: HR=2,50 (IC95% 1,44-4,35); donne: HR=1,41 (IC95% 0,92-2,17)]. Tali risultati sono confermati anche dalle analisi di ospedalizzazione. Si riportano eccessi di mortalità per le malattie cardiache in entrambi i sessi [uomini-classe 3: HR=1,32 (IC95% 0,93-1,87); uomini-classe 4: HR=1,95 (IC95% 0,99-3,85); donne-classe 3: HR=1,49 (IC95% 1,10-2,04)] e per le malattie respiratorie acute tra le sole donne [HR=2,31 (IC95% 0,67-8,00)]. Per quanto riguarda l'ospedalizzazione, si osservano eccessi sia tra gli uomini sia tra le donne per le malattie ischemiche del cuore [uomini-classe 3: HR=1,24 (IC95% 0,96-1,61); donne-classe 4: HR=2,04 (IC95% 1,04-4,02)] e in classe 4 tra i soli uomini per le patologie respiratorie [HR=1,43 (IC95% 0,88-2,31)].Conclusioni - Nonostante i risultati ottenuti non siano allarmanti, lo studio fornisce alcuni segnali da non sottovalutare che indicano la necessità di intraprendere azioni di mitigazione. Gli autori raccomandano, per gli studi futuri, un approfondimento per quanto riguarda sia la valutazione dell'esposizione sia la caratterizzazione del profilo degli stili di vita utilizzando strumenti quali questionari e biomonitoraggio umano.File | Dimensione | Formato | |
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