INTRODUZIONE L'arsenico inorganico (Asi) è classificato dalla IARC come cancerogeno certo per l'uomo. Per i gruppi e le popolazioni non o marginalmente esposte all'arsenico attraverso l'esposizione occupazionale o attraverso l'acqua destinata al consumo umano, il cibo rappresenta la via principale di esposizione ad arsenico. In letteratura è ormai ben nota l'associazione tra esposizione a prodotti a base di grano e acqua potabile e concentrazioni di Asi mentre sono pochi gli studi che prendono in considerazione il gruppo alimentare del "latte e prodotti caseari". Ciononostante, secondo l'ultimo report dell'EFSA (2014) per la popolazione generale il contributo principale all'esposizione ad Asi nella dieta è fornito dal gruppo "prodotti processati a base di grano (non a base di riso)" seguito da "latte e prodotti caseari". OBIETTIVI L'obiettivo di questo studio, sviluppato nell'ambito del progetto SEpiAs (Sorveglianza Epidemiologica in aree contaminate da As), è valutare l'incremento di arsenico inorganico urinario (Asi-U) nei consumatori di latte e derivati rispetto ai non consumatori. METODI Lo studio prende in esame quattro aree italiane, due caratterizzate da inquinamento da arsenico di origine naturale (Amiata e Viterbese) e due caratterizzate da inquinamento da arsenico di origine antropica (Taranto e Gela). I partecipanti al progetto (271 soggetti) hanno compilato un questionario che prevede anche una parte relativa alle abitudini alimentari. Su tutto il campione e separatamente per area e per sesso sono stati calcolati i Rapporti tra Medie Geometriche (RMG) per valutare l'associazione tra Asi-U e consumo di latte aggiustati per la suscettibilità genetica. RISULTATI Tra i risultati emersi dall'analisi del questionario, emergono indicazioni di interesse per quanto riguarda l'associazione con i livelli medi di Asi-U ed il consumo di latte in prevalenza intero, sia per le donne sul campione totale (p<0,001) e dell'area di Viterbo (p=0,020) e Gela (p=0,071) sia per l'insieme dei due sessi nei campioni di Taranto (p=0,049). Risultati degni di attenzione emergono anche per il consumo di latte di produzione propria/locale nel campione totale (p=0,010) e in quello dell'Amiata (p=0,020), per ambedue i sessi. CONCLUSIONI SEpiAs è il primo studio a livello nazionale che fornisce un segnale significativo per quanto riguarda l'associazione tra consumo di latte e concentrazione di Asi, in linea con quanto riportato dall'EFSA. Questo risultato suggerisce di non trascurare il latte negli studi di biomonitoraggio umano e in quelli di dieta totale finalizzati alla caratterizzazione dell'esposizione ad arsenico.

Arsenico urinario e consumo di latte nei risultati del CCM SEpiAs

Bustaffa E;Minichilli F;Cori L;Bianchi F
2015

Abstract

INTRODUZIONE L'arsenico inorganico (Asi) è classificato dalla IARC come cancerogeno certo per l'uomo. Per i gruppi e le popolazioni non o marginalmente esposte all'arsenico attraverso l'esposizione occupazionale o attraverso l'acqua destinata al consumo umano, il cibo rappresenta la via principale di esposizione ad arsenico. In letteratura è ormai ben nota l'associazione tra esposizione a prodotti a base di grano e acqua potabile e concentrazioni di Asi mentre sono pochi gli studi che prendono in considerazione il gruppo alimentare del "latte e prodotti caseari". Ciononostante, secondo l'ultimo report dell'EFSA (2014) per la popolazione generale il contributo principale all'esposizione ad Asi nella dieta è fornito dal gruppo "prodotti processati a base di grano (non a base di riso)" seguito da "latte e prodotti caseari". OBIETTIVI L'obiettivo di questo studio, sviluppato nell'ambito del progetto SEpiAs (Sorveglianza Epidemiologica in aree contaminate da As), è valutare l'incremento di arsenico inorganico urinario (Asi-U) nei consumatori di latte e derivati rispetto ai non consumatori. METODI Lo studio prende in esame quattro aree italiane, due caratterizzate da inquinamento da arsenico di origine naturale (Amiata e Viterbese) e due caratterizzate da inquinamento da arsenico di origine antropica (Taranto e Gela). I partecipanti al progetto (271 soggetti) hanno compilato un questionario che prevede anche una parte relativa alle abitudini alimentari. Su tutto il campione e separatamente per area e per sesso sono stati calcolati i Rapporti tra Medie Geometriche (RMG) per valutare l'associazione tra Asi-U e consumo di latte aggiustati per la suscettibilità genetica. RISULTATI Tra i risultati emersi dall'analisi del questionario, emergono indicazioni di interesse per quanto riguarda l'associazione con i livelli medi di Asi-U ed il consumo di latte in prevalenza intero, sia per le donne sul campione totale (p<0,001) e dell'area di Viterbo (p=0,020) e Gela (p=0,071) sia per l'insieme dei due sessi nei campioni di Taranto (p=0,049). Risultati degni di attenzione emergono anche per il consumo di latte di produzione propria/locale nel campione totale (p=0,010) e in quello dell'Amiata (p=0,020), per ambedue i sessi. CONCLUSIONI SEpiAs è il primo studio a livello nazionale che fornisce un segnale significativo per quanto riguarda l'associazione tra consumo di latte e concentrazione di Asi, in linea con quanto riportato dall'EFSA. Questo risultato suggerisce di non trascurare il latte negli studi di biomonitoraggio umano e in quelli di dieta totale finalizzati alla caratterizzazione dell'esposizione ad arsenico.
2015
Istituto di Fisiologia Clinica - IFC
arsenico urinario
consumo di latte
biomonitoraggio umano
questionario
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/463783
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