Finalità del progetto: la conoscenza della storia dell'edificio, al suo consolidamento strutturale e alla sua riqualificazione tramite il restauro architettonico, che ha restituito alla città di Nicosia un edificio funzionale perfettamente fruibile in termini di bene culturale, al tempo stesso lasciando intatte e leggibili le tracce delle molteplici vicende strutturali. La scrivente collabora alla preparazione della proposta progettuale che vincerà la gara internazionale "Study, Investigation, Assessment, Design, Supervision & Monitoring, Training and Dissemination for the Bedestan (Saint Nicholas Church), Nicosia, Cyprus", bandita dallo UNDP (United Nation Development Programme) a Cipro e dallo UNOPS (United Nations Office for Project Services - Partnership for the Future Programme), per il restauro del Bedestan, una antica chiesa bizantino-gotica, trasformata in mercato coperto in epoca ottomana, e situata nel centro antico di Nicosia. Il complesso monumentale del Bedestan è situato nella parte turca del nucleo storico della città di Nicosia, pochi metri a sud della moschea Selimiye, anticamente cattedrale latina di S. Sofia. Il piano di studio e investigazione sullo stato dell'edificio e la progettazione del recupero del monumento è stato affidato all'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) del CNR di Roma, dopo una selezione tra numerosi gruppi europei. L'iniziativa si colloca nel quadro delle attività sostenute dall'ONU con il piano Rehabilitation of Old Nicosia, realizzato in cooperazione con il Nicosia Master Plan. Il progetto di restauro conservativo del Bedestan ha avuto come risultato quello della conservazione delle testimonianze, realizzata mediante un attento studio analitico e accurate tecniche di intervento sui materiali, e puntando sulla protezione dei paramenti murari. Attraverso un accurato studio diagnostico finalizzato a conoscere e comprendere il monumento dal quale sono scaturite le operazioni di intervento. Il piano diagnostico ha compreso: indagini geotecniche, indagini strumentali sulla struttura, caratterizzazione dei materiali (murature e malte) e degli agenti patogeni; prospezioni geofisiche (geoelettriche) sulla pavimentazione dell'edificio per indagare la presenza di murature antiche scomparse; un rilievo a vista e restituzione grafica dei materiali: classificazione, caratterizzazione e localizzazione; il rilievo a vista e restituzione grafica delle alterazioni e dei processi di degrado dei materiali. Il restauro ha previsto operazioni di risanamento della struttura dai fenomeni di degrado derivanti proprio dalla presenza dell'acqua, quali la formazione di efflorescenze, l'attacco biologico e vegetazionale, il tutto aggravato dalle caratteristiche del materiale di cui si compone l'edificio, una pietra calcarea molto porosa e facilmente deteriorabile, soggetta quindi a fenomeni di polverizzazione e decoesione che conducono alla sua progressiva perdita. Il progetto per l'intervento conservativo sulle superfici lapidee del Bedestan ha seguito le diverse fasi, in accordo con la raccomandazione Normal 20/85 "Interventi conservativi progettazione e valutazione preventiva" e con la più accreditata prassi internazionale operativa sui Beni Culturali. Gli interventi realizzati permettono di riconoscere il valore di ogni epoca storica e di non giudicare in modo preferenziale alcuna fase costruttiva del monumento, puntando invece a massimizzare la lettura dei segni materici per una reiterata interpretazione. Nel trattamento delle superfici, tale atteggiamento si è riflesso in un rispetto indifferenziato di tutte le espressioni del materiale, al di sopra del trattamento del degrado. Si è data priorità alla conservazione delle patine sul materiale lapideo in alternativa ad una pulizia a oltranza delle incrostazioni per evitare di danneggiare il materiale stesso lasciando allo scoperto uno strato sottostante a quello lavorato in origine come superficie a vista. Progetto vincitore dell'European Union Prize for Cultural Heritage 2009 (Europa Nostra Award)

Progetto integrato di studio, conservazione e valorizzazione e della chiesta di San Nicola a Nicosia, Cipro "Study, Investigation, Assessment, Design, Supervision & Monitoring, Training and Dissemination for the Bedestan (Saint Nicholas Church), Nicosia, Cyprus"

Cessari L;Cangi G;Gigliarelli E
2008

Abstract

Finalità del progetto: la conoscenza della storia dell'edificio, al suo consolidamento strutturale e alla sua riqualificazione tramite il restauro architettonico, che ha restituito alla città di Nicosia un edificio funzionale perfettamente fruibile in termini di bene culturale, al tempo stesso lasciando intatte e leggibili le tracce delle molteplici vicende strutturali. La scrivente collabora alla preparazione della proposta progettuale che vincerà la gara internazionale "Study, Investigation, Assessment, Design, Supervision & Monitoring, Training and Dissemination for the Bedestan (Saint Nicholas Church), Nicosia, Cyprus", bandita dallo UNDP (United Nation Development Programme) a Cipro e dallo UNOPS (United Nations Office for Project Services - Partnership for the Future Programme), per il restauro del Bedestan, una antica chiesa bizantino-gotica, trasformata in mercato coperto in epoca ottomana, e situata nel centro antico di Nicosia. Il complesso monumentale del Bedestan è situato nella parte turca del nucleo storico della città di Nicosia, pochi metri a sud della moschea Selimiye, anticamente cattedrale latina di S. Sofia. Il piano di studio e investigazione sullo stato dell'edificio e la progettazione del recupero del monumento è stato affidato all'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) del CNR di Roma, dopo una selezione tra numerosi gruppi europei. L'iniziativa si colloca nel quadro delle attività sostenute dall'ONU con il piano Rehabilitation of Old Nicosia, realizzato in cooperazione con il Nicosia Master Plan. Il progetto di restauro conservativo del Bedestan ha avuto come risultato quello della conservazione delle testimonianze, realizzata mediante un attento studio analitico e accurate tecniche di intervento sui materiali, e puntando sulla protezione dei paramenti murari. Attraverso un accurato studio diagnostico finalizzato a conoscere e comprendere il monumento dal quale sono scaturite le operazioni di intervento. Il piano diagnostico ha compreso: indagini geotecniche, indagini strumentali sulla struttura, caratterizzazione dei materiali (murature e malte) e degli agenti patogeni; prospezioni geofisiche (geoelettriche) sulla pavimentazione dell'edificio per indagare la presenza di murature antiche scomparse; un rilievo a vista e restituzione grafica dei materiali: classificazione, caratterizzazione e localizzazione; il rilievo a vista e restituzione grafica delle alterazioni e dei processi di degrado dei materiali. Il restauro ha previsto operazioni di risanamento della struttura dai fenomeni di degrado derivanti proprio dalla presenza dell'acqua, quali la formazione di efflorescenze, l'attacco biologico e vegetazionale, il tutto aggravato dalle caratteristiche del materiale di cui si compone l'edificio, una pietra calcarea molto porosa e facilmente deteriorabile, soggetta quindi a fenomeni di polverizzazione e decoesione che conducono alla sua progressiva perdita. Il progetto per l'intervento conservativo sulle superfici lapidee del Bedestan ha seguito le diverse fasi, in accordo con la raccomandazione Normal 20/85 "Interventi conservativi progettazione e valutazione preventiva" e con la più accreditata prassi internazionale operativa sui Beni Culturali. Gli interventi realizzati permettono di riconoscere il valore di ogni epoca storica e di non giudicare in modo preferenziale alcuna fase costruttiva del monumento, puntando invece a massimizzare la lettura dei segni materici per una reiterata interpretazione. Nel trattamento delle superfici, tale atteggiamento si è riflesso in un rispetto indifferenziato di tutte le espressioni del materiale, al di sopra del trattamento del degrado. Si è data priorità alla conservazione delle patine sul materiale lapideo in alternativa ad una pulizia a oltranza delle incrostazioni per evitare di danneggiare il materiale stesso lasciando allo scoperto uno strato sottostante a quello lavorato in origine come superficie a vista. Progetto vincitore dell'European Union Prize for Cultural Heritage 2009 (Europa Nostra Award)
2008
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
Progetto esecutivo
Restauro conservativo
consolidamento strutturale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/464662
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