Questo contributo intende portare il punto di vista della diagnostica in situ, ragionando sulle implicazioni legate al contesto di misura; si presentano così delle semplici riflessioni, sperando di contribuire al dialogo tra il mondo della misura e il mondo del patrimonio. Si richiamano pertanto alcuni aspetti metrologici di base, condividendo alcune esperienze sperimentali in contesti diversi, quali le catacombe, i cantieri di restauro e i musei, per esempio in palazzi storici. Ad aiutarci nelle riflessioni, l'organizzazione dei punti più significativi secondo tre categorie: i) l'accessibilità del sito; ii) le condizioni sperimentali, in relazione alla desiderata accuratezza di misura; iii) l'integrazione tra metodologie, in relazione alla complessità dell'analisi e dell'oggetto di studio. É altamente desiderabile, per la diagnostica in situ così come per le prove di laboratorio, ricercare le condizioni ottimali che garantiscano la qualità dei risultati. Ricordiamo che norme internazionali codificano i requisiti generali per la qualità, e in particolare la ISO/IEC 17025 è la norma di riferimento per Laboratori di Prova e Centri di Taratura, dunque per attività che prevedono processi di misura. Tuttavia, l'attività di misura è un processo complesso che include una molteplicità di aspetti riguardanti metodo, dispositivo di misura, ed eventuali campioni e materiali di riferimento, nonché sotto-processi. Ai fini della qualità dei risultati bisogna curare molti aspetti, tra i quali mi limito qui a citare la valutazione dell'incertezza di misura, che caratterizza la dispersione dei valori del misurando. Se il contesto inserisce maggiore variabilità su alcune grandezze di input, anche quella di output ne risentirà, influenzando la qualità dei risultati finali. Pertanto, la domanda centrale è: se dunque il modello ideale è il contesto laboratorio con grandezze di input controllate e monitorate, e processi totalmente verificati, allora il contesto in situ quanto si discosta dal modello ideale? I tre esempi riportati ci aiutano a contestualizzare le problematiche portate sul campo. LAVORARE IN SITU rappresenta il contesto ottimale per l'opera da analizzare, in equilibrio con il suo ambiente naturalmente; tuttavia, esso non rappresenta un contesto altrettanto ottimale ai fini metrologici. Le tecnologie con configurazioni portatili, ridotte in dimensioni, modulari, flessibili, controllabili da remoto sono le più adeguate ad adattarsi a diversi contesti di misura, che spesso pongono vere e proprie sfide. Ugualmente, le metodologie sempre più solide, affidabili, confrontabili con riferimenti noti offrono maggiori garanzie in contesti complessi. Ma questo come avviene? ... riducendo la dipendenza del processo di misura dalle grandezze di input meno controllabili, e limitando il numero delle variabili significative, così come aumentando il controllo sulle componenti all'incertezza che non si possono eliminare. In estrema sintesi, passi in avanti si percorrono limitando le indeterminazioni legate ai contesti nei processi di misura. Sebbene l'approccio di fondo sia generale e concettualmente semplice, il cammino da realizzare necessita un impegno costante finalizzato al dialogo tra competenze diverse e all'integrazione.

LA DIAGNOSTICA IN SITU: TRA RIGORE METROLOGICO, SVILUPPO TECNOLOGICO E CONTESTO

Paola Calicchia
2021

Abstract

Questo contributo intende portare il punto di vista della diagnostica in situ, ragionando sulle implicazioni legate al contesto di misura; si presentano così delle semplici riflessioni, sperando di contribuire al dialogo tra il mondo della misura e il mondo del patrimonio. Si richiamano pertanto alcuni aspetti metrologici di base, condividendo alcune esperienze sperimentali in contesti diversi, quali le catacombe, i cantieri di restauro e i musei, per esempio in palazzi storici. Ad aiutarci nelle riflessioni, l'organizzazione dei punti più significativi secondo tre categorie: i) l'accessibilità del sito; ii) le condizioni sperimentali, in relazione alla desiderata accuratezza di misura; iii) l'integrazione tra metodologie, in relazione alla complessità dell'analisi e dell'oggetto di studio. É altamente desiderabile, per la diagnostica in situ così come per le prove di laboratorio, ricercare le condizioni ottimali che garantiscano la qualità dei risultati. Ricordiamo che norme internazionali codificano i requisiti generali per la qualità, e in particolare la ISO/IEC 17025 è la norma di riferimento per Laboratori di Prova e Centri di Taratura, dunque per attività che prevedono processi di misura. Tuttavia, l'attività di misura è un processo complesso che include una molteplicità di aspetti riguardanti metodo, dispositivo di misura, ed eventuali campioni e materiali di riferimento, nonché sotto-processi. Ai fini della qualità dei risultati bisogna curare molti aspetti, tra i quali mi limito qui a citare la valutazione dell'incertezza di misura, che caratterizza la dispersione dei valori del misurando. Se il contesto inserisce maggiore variabilità su alcune grandezze di input, anche quella di output ne risentirà, influenzando la qualità dei risultati finali. Pertanto, la domanda centrale è: se dunque il modello ideale è il contesto laboratorio con grandezze di input controllate e monitorate, e processi totalmente verificati, allora il contesto in situ quanto si discosta dal modello ideale? I tre esempi riportati ci aiutano a contestualizzare le problematiche portate sul campo. LAVORARE IN SITU rappresenta il contesto ottimale per l'opera da analizzare, in equilibrio con il suo ambiente naturalmente; tuttavia, esso non rappresenta un contesto altrettanto ottimale ai fini metrologici. Le tecnologie con configurazioni portatili, ridotte in dimensioni, modulari, flessibili, controllabili da remoto sono le più adeguate ad adattarsi a diversi contesti di misura, che spesso pongono vere e proprie sfide. Ugualmente, le metodologie sempre più solide, affidabili, confrontabili con riferimenti noti offrono maggiori garanzie in contesti complessi. Ma questo come avviene? ... riducendo la dipendenza del processo di misura dalle grandezze di input meno controllabili, e limitando il numero delle variabili significative, così come aumentando il controllo sulle componenti all'incertezza che non si possono eliminare. In estrema sintesi, passi in avanti si percorrono limitando le indeterminazioni legate ai contesti nei processi di misura. Sebbene l'approccio di fondo sia generale e concettualmente semplice, il cammino da realizzare necessita un impegno costante finalizzato al dialogo tra competenze diverse e all'integrazione.
2021
Istituto di iNgegneria del Mare - INM (ex INSEAN)
Diagnostica
Metrologia
Contesto di misura
Affreschi
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Descrizione: PITTURE MURALI IN CONTESTO Confronti assonanze dissonanze
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/464750
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