L'OMS ha dichiarato che il burden of disease del cancro al seno ha superato quello del cancro del polmone con 2,26 milioni di nuovi casi diagnosticati nel 2020 che, secondo le attuali proiezioni, diventeranno 2,7 milioni annui entro il 2030. È ampiamente dimostrato che lo screening per il cancro al seno riduce la mortalità specifica: gli approcci adottati sono basati essenzialmente sull'età e non considerano l'ampia variabilità nel rischio individuale, mentre l'approccio stratificato in base al rischio sembrerebbe incrementare il rapporto rischi/benefici dei programmi sanitari. Lo studio PINK (Prevention, Imaging, Network & Knowledge) iniziato nel 2018, è un'indagine multicentrica osservazionale longitudinale attiva fino a fine 2025 ed è strutturata con l'intento primario di stimare il numero di casi di tumore mammario non rilevati dalla mammografia (MX), ma diagnosticati attraverso l'integrazione di altri strumenti di imaging in donne ultraquarantenni, spontaneamente afferenti a vari centri di senologia clinica operanti sul territorio nazionale. Nell'ambito del PINK, le donne reclutate effettuano percorsi diagnostici, definiti secondo pratica clinica, che prevedono l'effettuazione, nella stessa sessione di visita, di una MX e almeno un secondo esame strumentale fra ecografia, tomosintesi, RM e CESM. I dati clinici derivanti dalla diagnostica vengono inseriti dai radiologi su una piattaforma web-based, opportunamente progettata e implementata. Le donne reclutate ad oggi, attraverso la collaborazione di 16 centri PINK, sono quasi 30.000 e i casi rilevati nell'ultimo database consolidato sono 521: 400 casi sono stati individuati dalla MX (sensibilità:76.8% [73.0-80.2%]), 117 casi sono stati rilevati dalle altre metodiche di imaging. Ogni 100 casi confermati da esame istologico o citologico pre-operatorio, 23 (22.8%) sono stati identificati soltanto integrando alla mammografia almeno un secondo esame diagnostico. Il PINK persegue, inoltre, l'obiettivo secondario di indentificare eventuali combinazioni di caratteristiche personali e abitudini di vita a maggior rischio di insorgenza di cancro mammario. Le donne reclutate compilano un questionario cartaceo al baseline orientato a raccogliere informazioni sui fattori di rischio modificabili, non modificabili e le loro abitudini di vita. In occasione di ogni controllo successivo, compilano anche un questionario di follow-up per monitorare eventuali cambiamenti nelle loro abitudini o familiarità. I questionari vengono inviati a CNR-IFC, sottoposti a digitalizzazione ed integrati con i dati clinici storicizzati sul database centralizzato ospitato dalla piattaforma PINK. I primi esiti dell'obiettivo secondario mostrano che alcune caratteristiche e abitudini personali tendono a clusterizzare in profili di rischio specifici.

Lo studio PINK: dalla prevenzione alla diagnosi del tumore mammario

Pieroni S;Franchini M;Denoth F;Anastasi G;Luppi C;Molinaro S
2023

Abstract

L'OMS ha dichiarato che il burden of disease del cancro al seno ha superato quello del cancro del polmone con 2,26 milioni di nuovi casi diagnosticati nel 2020 che, secondo le attuali proiezioni, diventeranno 2,7 milioni annui entro il 2030. È ampiamente dimostrato che lo screening per il cancro al seno riduce la mortalità specifica: gli approcci adottati sono basati essenzialmente sull'età e non considerano l'ampia variabilità nel rischio individuale, mentre l'approccio stratificato in base al rischio sembrerebbe incrementare il rapporto rischi/benefici dei programmi sanitari. Lo studio PINK (Prevention, Imaging, Network & Knowledge) iniziato nel 2018, è un'indagine multicentrica osservazionale longitudinale attiva fino a fine 2025 ed è strutturata con l'intento primario di stimare il numero di casi di tumore mammario non rilevati dalla mammografia (MX), ma diagnosticati attraverso l'integrazione di altri strumenti di imaging in donne ultraquarantenni, spontaneamente afferenti a vari centri di senologia clinica operanti sul territorio nazionale. Nell'ambito del PINK, le donne reclutate effettuano percorsi diagnostici, definiti secondo pratica clinica, che prevedono l'effettuazione, nella stessa sessione di visita, di una MX e almeno un secondo esame strumentale fra ecografia, tomosintesi, RM e CESM. I dati clinici derivanti dalla diagnostica vengono inseriti dai radiologi su una piattaforma web-based, opportunamente progettata e implementata. Le donne reclutate ad oggi, attraverso la collaborazione di 16 centri PINK, sono quasi 30.000 e i casi rilevati nell'ultimo database consolidato sono 521: 400 casi sono stati individuati dalla MX (sensibilità:76.8% [73.0-80.2%]), 117 casi sono stati rilevati dalle altre metodiche di imaging. Ogni 100 casi confermati da esame istologico o citologico pre-operatorio, 23 (22.8%) sono stati identificati soltanto integrando alla mammografia almeno un secondo esame diagnostico. Il PINK persegue, inoltre, l'obiettivo secondario di indentificare eventuali combinazioni di caratteristiche personali e abitudini di vita a maggior rischio di insorgenza di cancro mammario. Le donne reclutate compilano un questionario cartaceo al baseline orientato a raccogliere informazioni sui fattori di rischio modificabili, non modificabili e le loro abitudini di vita. In occasione di ogni controllo successivo, compilano anche un questionario di follow-up per monitorare eventuali cambiamenti nelle loro abitudini o familiarità. I questionari vengono inviati a CNR-IFC, sottoposti a digitalizzazione ed integrati con i dati clinici storicizzati sul database centralizzato ospitato dalla piattaforma PINK. I primi esiti dell'obiettivo secondario mostrano che alcune caratteristiche e abitudini personali tendono a clusterizzare in profili di rischio specifici.
2023
Istituto di Fisiologia Clinica - IFC
Prevention
Imaging
Network
Knowkedge
Anticipazione Diagnostica
Tummore mammario
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Descrizione: Lo studio PINK: dalla prevenzione alla diagnosi del tumore mammario
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