L'identificazione di un'inedita coppa blu in vetro monocromo siro-palestinese, realizzata a stampo e databile tra la seconda metà del II e il I secolo a.C., tra i reperti provenienti nella tomba PC 16 della necropoli di Norchia scavata nel 1981 dal CNR (Elena Di Paolo Colonna - Giovanni Colonna) fornisce il punto di partenza per uno studio sistematico delle coppe vitree di età ellenistica diffuse a Tarquinia e nel suo ager. Si tratta di coppe di livello qualitativo non particolarmente elevato, prodotte in serie e diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo e oltre, con massima concentrazione nei siti della costa siro-palestinese. Coppe di questo tipo sono state rinvenute a Dura Europos in Siria, Egitto, Turchia, Grecia, Nord Africa, Italia (Etruria, Magna Grecia e Sicilia), Spagna, Francia (Normandia). Si tratta di un argomento di grande interesse che getta luce sul fenomeno della romanizzazione di Tarquinia e del suo ager poiché la presenza di queste coppe in vetro nell'Italia centro-settentrionale (sono state rinvenute anche in Liguria) è stata interpretata come risultato delle iniziative militari e commerciali romane nell'area siro-palestinese durante le guerre avvenute in epoca tardo repubblicana. Lo studio è fornito di una preziosa Appendice di Ilaria Mazzini e Francesca Trapasso dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR che hanno condotto analisi non distruttive della composizione chimica della coppa mediante lo spettrometro pXRF (portable X-ray fluorescence) Bruker Tracer 5i. Esse hanno messo in evidenza come i contenuti di ossido di alluminio (Al2O3) e di ossido di calcio (CaO) della nostra coppa trovino confronto con gruppi composizionali detti Levantino I e II che si riferiscono a vetri provenienti da Israele e dalla Palestina, ricavati da sabbie costiere, sabbie del fiume Belus (citato in Plin., Nh V, 19, odierno Na’aman, Israele nord-occidentale) e natron (carbonato di sodio naturale).
Coppe di vetro ellenistiche a Tarquinia e nel suo ager
Ambrosini L.
2023
Abstract
L'identificazione di un'inedita coppa blu in vetro monocromo siro-palestinese, realizzata a stampo e databile tra la seconda metà del II e il I secolo a.C., tra i reperti provenienti nella tomba PC 16 della necropoli di Norchia scavata nel 1981 dal CNR (Elena Di Paolo Colonna - Giovanni Colonna) fornisce il punto di partenza per uno studio sistematico delle coppe vitree di età ellenistica diffuse a Tarquinia e nel suo ager. Si tratta di coppe di livello qualitativo non particolarmente elevato, prodotte in serie e diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo e oltre, con massima concentrazione nei siti della costa siro-palestinese. Coppe di questo tipo sono state rinvenute a Dura Europos in Siria, Egitto, Turchia, Grecia, Nord Africa, Italia (Etruria, Magna Grecia e Sicilia), Spagna, Francia (Normandia). Si tratta di un argomento di grande interesse che getta luce sul fenomeno della romanizzazione di Tarquinia e del suo ager poiché la presenza di queste coppe in vetro nell'Italia centro-settentrionale (sono state rinvenute anche in Liguria) è stata interpretata come risultato delle iniziative militari e commerciali romane nell'area siro-palestinese durante le guerre avvenute in epoca tardo repubblicana. Lo studio è fornito di una preziosa Appendice di Ilaria Mazzini e Francesca Trapasso dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR che hanno condotto analisi non distruttive della composizione chimica della coppa mediante lo spettrometro pXRF (portable X-ray fluorescence) Bruker Tracer 5i. Esse hanno messo in evidenza come i contenuti di ossido di alluminio (Al2O3) e di ossido di calcio (CaO) della nostra coppa trovino confronto con gruppi composizionali detti Levantino I e II che si riferiscono a vetri provenienti da Israele e dalla Palestina, ricavati da sabbie costiere, sabbie del fiume Belus (citato in Plin., Nh V, 19, odierno Na’aman, Israele nord-occidentale) e natron (carbonato di sodio naturale).File | Dimensione | Formato | |
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