Abstract – Saggio Pesca Sostenibile Negli ultimi anni, il mutamento delle dinamiche di mercato e l’evoluzione delle pratiche e tecniche di pesca hanno aggravato le questioni poste dalla internazionalizzazione delle attività di pesca, mettendo alla prova la capacità dei sistemi di regolamentazione esistenti di garantire lo sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche, la tutela dei consumatori e il contrasto a pratiche di concorrenza sleale. Il Volume costituisce uno dei prodotti finali delle attività di ricerca condotte nell’ambito del progetto “Controllo sulle attività di pesca a seguito dell’evoluzione normativa a mezzo di un approccio integrato e con l’utilizzo di sistemi innovativi”, finanziato nell’ambito del Programma triennale 2019-21 per la ricerca scientifica e tecnologica applicata alla pesca marittima, dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (già MIPAAF). Le attività progettuali sono state condotte sotto la Responsabilità Scientifica della dott.ssa Valentina Rossi, Prima Ricercatrice di diritto internazionale del CNR, che in questo saggio fornisce un’analisi critica di alcune questioni che sono al centro dell’attuale dibattito scientifico, istituzionale e politico, e che sono state affrontate nel corso del Progetto e approfondite in alcuni dei saggi del Volume. L’obiettivo è quello di analizzare le criticità emergenti e le soluzioni in corso di adozione nei diversi fora internazionali (ITLOS, IMO, WTO, ILO, FAO, GFCM, EU, …). Tali questioni includono, in primo luogo, il complesso bilanciamento di interessi statali, collettivi e individuali nella gestione delle risorse biologiche marine. Il saggio evidenzia come il riconoscimento degli interessi collettivi della Comunità internazionale nella regolamentazione degli spazi marini e delle loro risorse e la necessità di proteggerli efficacemente, uniti al crescente rilievo degli interessi di attori non statali, come individui e imprese multinazionali, stiano determinando la tendenza a un cambiamento strutturale, nel diritto del mare in generale, e in quello della pesca in particolare, al fine di conciliare questi obiettivi con l’importanza permanente della sovranità statale. In questo contesto, è inquadrata la disciplina sulle risorse genetiche marine contenuta nell’Accordo integrativo dell’UNCLOS sulla biodiversità delle aree al di là della giurisdizione nazionale (cd. Accordo BBNJ) e l’esigenza di distinguere, per quanto riguarda l’ambiente marino, tra le risorse marine viventi campionate per ottenere materiale genetico e le risorse marine viventi raccolte per il consumo umano, come nel caso delle attività di pesca. Nella medesima prospettiva, vanno inquadrati gli sforzi in atto per garantire la tutela dei diritti umani dei lavoratori marittimi, in particolare di quelli impegnati nel settore della pesca. Un’altra questione affrontata è la giurisdizionalizzazione del Mar Mediterraneo e l’istituzione della ZEE italiana con cui lo Stato italiano si impegnerà, oltre il limite esterno del mare territoriale, ad esercitare i diritti sovrani e a rispettare gli obblighi e le responsabilità previsti dal diritto internazionale, in raccordo con il diritto dell’Unione Europea (UE). Tra le questioni che l’Italia dovrà affrontare, figura una pratica di pesca caratterizzata da seri impatti sull’ambiente marino, la pesca con reti derivanti. Un ruolo cruciale, in questo contesto, è svolto ovviamente dall’UE e dalla decisione della Commissione europea di non procedere alla revisione della PCP (2023) ma di perseguire una sua migliore attuazione, nel quadro delle sfide lanciate dal “Green Deal”. Il saggio evidenzia come alcuni strumenti unionali di recente adozione siano particolarmente rilevanti nella tendenza verso un approccio più efficiente ed integrato. Tra questi, figurano gli strumenti adottati sul tema dei cd. “marine litter” e la riforma del sistema unionale di controllo sulla pesca. Il saggio si affronta, infine, il tema del contrasto alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), evidenziando l’importanza crescente degli strumenti di mercato, come l’Accordo sulle sovvenzioni alla pesca, adottato nel 2022, nell’ambito delle Organizzazione mondiale del Commercio (WTO), e le normative UE in materia di tracciabilità degli alimenti. Le norme unionali riguardanti l’organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, infatti, hanno superato le mere logiche di mercato e si sono aperte a una disciplina sempre più attenta al diritto dei consumatori ad essere informati e a fare scelte consapevoli.

Per una pesca sostenibile nel Mar Mediterraneo: considerazioni introduttive e spunti di riflessione

Valentina Rossi
2024

Abstract

Abstract – Saggio Pesca Sostenibile Negli ultimi anni, il mutamento delle dinamiche di mercato e l’evoluzione delle pratiche e tecniche di pesca hanno aggravato le questioni poste dalla internazionalizzazione delle attività di pesca, mettendo alla prova la capacità dei sistemi di regolamentazione esistenti di garantire lo sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche, la tutela dei consumatori e il contrasto a pratiche di concorrenza sleale. Il Volume costituisce uno dei prodotti finali delle attività di ricerca condotte nell’ambito del progetto “Controllo sulle attività di pesca a seguito dell’evoluzione normativa a mezzo di un approccio integrato e con l’utilizzo di sistemi innovativi”, finanziato nell’ambito del Programma triennale 2019-21 per la ricerca scientifica e tecnologica applicata alla pesca marittima, dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (già MIPAAF). Le attività progettuali sono state condotte sotto la Responsabilità Scientifica della dott.ssa Valentina Rossi, Prima Ricercatrice di diritto internazionale del CNR, che in questo saggio fornisce un’analisi critica di alcune questioni che sono al centro dell’attuale dibattito scientifico, istituzionale e politico, e che sono state affrontate nel corso del Progetto e approfondite in alcuni dei saggi del Volume. L’obiettivo è quello di analizzare le criticità emergenti e le soluzioni in corso di adozione nei diversi fora internazionali (ITLOS, IMO, WTO, ILO, FAO, GFCM, EU, …). Tali questioni includono, in primo luogo, il complesso bilanciamento di interessi statali, collettivi e individuali nella gestione delle risorse biologiche marine. Il saggio evidenzia come il riconoscimento degli interessi collettivi della Comunità internazionale nella regolamentazione degli spazi marini e delle loro risorse e la necessità di proteggerli efficacemente, uniti al crescente rilievo degli interessi di attori non statali, come individui e imprese multinazionali, stiano determinando la tendenza a un cambiamento strutturale, nel diritto del mare in generale, e in quello della pesca in particolare, al fine di conciliare questi obiettivi con l’importanza permanente della sovranità statale. In questo contesto, è inquadrata la disciplina sulle risorse genetiche marine contenuta nell’Accordo integrativo dell’UNCLOS sulla biodiversità delle aree al di là della giurisdizione nazionale (cd. Accordo BBNJ) e l’esigenza di distinguere, per quanto riguarda l’ambiente marino, tra le risorse marine viventi campionate per ottenere materiale genetico e le risorse marine viventi raccolte per il consumo umano, come nel caso delle attività di pesca. Nella medesima prospettiva, vanno inquadrati gli sforzi in atto per garantire la tutela dei diritti umani dei lavoratori marittimi, in particolare di quelli impegnati nel settore della pesca. Un’altra questione affrontata è la giurisdizionalizzazione del Mar Mediterraneo e l’istituzione della ZEE italiana con cui lo Stato italiano si impegnerà, oltre il limite esterno del mare territoriale, ad esercitare i diritti sovrani e a rispettare gli obblighi e le responsabilità previsti dal diritto internazionale, in raccordo con il diritto dell’Unione Europea (UE). Tra le questioni che l’Italia dovrà affrontare, figura una pratica di pesca caratterizzata da seri impatti sull’ambiente marino, la pesca con reti derivanti. Un ruolo cruciale, in questo contesto, è svolto ovviamente dall’UE e dalla decisione della Commissione europea di non procedere alla revisione della PCP (2023) ma di perseguire una sua migliore attuazione, nel quadro delle sfide lanciate dal “Green Deal”. Il saggio evidenzia come alcuni strumenti unionali di recente adozione siano particolarmente rilevanti nella tendenza verso un approccio più efficiente ed integrato. Tra questi, figurano gli strumenti adottati sul tema dei cd. “marine litter” e la riforma del sistema unionale di controllo sulla pesca. Il saggio si affronta, infine, il tema del contrasto alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), evidenziando l’importanza crescente degli strumenti di mercato, come l’Accordo sulle sovvenzioni alla pesca, adottato nel 2022, nell’ambito delle Organizzazione mondiale del Commercio (WTO), e le normative UE in materia di tracciabilità degli alimenti. Le norme unionali riguardanti l’organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, infatti, hanno superato le mere logiche di mercato e si sono aperte a una disciplina sempre più attenta al diritto dei consumatori ad essere informati e a fare scelte consapevoli.
2024
Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo - IRISS
979-12-5976-907-7
Mar Mediterraneo, Pesca sostenibile, Pesca INN, UNCLOS, UE, FAO, GFCM, WTO
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Descrizione: Saggio in Volume collettano, con Comitato Scientifico internazionale
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