Riassunto. Nell’entroterra dell’Alto Salento, lungo la congiungente Taranto – Brindisi il paesaggio geografico è caratterizzato da una dorsale collinare di modeste alture, la più alta si eleva a 166 s.l.m. che si sviluppa in direzione est-ovest. Essa è costituita da antiche dune fossili, come evidenzia la stratigrafia incrociata che si sono formate lungo una antica spiaggia pleistocenica. Questo contesto geomorfologico presenta caratteristiche e risorse che si sono dimostrate sempre attrattive all’insediamento umano. Su di esse infatti si sono insediati, grazie alla presenza di numerose sorgenti, cacciatori del Paliolitico e Meseolitico, agricoltori – allevatori neolitici, pastori eneolitici, infine i pastori della Civiltà Appenninica che si insediarono sull’altura più elevata costituendo il primo nucleo abitativo sul quale si sono stratificati le fasi abitative successive sino a quella attuale. In età messapica, alla periferia orientale dell’attuale centro urbano, sulla collina denominata Monte Papalucio, si sviluppò in corrispondenza di diverse grotte, un santuario di Demetra e Persefone frequentato dall’età arcaica alla conquista romana sia indigeni che da greci provenienti dalla Magna Grecia e dalla madre patria. Sul versante sudorientale della stessa collina in età alto medievale fu costituito un insediamento rupestre ad attività prevalentemente pastorale ad opera di un gruppo di benedettini con il compito di controllare i percorsi della transumanza e di offrire assistenza a quanti si recavano a Gerusalemme percorrendo la via comunemente detta Limitone dei Greci che consentiva di raggiungere il porto di Otranto da cui si imbarcava per il Medio Oriente. Delle grotte che costituivano l’insediamento rupestre quasi tutte sono andate distrutte ad eccezione di una che attualmente come cripta si trova al di sotto della chiesa del Santuario di Sant’Antonio ed è intitolata a San Mauro, discepolo di San Benedetto. Un'altra grotta era intitolata a San Giacomo, protettore dei viandanti e dei pellegrini. All’interno della grotta di San Mauro, sulla parete ove è presente l’altare, sono presenti cinque affreschi: al centro è presente la figura di San Mauro con pastorale ed abiti abbaziali, alla sua sinistra la Madonna della Melagrana seduta in trono con Gesù Bambino, che sicuramente cristianizza il culto pagano di Demetra e Persefone sopravvissuto in ambiente rurale sino all’Alto Medioevo; più recenti sono gli altri tre affreschi che rappresentano un altro San mauro di modesta fattura, un'altra Madonna con Bambino e San Giuseppe.

La cripta di San Mauro ad Oria (Brindisi): Patrimonio Geologico e Patrimonio Culturale

Delli Santi M.;
2024

Abstract

Riassunto. Nell’entroterra dell’Alto Salento, lungo la congiungente Taranto – Brindisi il paesaggio geografico è caratterizzato da una dorsale collinare di modeste alture, la più alta si eleva a 166 s.l.m. che si sviluppa in direzione est-ovest. Essa è costituita da antiche dune fossili, come evidenzia la stratigrafia incrociata che si sono formate lungo una antica spiaggia pleistocenica. Questo contesto geomorfologico presenta caratteristiche e risorse che si sono dimostrate sempre attrattive all’insediamento umano. Su di esse infatti si sono insediati, grazie alla presenza di numerose sorgenti, cacciatori del Paliolitico e Meseolitico, agricoltori – allevatori neolitici, pastori eneolitici, infine i pastori della Civiltà Appenninica che si insediarono sull’altura più elevata costituendo il primo nucleo abitativo sul quale si sono stratificati le fasi abitative successive sino a quella attuale. In età messapica, alla periferia orientale dell’attuale centro urbano, sulla collina denominata Monte Papalucio, si sviluppò in corrispondenza di diverse grotte, un santuario di Demetra e Persefone frequentato dall’età arcaica alla conquista romana sia indigeni che da greci provenienti dalla Magna Grecia e dalla madre patria. Sul versante sudorientale della stessa collina in età alto medievale fu costituito un insediamento rupestre ad attività prevalentemente pastorale ad opera di un gruppo di benedettini con il compito di controllare i percorsi della transumanza e di offrire assistenza a quanti si recavano a Gerusalemme percorrendo la via comunemente detta Limitone dei Greci che consentiva di raggiungere il porto di Otranto da cui si imbarcava per il Medio Oriente. Delle grotte che costituivano l’insediamento rupestre quasi tutte sono andate distrutte ad eccezione di una che attualmente come cripta si trova al di sotto della chiesa del Santuario di Sant’Antonio ed è intitolata a San Mauro, discepolo di San Benedetto. Un'altra grotta era intitolata a San Giacomo, protettore dei viandanti e dei pellegrini. All’interno della grotta di San Mauro, sulla parete ove è presente l’altare, sono presenti cinque affreschi: al centro è presente la figura di San Mauro con pastorale ed abiti abbaziali, alla sua sinistra la Madonna della Melagrana seduta in trono con Gesù Bambino, che sicuramente cristianizza il culto pagano di Demetra e Persefone sopravvissuto in ambiente rurale sino all’Alto Medioevo; più recenti sono gli altri tre affreschi che rappresentano un altro San mauro di modesta fattura, un'altra Madonna con Bambino e San Giuseppe.
2024
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC - Sede Secondaria Lecce
Fossil dunes, Pleistocene, Cultural Heritage, Benedectines, Francigena way
Dune fossili, Pleistocene, Patrimonio Culturale, Benedettini, Via Francigena.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/476042
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