Su invito del prof. Martinez Millan Direttore dell' Instituto Universitario "La Corte en Europa" Universidad Autonoma de Madrid e della Fundación MAPFRE, Instituto de Cultura l'A. ha partecipato al Convegno internazionale su Filippo III di Spagna, tenutosi a Madrid nel 2007: Per l' alta qualificazione dei partecipanti e i risultati ottenuti (4 Voll. per complessive 5200 pagine ) l'opera è considerata dalla storiografia spagnola e da quella internazionale come il più importante e significativo apporto storiografico sull'età di Filippo III . G. Tore-G. Murgia, Cerdeña, reino italiano en la Corona de Aragón, in La Monarquía de Felipe III: Los Reinos, Tomo IV, Atti del Convegno Internazionale di Studi ( Madrid- La Cristalera 2006), Directores José Martínez Millán, María Antonietta Visceglia, Fundación Mapfre- Instituto de Cultura, Madrid, 2008, pp. 389-437. (Obra completa, VOL. I-IV ) : ISBN 978-84-9844-085-0; ISBN (Volumen IV , pp. 1-945) : 9788498440898 Nel regno di Sardegna il ventennio di governo di Filippo III segna una profonda svolta: le iniziative politiche attuate nel periodo della privanza, del duca di Lerma (senza violare apertamente i privilegi del regno) appaiono rilevanti e coerenti con la politica interna e internazionale voluta dal Valìdo. Utilizzando viceré e ministri a lui legati da vincoli di fedeltà e gratitudine l'abile ministro riuscì: 1.a coinvolgere e ad impegnare nel finanziamento del sistema integrato di difesa marittima e terrestre attivati nel Tirreno centrale le élites del regno e a far accettare ai nobili che le occupavano una decurtazione del numero delle piazze e delle paghe fino ad allora corrisposte; 2.ad incrementare notevolmente il prelievo fiscale legato alla colletta del donativo offerto alla corona per finanziare i costi di guerra e ridurne l'indebitamento; 3.attenuare il vincolismo annonario, favorire le esportazioni di grano, sostenere con una politica di liberalizzazione dei prezzi le iniziative " agrariste" a tutela della cerealicoltura e della coltura della vite e dell'ulivo. 4.incoraggiare l'espansione o la nascita di nuove attività imprenditoriali (saline, miniere, pesca del corallo e del tonno, lavorazione della canna da zucchero) per ridurre la dipendenza dall'estero ed accrescere con nuove voci fiscali le entrate della tesoreria (+ 25%). Sia questi provvedimenti sia quelli per sostenere l'espansione della cerealicoltura daranno i loro frutti migliori nel successivo decennio di Pax Hispanica quando, l'esportazione verso il milanesato e gli altri regni aragonesi di 120/130 mila quintali di grano per anno consentiranno al regno di conoscere l'unico periodo di vitalità e benessere del secolo XVII. 5.rendere più efficiente l'amministrazione della giustizia riducendo le competenze del procuratore fiscale, incrementando il numero dei giudici ed assegnando i processi penali a due magistrati e quella civile ai restanti 6.creare i presupposti per l'istituzione di una università regia che avrebbe dovuto provvedere alla formazione di quadri dirigenti leali e fedeli evitando il rischio di possibili "contagi" eretici nelle università italiane 7.rivalutare e difendere il potere d'acquisto della moneta argentea e limitarne l'invio all'estero offrire in garanzia ai creditori della corona le entrate di cui essa disponeva nel regno; 8.avviare periodici controlli sugli uffici finanziari al fine di verificarne la gestione e introdurvi norme correttive riducendo le conflittualità tra ministri, separando il ruolo di Avvocato da quello di Procuratore patrimoniale sottraendo al viceré ogni potere discrezionale nel rilascio delle licenze 9.Lo scarso numero delle mercedes e ayudas de costa concesse, l'immediato emergere tra le élites burocratiche di proteste e resistenze nei confronti dei tentativi di malversazione, l'utilizzo sistematico dello strumento delle visite che nel regno di Sardegna, come nei già noti casi di Napoli, di Sicilia e di Valenza tengono sotto inchiesta per diversi anni (agli inizi e alla fine del decennio) l'intero apparato politico, fiscale e amministrativo evidenziano l'oscuro lavoro svolto dagli organi politici centrali (Consiglio d'Aragona, di Hacienda, di Stato) per omogeneizzare le pratiche di governo, controllare l'operato delle fazioni, integrare e rendere più efficiente l'amministrazione civile e militare, ridurre gli sprechi, disimpegnare le finanze regie. 10.Nel secondo decennio la rapida crescita delle esportazioni cerealicole, gestita da asientisti genovesi, favorisce, nel ristretto ceto mercantile, l'accumulazione di ingenti ricchezze, incrementa le entrate della feudalità, del clero e della ufficialità regia e feudale ma accresce anche le tensioni sociali che trovano sbocco in forme endemiche di banditismo rurale e nelle rivalità tra i partiti che dividono la nobiltà, il clero e i ceti urbani. Il duca di Gandia, vicerè e referente diretto del Lerma, trarrà vantaggio politico dai contrasti politici e religiosi locali soppesando con abilità la concessione alle fazioni di favori e grazie da parte del valído. Sia la politica seguita nel primo decennio sia quella praticata nell'ultima parte del regno di Filippo III, al di là della sua apparente frammentarietà, si inserisce in un coerente e organico disegno politico che porta avanti con continuità i progetti di governo e di restauración che la Monarchia ispanica si era data. Anche i dati rilevati nel periferico regno di Sardegna tolgono dunque credibilità a quella tradizione storiografica che considera il governo del duca di Lerma solo come un periodo di stasi politica, corruzione e malgoverno.

Cerdeña, reino italiano en la Corona de Aragón

Tore Gianfranco
2008

Abstract

Su invito del prof. Martinez Millan Direttore dell' Instituto Universitario "La Corte en Europa" Universidad Autonoma de Madrid e della Fundación MAPFRE, Instituto de Cultura l'A. ha partecipato al Convegno internazionale su Filippo III di Spagna, tenutosi a Madrid nel 2007: Per l' alta qualificazione dei partecipanti e i risultati ottenuti (4 Voll. per complessive 5200 pagine ) l'opera è considerata dalla storiografia spagnola e da quella internazionale come il più importante e significativo apporto storiografico sull'età di Filippo III . G. Tore-G. Murgia, Cerdeña, reino italiano en la Corona de Aragón, in La Monarquía de Felipe III: Los Reinos, Tomo IV, Atti del Convegno Internazionale di Studi ( Madrid- La Cristalera 2006), Directores José Martínez Millán, María Antonietta Visceglia, Fundación Mapfre- Instituto de Cultura, Madrid, 2008, pp. 389-437. (Obra completa, VOL. I-IV ) : ISBN 978-84-9844-085-0; ISBN (Volumen IV , pp. 1-945) : 9788498440898 Nel regno di Sardegna il ventennio di governo di Filippo III segna una profonda svolta: le iniziative politiche attuate nel periodo della privanza, del duca di Lerma (senza violare apertamente i privilegi del regno) appaiono rilevanti e coerenti con la politica interna e internazionale voluta dal Valìdo. Utilizzando viceré e ministri a lui legati da vincoli di fedeltà e gratitudine l'abile ministro riuscì: 1.a coinvolgere e ad impegnare nel finanziamento del sistema integrato di difesa marittima e terrestre attivati nel Tirreno centrale le élites del regno e a far accettare ai nobili che le occupavano una decurtazione del numero delle piazze e delle paghe fino ad allora corrisposte; 2.ad incrementare notevolmente il prelievo fiscale legato alla colletta del donativo offerto alla corona per finanziare i costi di guerra e ridurne l'indebitamento; 3.attenuare il vincolismo annonario, favorire le esportazioni di grano, sostenere con una politica di liberalizzazione dei prezzi le iniziative " agrariste" a tutela della cerealicoltura e della coltura della vite e dell'ulivo. 4.incoraggiare l'espansione o la nascita di nuove attività imprenditoriali (saline, miniere, pesca del corallo e del tonno, lavorazione della canna da zucchero) per ridurre la dipendenza dall'estero ed accrescere con nuove voci fiscali le entrate della tesoreria (+ 25%). Sia questi provvedimenti sia quelli per sostenere l'espansione della cerealicoltura daranno i loro frutti migliori nel successivo decennio di Pax Hispanica quando, l'esportazione verso il milanesato e gli altri regni aragonesi di 120/130 mila quintali di grano per anno consentiranno al regno di conoscere l'unico periodo di vitalità e benessere del secolo XVII. 5.rendere più efficiente l'amministrazione della giustizia riducendo le competenze del procuratore fiscale, incrementando il numero dei giudici ed assegnando i processi penali a due magistrati e quella civile ai restanti 6.creare i presupposti per l'istituzione di una università regia che avrebbe dovuto provvedere alla formazione di quadri dirigenti leali e fedeli evitando il rischio di possibili "contagi" eretici nelle università italiane 7.rivalutare e difendere il potere d'acquisto della moneta argentea e limitarne l'invio all'estero offrire in garanzia ai creditori della corona le entrate di cui essa disponeva nel regno; 8.avviare periodici controlli sugli uffici finanziari al fine di verificarne la gestione e introdurvi norme correttive riducendo le conflittualità tra ministri, separando il ruolo di Avvocato da quello di Procuratore patrimoniale sottraendo al viceré ogni potere discrezionale nel rilascio delle licenze 9.Lo scarso numero delle mercedes e ayudas de costa concesse, l'immediato emergere tra le élites burocratiche di proteste e resistenze nei confronti dei tentativi di malversazione, l'utilizzo sistematico dello strumento delle visite che nel regno di Sardegna, come nei già noti casi di Napoli, di Sicilia e di Valenza tengono sotto inchiesta per diversi anni (agli inizi e alla fine del decennio) l'intero apparato politico, fiscale e amministrativo evidenziano l'oscuro lavoro svolto dagli organi politici centrali (Consiglio d'Aragona, di Hacienda, di Stato) per omogeneizzare le pratiche di governo, controllare l'operato delle fazioni, integrare e rendere più efficiente l'amministrazione civile e militare, ridurre gli sprechi, disimpegnare le finanze regie. 10.Nel secondo decennio la rapida crescita delle esportazioni cerealicole, gestita da asientisti genovesi, favorisce, nel ristretto ceto mercantile, l'accumulazione di ingenti ricchezze, incrementa le entrate della feudalità, del clero e della ufficialità regia e feudale ma accresce anche le tensioni sociali che trovano sbocco in forme endemiche di banditismo rurale e nelle rivalità tra i partiti che dividono la nobiltà, il clero e i ceti urbani. Il duca di Gandia, vicerè e referente diretto del Lerma, trarrà vantaggio politico dai contrasti politici e religiosi locali soppesando con abilità la concessione alle fazioni di favori e grazie da parte del valído. Sia la politica seguita nel primo decennio sia quella praticata nell'ultima parte del regno di Filippo III, al di là della sua apparente frammentarietà, si inserisce in un coerente e organico disegno politico che porta avanti con continuità i progetti di governo e di restauración che la Monarchia ispanica si era data. Anche i dati rilevati nel periferico regno di Sardegna tolgono dunque credibilità a quella tradizione storiografica che considera il governo del duca di Lerma solo come un periodo di stasi politica, corruzione e malgoverno.
2008
978-84-9844-085-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/492
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