Oliveto Lucano si erge su uno stretto e lungo roccione, costituito da speroni di roccia naturale (sabbione di Garaguso) con profonde gole, che sono state erose nel tempo dal Pisciolo e da un suo affluente. Dalle notizie storiche e dall’analisi della stratificazione urbana nei secoli, è possibile stabilire che l’agglomerato medievale abbia occupato la parte più alta e più larga del roccione, mentre la parte occidentale lega il borgo alle pendici del monte di Croccia-Cognato. Il crinale conduce al punto più alto del promontorio, in cui doveva essere localizzata verosimilmente una torre o un nucleo fortificato, per quanto innanzi specificato in punto di dominazione greca: questi due poli, il crinale e la parte più elevata del roccione hanno costituito il focus morfologia strutturale dell’abitato. E’ tesi sostenibile quella per cui i due elementi predominanti del nucleo storico, nell’epoca moderna, siano stati il castello -riconoscibile fino al 1946 (anno della sua demolizione) e del quale attualmente sono visibili soltanto le mura del basamento, di epoca cinquecentesca- e la chiesa matrice, a questi due elementi «portanti» si aggiungevano, progressivamente, le diverse unità abitative, caratterizzate dall’accostamento tra di esse e dalla modellazione influenzata dalle esigenze orografiche. Una significativa impronta di innovazione urbanistica è stata costituita dall’edificazione di diversi palazzi nobiliari nel corso dell’Ottocento, specificamente l’ungo l’attuale corso Garibaldi, mentre contestualmente intorno all’attuale piazza Umberto I sorgeva una serie di isolati, orientati lungo l’asse est-ovest, con l’effetto che il centro della cittadina veniva a spostarsi da piazza Ducale a piazza Umberto I, tanto che quest’ultima diventa il fulcro –anche sotto il profilo della visuale- di raccordo di tutte le strade, sia quelle del nucleo antico che di quelle afferenti alla parte urbana ottocentesca, focalizzando come il centro nodale della comunità. Consolidata la cappella di San Giovanni (già esistente nel 1588), nelle zone limitrofe vennero a concentrarsi progressivamente le principali attività commerciali del paese. A far data dal dopoguerra, la struttura urbana si è evoluta nel senso di una relativa espansione verso la parte nord dell’abitato, mentre il nucleo storico, pur sostanzialmente immune da «sostituzioni» edilizie, ha registrato costanti erosioni sul costone di appoggio, come si deduce dal confronto tra i rilievi aerofotogrammetrici elaborati nel 1982 e la planimetria catastale del 1886. L’attuale «piano del colore» è imperniato sulle variazioni coloristiche della pietra arenaria locale, di cui molti edifici antichi sono costruiti: così la gamma cromatica scelta è basata sulle sfumature dei toni offerti dalle pietre naturali che caratterizzano l’abitato e il circondario.

Oliveto Lucano: contesto geo-ambientale e considerazioni storico-culturali

Delli Santi M.
2024

Abstract

Oliveto Lucano si erge su uno stretto e lungo roccione, costituito da speroni di roccia naturale (sabbione di Garaguso) con profonde gole, che sono state erose nel tempo dal Pisciolo e da un suo affluente. Dalle notizie storiche e dall’analisi della stratificazione urbana nei secoli, è possibile stabilire che l’agglomerato medievale abbia occupato la parte più alta e più larga del roccione, mentre la parte occidentale lega il borgo alle pendici del monte di Croccia-Cognato. Il crinale conduce al punto più alto del promontorio, in cui doveva essere localizzata verosimilmente una torre o un nucleo fortificato, per quanto innanzi specificato in punto di dominazione greca: questi due poli, il crinale e la parte più elevata del roccione hanno costituito il focus morfologia strutturale dell’abitato. E’ tesi sostenibile quella per cui i due elementi predominanti del nucleo storico, nell’epoca moderna, siano stati il castello -riconoscibile fino al 1946 (anno della sua demolizione) e del quale attualmente sono visibili soltanto le mura del basamento, di epoca cinquecentesca- e la chiesa matrice, a questi due elementi «portanti» si aggiungevano, progressivamente, le diverse unità abitative, caratterizzate dall’accostamento tra di esse e dalla modellazione influenzata dalle esigenze orografiche. Una significativa impronta di innovazione urbanistica è stata costituita dall’edificazione di diversi palazzi nobiliari nel corso dell’Ottocento, specificamente l’ungo l’attuale corso Garibaldi, mentre contestualmente intorno all’attuale piazza Umberto I sorgeva una serie di isolati, orientati lungo l’asse est-ovest, con l’effetto che il centro della cittadina veniva a spostarsi da piazza Ducale a piazza Umberto I, tanto che quest’ultima diventa il fulcro –anche sotto il profilo della visuale- di raccordo di tutte le strade, sia quelle del nucleo antico che di quelle afferenti alla parte urbana ottocentesca, focalizzando come il centro nodale della comunità. Consolidata la cappella di San Giovanni (già esistente nel 1588), nelle zone limitrofe vennero a concentrarsi progressivamente le principali attività commerciali del paese. A far data dal dopoguerra, la struttura urbana si è evoluta nel senso di una relativa espansione verso la parte nord dell’abitato, mentre il nucleo storico, pur sostanzialmente immune da «sostituzioni» edilizie, ha registrato costanti erosioni sul costone di appoggio, come si deduce dal confronto tra i rilievi aerofotogrammetrici elaborati nel 1982 e la planimetria catastale del 1886. L’attuale «piano del colore» è imperniato sulle variazioni coloristiche della pietra arenaria locale, di cui molti edifici antichi sono costruiti: così la gamma cromatica scelta è basata sulle sfumature dei toni offerti dalle pietre naturali che caratterizzano l’abitato e il circondario.
2024
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC - Sede Secondaria Lecce
978-88-5534-174-5
Beni culturali, storia, urbanistica, Oliveto Lucano, Basilicata
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/500861
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