L’Italia è considerata un paese a endemicità molto bassa per il virus dell’epatite A (HAV). Attualmente in Italia il vaccino anti-HAV è consigliato solo per specifici gruppi a rischio e non esiste un programma di vaccinazione universale. Lo scopo di questo studio era di valutare il livello di immunità contro l’epatite A in un campione di bambini e adolescenti della provincia di Firenze. Sono stati raccolti 165 sieri da soggetti di età compresa tra 1 e 18 anni, selezionati proporzionalmente (0.1%) rispetto alla popolazione generale e stratificati per età e sesso. Una valutazione qualitativa degli anticorpi anti-HAV è stata eseguita applicando il test immunoenzimatico ELISA. Sono stati inoltre acquisiti dati anamnestici e sullo stato di vaccinazione tramite un questionario e consultati i registri di malattie infettive e di anagrafe vaccinale. Sono state cercate differenze statisticamente significative nella sieroprevalenza utilizzando il test del chi-quadrato e il test esatto di Fisher. Il Mantel-Haenszel Test for Trend è stato applicato per valutare la presenza di un trend lineare crescente tra stato sierologico e fasce di età. È stata poi eseguita una regressione logistica multivariata. Il nostro studio ha mostrato una sieroprevalenza dell’epatite A del 9.1% (15/165 soggetti) nella popolazione arruolata. Non è stato osservato un trend significativo di crescita lineare nel numero di soggetti positivi con l’aumentare dell’età (p = 0.27). La prevalenza di anti-HAV era più bassa nei soggetti italiani (7.3%) rispetto ai non italiani (17.9%) e questa differenza è risultata statisticamente significativa quando i dati sono stati aggiustati per età e sesso nell’analisi multivariata (p < 0.05). Dalla consultazione dei registri di anagrafe vaccinale, circa la metà della popolazione con titolo anticorpale positivo risultava vaccinata. Non sono stati segnalati casi di malattia. Tutti i vaccinati erano protetti contro HAV e la maggioranza aveva ricevuto l’ultima dose (o l’unica) di vaccino da oltre 5 anni. I dati del nostro studio hanno confermato la Toscana come un’area a bassa endemicità per HAV e hanno mostrato una sieroprevalenza dell’epatite A significativamente più alta nei bambini e adolescenti stranieri. Ciò supporta l’attuale raccomandazione del PNPV 2017-2019 e della Regione Toscana che prevedono l’offerta vaccinale gratuita per i bambini figli di immigrati che si recano nei paesi ad alta endemia. La presenza di più soggetti sieropositivi rispetto a quelli vaccinati era probabilmente dovuta ad un’immunizzazione naturale ottenuta attraverso un’infezione subclinica e/o alla mancata registrazione nei sistemi di sorveglianza.
UNO STUDIO DI SIEROPREVALENZA DELL’EPATITE A CONDOTTO NEL PERIODO 2017-2018 IN UNA POPOLAZIONE PEDIATRICA E ADOLESCENTE DELLA PROVINCIA DI FIRENZE (ITALIA) CONFERMA LA TOSCANA COME AREA A BASSA ENDEMICITÀ.
Zanella B.;
2021
Abstract
L’Italia è considerata un paese a endemicità molto bassa per il virus dell’epatite A (HAV). Attualmente in Italia il vaccino anti-HAV è consigliato solo per specifici gruppi a rischio e non esiste un programma di vaccinazione universale. Lo scopo di questo studio era di valutare il livello di immunità contro l’epatite A in un campione di bambini e adolescenti della provincia di Firenze. Sono stati raccolti 165 sieri da soggetti di età compresa tra 1 e 18 anni, selezionati proporzionalmente (0.1%) rispetto alla popolazione generale e stratificati per età e sesso. Una valutazione qualitativa degli anticorpi anti-HAV è stata eseguita applicando il test immunoenzimatico ELISA. Sono stati inoltre acquisiti dati anamnestici e sullo stato di vaccinazione tramite un questionario e consultati i registri di malattie infettive e di anagrafe vaccinale. Sono state cercate differenze statisticamente significative nella sieroprevalenza utilizzando il test del chi-quadrato e il test esatto di Fisher. Il Mantel-Haenszel Test for Trend è stato applicato per valutare la presenza di un trend lineare crescente tra stato sierologico e fasce di età. È stata poi eseguita una regressione logistica multivariata. Il nostro studio ha mostrato una sieroprevalenza dell’epatite A del 9.1% (15/165 soggetti) nella popolazione arruolata. Non è stato osservato un trend significativo di crescita lineare nel numero di soggetti positivi con l’aumentare dell’età (p = 0.27). La prevalenza di anti-HAV era più bassa nei soggetti italiani (7.3%) rispetto ai non italiani (17.9%) e questa differenza è risultata statisticamente significativa quando i dati sono stati aggiustati per età e sesso nell’analisi multivariata (p < 0.05). Dalla consultazione dei registri di anagrafe vaccinale, circa la metà della popolazione con titolo anticorpale positivo risultava vaccinata. Non sono stati segnalati casi di malattia. Tutti i vaccinati erano protetti contro HAV e la maggioranza aveva ricevuto l’ultima dose (o l’unica) di vaccino da oltre 5 anni. I dati del nostro studio hanno confermato la Toscana come un’area a bassa endemicità per HAV e hanno mostrato una sieroprevalenza dell’epatite A significativamente più alta nei bambini e adolescenti stranieri. Ciò supporta l’attuale raccomandazione del PNPV 2017-2019 e della Regione Toscana che prevedono l’offerta vaccinale gratuita per i bambini figli di immigrati che si recano nei paesi ad alta endemia. La presenza di più soggetti sieropositivi rispetto a quelli vaccinati era probabilmente dovuta ad un’immunizzazione naturale ottenuta attraverso un’infezione subclinica e/o alla mancata registrazione nei sistemi di sorveglianza.| File | Dimensione | Formato | |
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25.1_2021_Uno Studio di sieroprevalenza epatite A_Atti del 54° SItI 3-6Nov2021.pdf
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