Nel corso della campagna 2013 all’interno delle Terme-Chiesa sono stati condotti alcuni sondaggi mirati a chiarire la funzione e le diverse fasi di utilizzo del monumentale edificio. I dati archeologici hanno permesso di recuperare importanti elementi riguardanti la struttura di età romano-imperiale, le sue trasformazioni in edificio ecclesiale durante l’età bizantina e l’occupazione dell’area successiva al parziale crollo delle coperture. I dati riferibili a quest’ultima fase sono emersi soprattutto nel saggio B, impostato nel settore sud-occidentale del nartece dell’edificio protobizantino. Nel contributo si presenta una selezione dei materiali ceramici rinvenuti nel saggio B e ritenuti di maggior rilevanza ai fini di un inquadramento cronologico della fase più recente di frequentazione dell’area delle Terme-Chiesa, alla quale sono riferibili anche alcune strutture. I materiali ceramici sono stati tutti rinvenuti nell’area prospiciente l’ingresso delle Terme-Chiesa al di sopra dei crolli delle strutture romane e bizantine. I pochi frammenti presenti nei livelli superficiali non sono ben inquadrabili cronologicamente sia per la forte frammentarietà che per l’appartenenza alle ceramiche comuni riferibili ad un arco cronologico molto ampio. Il frammento di invetriata graffita policroma è chiaramente residuale, essendo stato rinvenuto tra i materiali di costruzione della struttura US 17. I restanti materiali sono relativi a due diverse Unità Stratigrafiche, US 23 e US 34. La US 23 è stata individuata all’interno dell’ambiente D. La US 34 è relativa ad un livello di frequentazione dell’angolo nord-ovest del nartece dove era stato tamponato uno degli ingressi della struttura protobizantina. Insieme alle ceramiche fini in invetriata verde e Miletus Ware sono stati rinvenuti alcuni frammenti di una forma chiusa in ceramica non verniciata ma sovradipinta e due esemplari di casseruole. I materiali ceramici, ed in particolare i confronti proposti per la Miletus Ware, permettono di riferire l’occupazione di questo settore delle Terme-Chiesa ad un periodo compreso tra il XIV ed il XVI sec. Si tratta, quindi, di una frequentazione di età selgiuchide ed ottomana a cui sono attribuibili anche diverse tracce sparse individuate in altre aree della città tra le monumentali rovine. Alla stessa fase insediativa risale la fattoria ottomana impiantata sul portico ovest dell’Agorà Nord (fine XVI-XVII sec.) e costituita da più edifici racchiusi da un muro di recinzione.

Le cd. Terme-Chiesa di Hierapolis: i materiali ceramici dai livelli selgiuchidi e ottomani

Caggia M. P.
2022

Abstract

Nel corso della campagna 2013 all’interno delle Terme-Chiesa sono stati condotti alcuni sondaggi mirati a chiarire la funzione e le diverse fasi di utilizzo del monumentale edificio. I dati archeologici hanno permesso di recuperare importanti elementi riguardanti la struttura di età romano-imperiale, le sue trasformazioni in edificio ecclesiale durante l’età bizantina e l’occupazione dell’area successiva al parziale crollo delle coperture. I dati riferibili a quest’ultima fase sono emersi soprattutto nel saggio B, impostato nel settore sud-occidentale del nartece dell’edificio protobizantino. Nel contributo si presenta una selezione dei materiali ceramici rinvenuti nel saggio B e ritenuti di maggior rilevanza ai fini di un inquadramento cronologico della fase più recente di frequentazione dell’area delle Terme-Chiesa, alla quale sono riferibili anche alcune strutture. I materiali ceramici sono stati tutti rinvenuti nell’area prospiciente l’ingresso delle Terme-Chiesa al di sopra dei crolli delle strutture romane e bizantine. I pochi frammenti presenti nei livelli superficiali non sono ben inquadrabili cronologicamente sia per la forte frammentarietà che per l’appartenenza alle ceramiche comuni riferibili ad un arco cronologico molto ampio. Il frammento di invetriata graffita policroma è chiaramente residuale, essendo stato rinvenuto tra i materiali di costruzione della struttura US 17. I restanti materiali sono relativi a due diverse Unità Stratigrafiche, US 23 e US 34. La US 23 è stata individuata all’interno dell’ambiente D. La US 34 è relativa ad un livello di frequentazione dell’angolo nord-ovest del nartece dove era stato tamponato uno degli ingressi della struttura protobizantina. Insieme alle ceramiche fini in invetriata verde e Miletus Ware sono stati rinvenuti alcuni frammenti di una forma chiusa in ceramica non verniciata ma sovradipinta e due esemplari di casseruole. I materiali ceramici, ed in particolare i confronti proposti per la Miletus Ware, permettono di riferire l’occupazione di questo settore delle Terme-Chiesa ad un periodo compreso tra il XIV ed il XVI sec. Si tratta, quindi, di una frequentazione di età selgiuchide ed ottomana a cui sono attribuibili anche diverse tracce sparse individuate in altre aree della città tra le monumentali rovine. Alla stessa fase insediativa risale la fattoria ottomana impiantata sul portico ovest dell’Agorà Nord (fine XVI-XVII sec.) e costituita da più edifici racchiusi da un muro di recinzione.
2022
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
978-625-8056-07-5
Hierapolis di Frigia, ceramica ottomana, ceramica invetriata, terme-chiesa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/513656
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