The research presented here discusses the topic of the artist’s studio, focusing on the last home of Pino Zac, the multifaceted illustrator who lived the last years of his life in Fontecchio (AQ). The high cultural value of Palazzo Muzi, the artist’s house studio, is fully recognised by the municipal administration, which is the process of making the building a museum. Although post-earthquake reconstruction is underway in the village, the palace is still uninhabitable, and the paper illustrated is oriented towards digital documentation and the creation of an application aimed at making the place usable and enhancing the artist’s work while at the same time deepening the relationship between the rooms of the historical palace and the artworks generated within it. The transition issue is therefore addressed by analysing the multiple facets that the case study offers, ranging from the change of use of the building that is about to become a cultural attraction to the transformation of the everyday objects it contains, such as the refrigerator or the wardrobe, which the artist involuntarily elevates to works of art thanks to the extemporary sketches drawn on them, up to the transposition from analogue to digital of the artist’s drawings which, through the application, become accessible to a wider audience within a virtual space.

La ricerca presentata in questa sede esplora il tema dello studio d’artista focalizzandosi sull’ultima dimora di Pino Zac, poliedrico illustratore che visse gli ultimi anni della sua vita nel borgo medievale di Fontecchio (AQ). Il grande valore culturale di palazzo Muzi, la casa-studio dell’artista, è pienamente riconosciuto dall’amministrazione comunale che ne sta curando il processo di musealizzazione. Sebbene sia in atto la ricostruzione post-sima all’interno del borgo, il palazzo è ancora inagibile e il lavoro qui illustrato è orientato alla documentazione digitale e alla realizzazione di un applicativo finalizzato a rendere fruibile il luogo e a valorizzare il lavoro dell’artista approfondendo parallelamente la relazione che intercorre tra le stanze del palazzo storico e le opere generate al suo interno. Il tema della transizione viene pertanto affrontato analizzando le molteplici sfaccettature che il caso di studio offre e che vanno dal cambio di destinazione d’uso dell’immobile che si accinge a diventare un attrattore culturale, alla trasformazione degli oggetti d’uso quotidiano in esso contenuti, come il frigorifero o l’armadio, che l’artista involontariamente eleva a opere d’arte grazie agli schizzi estemporanei tracciati su di essi, sino alla trasposizione da analogica a digitale dei disegni dell’artista che, attraverso l’applicativo digitale, diventano fruibili a un ampio pubblico all’interno di uno spazio virtuale.

L’ultima dimora di Pino Zac: documentazione e valorizzazione digitale di uno studio d’artista

Trizio I.;Savini F.
2023

Abstract

The research presented here discusses the topic of the artist’s studio, focusing on the last home of Pino Zac, the multifaceted illustrator who lived the last years of his life in Fontecchio (AQ). The high cultural value of Palazzo Muzi, the artist’s house studio, is fully recognised by the municipal administration, which is the process of making the building a museum. Although post-earthquake reconstruction is underway in the village, the palace is still uninhabitable, and the paper illustrated is oriented towards digital documentation and the creation of an application aimed at making the place usable and enhancing the artist’s work while at the same time deepening the relationship between the rooms of the historical palace and the artworks generated within it. The transition issue is therefore addressed by analysing the multiple facets that the case study offers, ranging from the change of use of the building that is about to become a cultural attraction to the transformation of the everyday objects it contains, such as the refrigerator or the wardrobe, which the artist involuntarily elevates to works of art thanks to the extemporary sketches drawn on them, up to the transposition from analogue to digital of the artist’s drawings which, through the application, become accessible to a wider audience within a virtual space.
2023
Istituto per le Tecnologie della Costruzione - ITC - Sede Secondaria L'Aquila
9788835155119
La ricerca presentata in questa sede esplora il tema dello studio d’artista focalizzandosi sull’ultima dimora di Pino Zac, poliedrico illustratore che visse gli ultimi anni della sua vita nel borgo medievale di Fontecchio (AQ). Il grande valore culturale di palazzo Muzi, la casa-studio dell’artista, è pienamente riconosciuto dall’amministrazione comunale che ne sta curando il processo di musealizzazione. Sebbene sia in atto la ricostruzione post-sima all’interno del borgo, il palazzo è ancora inagibile e il lavoro qui illustrato è orientato alla documentazione digitale e alla realizzazione di un applicativo finalizzato a rendere fruibile il luogo e a valorizzare il lavoro dell’artista approfondendo parallelamente la relazione che intercorre tra le stanze del palazzo storico e le opere generate al suo interno. Il tema della transizione viene pertanto affrontato analizzando le molteplici sfaccettature che il caso di studio offre e che vanno dal cambio di destinazione d’uso dell’immobile che si accinge a diventare un attrattore culturale, alla trasformazione degli oggetti d’uso quotidiano in esso contenuti, come il frigorifero o l’armadio, che l’artista involontariamente eleva a opere d’arte grazie agli schizzi estemporanei tracciati su di essi, sino alla trasposizione da analogica a digitale dei disegni dell’artista che, attraverso l’applicativo digitale, diventano fruibili a un ampio pubblico all’interno di uno spazio virtuale.
digital documentation, virtual museum, cultural heritage, graphic language, illustrations
documentazione digitale, museo virtuale, patrimonio culturale, linguaggio grafico, illustrazioni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/514558
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