La necropoli della prima età del Ferro sul colle del Profitis Ilias di Afratì scavata da Doro Levi nel 1924, pertinente all’insediamento tradizionalmente identificato con l’antica Arkades, fu la prima di una certa estensione a essere messa in luce a Creta. Le travagliate vicende di scavo e pubblicazione e l’assenza di successive indagini programmate sul sito lasciano molti punti oscuri e talvolta hanno portato a una fuorviante interpretazione dei dati di scavo. Numerosi materiali di notevole livello artigianale, ma provenienti da tumultuosi scavi clandestini perpetrati sul colle negli anni Sessanta, non contribuiscono a chiarire la storia dell’antico insediamento. La revisione dei corredi funerari delle tombe singole e dei dati di scavo disponibili, grazie anche a una maggiore conoscenza dei materiali a quasi cento anni dallo scavo, invece, vanno offrendo nuovi spunti di riflessione e nuovi elementi per un oggettivo inquadramento diacronico e topografico. Uno dei dati più interessanti è la presenza, scarsamente documentata altrove nell’isola, di sepolture successive al 630 a.C. e di età arcaica. Va emergendo l’immagine di un insediamento della prima età del Ferro in contatto soprattutto con i siti coevi della Creta centrale. La sua felice posizione all'incrocio delle direttrici est-ovest e nord-sud favorì i rapporti con l'esterno e la circolazione di uomini, merci e idee.
Revisiting the Necropolis of Afrati-Arkades
Biondi G.
2023
Abstract
La necropoli della prima età del Ferro sul colle del Profitis Ilias di Afratì scavata da Doro Levi nel 1924, pertinente all’insediamento tradizionalmente identificato con l’antica Arkades, fu la prima di una certa estensione a essere messa in luce a Creta. Le travagliate vicende di scavo e pubblicazione e l’assenza di successive indagini programmate sul sito lasciano molti punti oscuri e talvolta hanno portato a una fuorviante interpretazione dei dati di scavo. Numerosi materiali di notevole livello artigianale, ma provenienti da tumultuosi scavi clandestini perpetrati sul colle negli anni Sessanta, non contribuiscono a chiarire la storia dell’antico insediamento. La revisione dei corredi funerari delle tombe singole e dei dati di scavo disponibili, grazie anche a una maggiore conoscenza dei materiali a quasi cento anni dallo scavo, invece, vanno offrendo nuovi spunti di riflessione e nuovi elementi per un oggettivo inquadramento diacronico e topografico. Uno dei dati più interessanti è la presenza, scarsamente documentata altrove nell’isola, di sepolture successive al 630 a.C. e di età arcaica. Va emergendo l’immagine di un insediamento della prima età del Ferro in contatto soprattutto con i siti coevi della Creta centrale. La sua felice posizione all'incrocio delle direttrici est-ovest e nord-sud favorì i rapporti con l'esterno e la circolazione di uomini, merci e idee.| File | Dimensione | Formato | |
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