Le tecnologie digitali hanno reso facile generare e diffondere commenti sulla prestazione di prodotti e servizi. Questo avanzamento tecnologico ha contribuito in maniera significativa a ridurre le asimmetrie informative esistenti tra produttori e consumatori, tra fornitori di beni pubblici e utenti, tra politici e cittadini. Sembrerebbe che il Web 2.0 abbia potenziato l’efficacia della “voce” evocata da Albert Hirschman già negli anni Settanta del secolo scorso. Tuttavia, occorre domandarsi se non vi sia il rischio che il feedback fornito e la connessa valutazione numerica, il cosiddetto rating, non diventino troppo invasivi, tanto da arrivare a costituire una concreta minaccia per la riservatezza dei dati individuali. Proponiamo qui di distinguere tra tre tipi di feedback: 1) quello con dinamica bottom-up, che si palesa quando molti individui valutano e commentano le prestazioni di organizzazioni economiche e politiche; 2) quello trasversale, che si concretizza nel momento in cui una serie di individui, nella medesima posizione gerarchica, si scambiano commenti, apprezzamenti e valutazioni reciproche; 3) quello top-down, che si ha, invece, quando le organizzazioni attribuiscono un rating agli individui. A fronte della nostra analisi, proponiamo altresì alcuni suggerimenti per moderare i rischi esistenti.
Verso una dittatura del rating? I rischi di un uso spregiudicato del feedback
Archibugi, Daniele;
2024
Abstract
Le tecnologie digitali hanno reso facile generare e diffondere commenti sulla prestazione di prodotti e servizi. Questo avanzamento tecnologico ha contribuito in maniera significativa a ridurre le asimmetrie informative esistenti tra produttori e consumatori, tra fornitori di beni pubblici e utenti, tra politici e cittadini. Sembrerebbe che il Web 2.0 abbia potenziato l’efficacia della “voce” evocata da Albert Hirschman già negli anni Settanta del secolo scorso. Tuttavia, occorre domandarsi se non vi sia il rischio che il feedback fornito e la connessa valutazione numerica, il cosiddetto rating, non diventino troppo invasivi, tanto da arrivare a costituire una concreta minaccia per la riservatezza dei dati individuali. Proponiamo qui di distinguere tra tre tipi di feedback: 1) quello con dinamica bottom-up, che si palesa quando molti individui valutano e commentano le prestazioni di organizzazioni economiche e politiche; 2) quello trasversale, che si concretizza nel momento in cui una serie di individui, nella medesima posizione gerarchica, si scambiano commenti, apprezzamenti e valutazioni reciproche; 3) quello top-down, che si ha, invece, quando le organizzazioni attribuiscono un rating agli individui. A fronte della nostra analisi, proponiamo altresì alcuni suggerimenti per moderare i rischi esistenti.File | Dimensione | Formato | |
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