Sono stati considerati 37447 casi di ictus ospedalizzati in Toscana nel periodo 2017-2021 documentati attraverso i flussi sanitari correnti elaborati dall’Agenzia Regionale di Sanità rilevando con cadenza annuale gli indicatori di processo e di esito attualmente tracciabili previsti dalla DGRT 1106/2021 e valutandone le modificazioni fra periodo prepandemico (2017-2019) e periodo pandemico (2020 fase di lockdown e 2021 fase di convivenza con la pandemia). 27096 (72.3%) casi erano ischemici (IIS) , 8139 (21.7%) con emorragia intracerebrale (EIC) e 2212 (6%) con emorragia subaracnoidea (ESA). Non sono state osservate differenze nel numero di ricoveri nei cinque anni di osservazione eccetto una lieve riduzione dei casi di IIS specie in Area Vasta Nord-Ovest (-7.8%) nella fase pandemica di lockdown. I casi trattati con trombolisi sono aumentati dall’8.9% al 12.9% nel periodo prepandemico e diminuiti all’11.9% durante la fase di lockdown con un successivo recupero a 13.9% nella fase di convivenza con la pandemia. I trattamenti endovascolari nel periodo prepandemico sono aumentati dal 4.9% al 6.7% raggiungendo il 6.8% nella fase di lockdown ed il 7.1% in quella di convivenza con la pandemia. Il contributo a questo trend è attribuibile ai trattamenti effettuati in Area Vasta Sud-Est e in Area Vasta Centro . Il tempo Door-In-Door-Out (DIDO) ha mantenuto valori mediani intorno ai 105 minuti nel periodo prepandemico ed è aumentato a 118 minuti nella fase di lockdown per poi ridursi a 107 minuti nella fase di convivenza con la pandemia. Il tempo Door-To-Groin (DTG) ha mostrato un andamento simile al DIDO. La durata mediana della degenza complessiva non è variata tra periodo prepandemico e pandemico (7 giorni IIS, 9 per EIC e 11 per ESA). La mortalità intraospedaliera è rimasta costante (12%) nel corso dei cinque anni di osservazione con valori più elevati nell’ EIC (27%) ed ESA (12%) rispetto all’ IIS ( 7%) così come la mortalità a 30 giorni (32% nell’EIC, 14% nell’ESA e 11% nell’ IIS). Anche la destinazione alla dimissione non ha mostrato variazioni fra periodo prepandemico e pandemico (70% a domicilio, 12% in riabilitazione, 2% in RSA). In conclusione la pandemia Covid-19 non ha modificato l’efficienza della rete nella sua globalità anche se le diverse caratteristiche del territorio regionale ed i modelli organizzativi adottati possono giustificare differenze di performance nelle tre aree vaste. In particolare il modello ‘mothership’ si è rivelato più resiliente alla pandemia rispetto al modello ‘drip and ship’ che per la sua maggiore complessità è più esposto a fattori esterni in grado di rallentare i processi di cura.

Rete Ictus Toscana: impatto della pandemia Covid-19

M. Baldereschi
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;
P. Palumbo
Membro del Collaboration Group
;
R. Tassi
Membro del Collaboration Group
;
2023

Abstract

Sono stati considerati 37447 casi di ictus ospedalizzati in Toscana nel periodo 2017-2021 documentati attraverso i flussi sanitari correnti elaborati dall’Agenzia Regionale di Sanità rilevando con cadenza annuale gli indicatori di processo e di esito attualmente tracciabili previsti dalla DGRT 1106/2021 e valutandone le modificazioni fra periodo prepandemico (2017-2019) e periodo pandemico (2020 fase di lockdown e 2021 fase di convivenza con la pandemia). 27096 (72.3%) casi erano ischemici (IIS) , 8139 (21.7%) con emorragia intracerebrale (EIC) e 2212 (6%) con emorragia subaracnoidea (ESA). Non sono state osservate differenze nel numero di ricoveri nei cinque anni di osservazione eccetto una lieve riduzione dei casi di IIS specie in Area Vasta Nord-Ovest (-7.8%) nella fase pandemica di lockdown. I casi trattati con trombolisi sono aumentati dall’8.9% al 12.9% nel periodo prepandemico e diminuiti all’11.9% durante la fase di lockdown con un successivo recupero a 13.9% nella fase di convivenza con la pandemia. I trattamenti endovascolari nel periodo prepandemico sono aumentati dal 4.9% al 6.7% raggiungendo il 6.8% nella fase di lockdown ed il 7.1% in quella di convivenza con la pandemia. Il contributo a questo trend è attribuibile ai trattamenti effettuati in Area Vasta Sud-Est e in Area Vasta Centro . Il tempo Door-In-Door-Out (DIDO) ha mantenuto valori mediani intorno ai 105 minuti nel periodo prepandemico ed è aumentato a 118 minuti nella fase di lockdown per poi ridursi a 107 minuti nella fase di convivenza con la pandemia. Il tempo Door-To-Groin (DTG) ha mostrato un andamento simile al DIDO. La durata mediana della degenza complessiva non è variata tra periodo prepandemico e pandemico (7 giorni IIS, 9 per EIC e 11 per ESA). La mortalità intraospedaliera è rimasta costante (12%) nel corso dei cinque anni di osservazione con valori più elevati nell’ EIC (27%) ed ESA (12%) rispetto all’ IIS ( 7%) così come la mortalità a 30 giorni (32% nell’EIC, 14% nell’ESA e 11% nell’ IIS). Anche la destinazione alla dimissione non ha mostrato variazioni fra periodo prepandemico e pandemico (70% a domicilio, 12% in riabilitazione, 2% in RSA). In conclusione la pandemia Covid-19 non ha modificato l’efficienza della rete nella sua globalità anche se le diverse caratteristiche del territorio regionale ed i modelli organizzativi adottati possono giustificare differenze di performance nelle tre aree vaste. In particolare il modello ‘mothership’ si è rivelato più resiliente alla pandemia rispetto al modello ‘drip and ship’ che per la sua maggiore complessità è più esposto a fattori esterni in grado di rallentare i processi di cura.
2023
Istituto di Neuroscienze - IN -
Ictus, Rete tempo-dipendente Ictus, Covid-19
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Descrizione: Rete Ictus Toscana: impatto della pandemia Covid-19
Tipologia: Abstract
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