Il capitolo analizza l'andamento dei dati sugli imprenditori stranieriin Europa nel decennio 2009-2018, sulla base di dati Eurostatrilevati nei 28 Paesi dell'Unione Europea. L’analisi viene svoltasia a livello nazionale che regionale (dati nazionali e macro-regionali:Nuts-1, dati regionali: Nuts-2 nella nomenclatura dell’Eurostat). Ilcapitolo si focalizza sulle tendenze e sulle differenze fra imprenditorinativi del Paese di residenza e imprenditori immigrati, provenienti siadall’Ue che da Paesi extra-Ue, con particolare attenzione alle differenzedi genere.Nonostante la grande maggioranza dei migranti sia economicamenteattiva come lavoratore salariato (cioè dipendente), un numero limitatoma significativo ha scelto di intraprendere un percorso imprenditorialee diventare un lavoratore autonomo (Ambrosini, 2020; Zanfrini, 2015;IDOS, 2017). La scelta del lavoro autonomo è spesso legata al fatto divoler sfuggire da una situazione di disoccupazione o da lavori spessomalpagati, usuranti o non all’altezza delle competenze pregresse. Allostesso tempo, molti immigrati cercano un maggiore grado di autonomiae hanno aspirazioni imprenditoriali che vanno al di là delle problematichelavorative che incontrano nel Paese di destinazione (Rath, Solano eSchutjens, 2020).L’ascesa dell'imprenditoria degli immigrati è stata oggetto diun ampio corpus di ricerche accademiche, specialmente nei Paesitradizionali di immigrazione (Ambrosini, 2020). Nonostante ciò, l’analisidelle tendenze e del fenomeno in termine numerici è stata oggetto di unnumero minore di analisi (IDOS, 2017).Il presente contributo fornisce una panoramica delle tendenzeeuropee. Il capitolo illustra innanzitutto i dati sugli imprenditori migranti– comunitari (nazionalità dell’Ue) e non comunitari (nazionalità nondell’Ue) – comparandoli con gli imprenditori autoctoni. Vengono anche presentate le caratteristiche delle imprese, in termini di numero di dipendenti e areaterritoriale (urbana o rurale), per poi focalizzarsi sulle differenze di genere. Infine,si conclude con una riflessione sul collegamento fra i trend emersi e le politiche asostegno degli immigrati.

Imprenditoria degli immigrati in Europa. Un’analisi comparativa dei trend nei Paesi dell’Unione Europea / Immigrant Entrepreneurship in Europe A Comparative Analysis of Trends in the Member States of the European Union

Taddei L;
2020

Abstract

Il capitolo analizza l'andamento dei dati sugli imprenditori stranieriin Europa nel decennio 2009-2018, sulla base di dati Eurostatrilevati nei 28 Paesi dell'Unione Europea. L’analisi viene svoltasia a livello nazionale che regionale (dati nazionali e macro-regionali:Nuts-1, dati regionali: Nuts-2 nella nomenclatura dell’Eurostat). Ilcapitolo si focalizza sulle tendenze e sulle differenze fra imprenditorinativi del Paese di residenza e imprenditori immigrati, provenienti siadall’Ue che da Paesi extra-Ue, con particolare attenzione alle differenzedi genere.Nonostante la grande maggioranza dei migranti sia economicamenteattiva come lavoratore salariato (cioè dipendente), un numero limitatoma significativo ha scelto di intraprendere un percorso imprenditorialee diventare un lavoratore autonomo (Ambrosini, 2020; Zanfrini, 2015;IDOS, 2017). La scelta del lavoro autonomo è spesso legata al fatto divoler sfuggire da una situazione di disoccupazione o da lavori spessomalpagati, usuranti o non all’altezza delle competenze pregresse. Allostesso tempo, molti immigrati cercano un maggiore grado di autonomiae hanno aspirazioni imprenditoriali che vanno al di là delle problematichelavorative che incontrano nel Paese di destinazione (Rath, Solano eSchutjens, 2020).L’ascesa dell'imprenditoria degli immigrati è stata oggetto diun ampio corpus di ricerche accademiche, specialmente nei Paesitradizionali di immigrazione (Ambrosini, 2020). Nonostante ciò, l’analisidelle tendenze e del fenomeno in termine numerici è stata oggetto di unnumero minore di analisi (IDOS, 2017).Il presente contributo fornisce una panoramica delle tendenzeeuropee. Il capitolo illustra innanzitutto i dati sugli imprenditori migranti– comunitari (nazionalità dell’Ue) e non comunitari (nazionalità nondell’Ue) – comparandoli con gli imprenditori autoctoni. Vengono anche presentate le caratteristiche delle imprese, in termini di numero di dipendenti e areaterritoriale (urbana o rurale), per poi focalizzarsi sulle differenze di genere. Infine,si conclude con una riflessione sul collegamento fra i trend emersi e le politiche asostegno degli immigrati.
2020
Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali - IRPPS - Sede Secondaria Fisciano (SA)
9788864800714
imprenditoria
immigrati
europa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/521729
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