Da Roma a Parigi: sulle tracce della perduta collezione di Wladimir de Grüneisen

Russian art historian Wladimir De Grüneisen (1868-after 1935) is best known as the author of Sainte-Marie-Antique (1911), the first monograph dedicated to the early medieval church of Santa Maria Antiqua in the Roman Forum. Born in the province of St. Petersburg, De Grüneisen had moved to Rome in 1903 as a representative of the Imperial Archaeological Institute and successfully devoted himself to the study of early Christian and Byzantine art. The outbreak of war and the October Revolution suddenly deprived him of support from Russia, slowing his career and forcing him to move to Paris in 1923. In the following years, De Grüneisen began selling pieces of his extensive art collection, which was entirely dispersed between 1929 and 1932. Due to the difficulty in finding reliable documentation, De Grüneisen’s activity as an art collector has remained almost completely neglected by scholars until now. This article proposes a first reconstruction of the history of his lost collection and examines it in the broader context of the contemporary art market and culture.

Lo storico dell'arte russo Wladimir De Grüneisen (1868-dopo il 1935) è noto soprattutto come autore di Sainte-Marie-Antique (1911), la prima monografia dedicata alla chiesa altomedievale di Santa Maria Antiqua nel Foro Romano. Nato nella provincia di San Pietroburgo, De Grüneisen si trasferì a Roma nel 1903 come rappresentante dell'Istituto Archeologico Imperiale e si dedicò con successo allo studio dell’arte paleocristiana e bizantina. Lo scoppio della guerra e la Rivoluzione d'Ottobre lo privarono improvvisamente del sostegno dalla Russia, rallentando la sua carriera e costringendolo a trasferirsi a Parigi nel 1923. Negli anni successivi De Grüneisen iniziò a vendere pezzi della sua vasta collezione d’arte, che fu completamente dispersa tra il 1929 e il 1932. A causa della difficoltà nel reperire documentazione affidabile, l'attività di De Grüneisen come collezionista d'arte è rimasta quasi completamente trascurata dagli studiosi fino ad oggi. Questo articolo propone una prima ricostruzione della storia della sua raccolta perduta, esaminandola nel contesto più ampio del mercato e della cultura artistica contemporanei.