Dal telelavoro all’hybrid working: lezioni dalla pandemia e prospettive future

Gli ultimi anni sono stati segnati da un crescente interesse scientifico ed applicativo verso modalità di lavoro svincolate nel tempo e nello spazio dal potenziale connettivo di tecnologie di informazione e comunicazione con crescenti possibilità di azione. Il dilagare del Covid-19 ha costretto ad una sperimentazione su larga scala di forme di lavoro virtuale, favorendo al contempo l’istituzionalizzazione del lavoro ibrido nel nuovo ordine sociale post-pandemico. Il seminario illustrerà i recenti sviluppi della ricerca sul tema del remote work e le principali comunità di interesse scientifico che si sono costituite intorno ad esso in relazione alla pandemia. L’attenzione sarà poi posta su specifiche questioni legate all’adozione del lavoro da remoto, particolarmente critiche sia a livello individuale che organizzativo. Nel dettaglio, attraverso la lente della contraddizione e del paradosso, si prenderanno a disamina gli effetti della distanza fisica e della mediazione tecnologica sui processi identitari del lavoratore. Si illustrerà come questi vengano profondamente influenzati dalla mutata struttura e dinamica del controllo organizzativo che, in contesti di lavoro da remoto, ricombina le componenti tecniche, ideologiche e culturali generando un’apparente contraddizione nel duplice uso delle tecnologie a fini di sorveglianza e di interazione sociale. Partendo dall’assunto che il lavoro ibrido è destinato a diventare il new normal, l’ultima parte del seminario si concentrerà sul ruolo dello spazio fisico nell’era del lavoro digitale e sulla sulla sua progettazione in prospettiva human-centered, prendendo a disamina il paradigma dell’’activity-based-working e mostrandone un caso applicativo in Italia.