Per gran parte del ventesimo secolo, i diversi modelli proposti per descrivere le lingue segnate si sono basati su categorie e strumenti d’analisi ideati per descrivere le lingue vocali. In questo contributo, illustreremo come alcuni modelli teorici hanno sfidato questa visione, a cominciare dall'approccio semiotico di Cuxac (1985), fino ad arrivare ai più recenti approcci della linguistica cognitiva (Occhino & Wilcox 2017; Lepic & Occhino 2018). Presenteremo il nostro modello basato sui principi fondamentali della categorizzazione semiotica dei segni in simboli, indici e icone proposti da Peirce, dove indice, icona e simbolo vengono considerati come aspetti o caratteristiche semiotiche piuttosto che categorie, compresenti nel segno come tre lati dello stesso triangolo (Capirci 2018; Capirci, Bonsignori, Di Renzo 2022). Valuteremo infine l'efficacia di questo modello applicandolo alla descrizione del segnato, spontaneo o elicitato, in diversi registri linguistici della Lingua dei Segni Italiana (LIS).

Lingue segnate: una dimensione semiotica triangolare.

Olga Capirci
Co-primo
;
Chiara Bonsignori;Alessio Di Renzo
Co-ultimo
In corso di stampa

Abstract

Per gran parte del ventesimo secolo, i diversi modelli proposti per descrivere le lingue segnate si sono basati su categorie e strumenti d’analisi ideati per descrivere le lingue vocali. In questo contributo, illustreremo come alcuni modelli teorici hanno sfidato questa visione, a cominciare dall'approccio semiotico di Cuxac (1985), fino ad arrivare ai più recenti approcci della linguistica cognitiva (Occhino & Wilcox 2017; Lepic & Occhino 2018). Presenteremo il nostro modello basato sui principi fondamentali della categorizzazione semiotica dei segni in simboli, indici e icone proposti da Peirce, dove indice, icona e simbolo vengono considerati come aspetti o caratteristiche semiotiche piuttosto che categorie, compresenti nel segno come tre lati dello stesso triangolo (Capirci 2018; Capirci, Bonsignori, Di Renzo 2022). Valuteremo infine l'efficacia di questo modello applicandolo alla descrizione del segnato, spontaneo o elicitato, in diversi registri linguistici della Lingua dei Segni Italiana (LIS).
In corso di stampa
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
lingue dei segni, iconicità, semiotica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/523054
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