Apprendimento reciproco tra ricerca e attivismo per indagare femminismi e beni comuni urbani in contesti fragili

Many urban settlements deal with fragile conditions resulting from socio-economic, environmental, and cultural issues, as well as from a mistrust that has arisen toward institutions and their ability to fulfil the social compact. In such contexts, commoning experiences enacted by informal communities, based on a feminist ethic of care, solidarity and mutual support, provide an interesting area for investigation of alternative models of urban management. The specific phenomenon of urban commons and the variety of practices developed under this umbrella concept offer an opportunity to reflect on the interpretation of feminisms in the city, through experiences that concern not only the reclaiming of — physical and symbolic — spaces but also of resources, services and rights, which are expressions of collective approaches to the priorities of everyday life. The researchers investigated these issues from the vibrant political landscape of urban commons and feminisms in the city of Naples (Italy), activating a mutual learning process with a group of activists regarding the research topics. Through the interaction, discussion, and systematization of different theoretical backgrounds and communing experiences, consistent with the methodology adopted of the community of practice, the research protocol aims to decode the processes that informal communities activate in fragile territories, starting with the taking over of an abandoned asset in order to promote its civic uses.

Molte realtà urbane si trovano a fronteggiare condizioni di fragilità determinate da questioni socio-economiche, ambientali, culturali, così come da una sfiducia maturata nei confronti delle istituzioni e delle loro capacità di adempiere al patto sociale. In tali contesti, le esperienze di commoning poste in campo da comunità informali, basate su un’etica femminista della cura, della solidarietà e del mutuo aiuto, rappresentano un interessante campo di osservazione per indagare modelli di gestione urbana alternativi. In particolare, il fenomeno dei beni comuni urbani e la molteplicità di pratiche sviluppate sotto questo concetto ombrello offrono la possibilità di riflettere sull'interpretazione dei femminismi nella città, attraverso esperienze che non riguardano solo la riappropriazione di spazi — fisici e simbolici — ma anche di risorse, di servizi e di diritti che sono espressione di approcci collettivi alle priorità della vita quotidiana. Le ricercatrici hanno indagato tali temi a partire dal vivace panorama politico dei beni comuni urbani e dei femminismi nella città di Napoli (Italia), attivando un processo di apprendimento reciproco con un gruppo di attivist* in relazione ai temi della ricerca. Attraverso l’interazione, la discussione e la sistematizzazione di diversi background teorici ed esperienze di commoning, in coerenza con la metodologia della comunità di pratica adottata, il protocollo di ricerca mira a decodificare i processi che le comunità informali attivano nei territori fragili a partire dalla presa in carico di un bene immobile abbandonato, per promuoverne usi civic