Il tempio in località Madonna della Cona a Teramo si erge lungo un diverticolo stradale della via Cecilia che serviva il conciliabulum civium romanorum di Interamnia Praetuttiorum provenendo dall’attuale Montorio al Vomano. Dell’edificio, datato in letteratura sullo scorcio del II sec. a.C. se non già all’inizio del successivo, si conservano i resti del podio modanato e le strutture pertinenti alla pars postica tripartita, con una cella centrale interposta tra alae laterali. Nonostante il tempio sia da tempo noto all’archeologia teramana, manca ancora oggi uno studio di dettaglio del monumento e della documentazione archeologica e architettonica di riferimento: oltre alle strutture conservate in situ e agli elementi dell’arredo interno ancora ben leggibili (pavimenti in cementizio a base fittile e a mosaico), un cospicuo nucleo di decorazioni architettoniche in terracotta (antefisse, lastre, sime e cornici) recuperate nei primi anni duemila, ma oggetto fino a oggi solo di stringate segnalazioni o brevi note preliminari. Nell’ambito di un accordo fra la Soprintendenza ABAP AQ-TE e la società ANAS S.p.A., teso alla valorizzazione e restauro dell’area archeologica, l’Istituto ministeriale ha affidato a una società esterna la ricostruzione 3D del tempio, come primo step per la fruizione e conoscenza del sito. Questa attività è stata l’occasione per una rilettura complessiva dei dati archeologici a disposizione, fornendo interessanti spunti di riflessione. Con l’occasione del Convegno, si intende tratteggiare un quadro aggiornato – quandanche ancora preliminare – delle conoscenze e dei problemi relativi al monumento, alla sua datazione e ai rapporti con il contesto storico-culturale di riferimento, grazie a dati nuovi desunti da una recente campagna di documentazione diretta delle strutture, al riesame dei parziali dati editi e dei purtroppo pochi dati inediti d’archivio, nonché allo studio dei frammenti architettonici in terracotta – in gran parte non ancora pubblicati – pertinenti al sistema di rivestimento e di decorazione fittile del tetto.
Il tempio tardo-repubblicano di Madonna della Cona a Teramo: nuovi studi e interventi di valorizzazione virtuale
Mancuso G.
In corso di stampa
Abstract
Il tempio in località Madonna della Cona a Teramo si erge lungo un diverticolo stradale della via Cecilia che serviva il conciliabulum civium romanorum di Interamnia Praetuttiorum provenendo dall’attuale Montorio al Vomano. Dell’edificio, datato in letteratura sullo scorcio del II sec. a.C. se non già all’inizio del successivo, si conservano i resti del podio modanato e le strutture pertinenti alla pars postica tripartita, con una cella centrale interposta tra alae laterali. Nonostante il tempio sia da tempo noto all’archeologia teramana, manca ancora oggi uno studio di dettaglio del monumento e della documentazione archeologica e architettonica di riferimento: oltre alle strutture conservate in situ e agli elementi dell’arredo interno ancora ben leggibili (pavimenti in cementizio a base fittile e a mosaico), un cospicuo nucleo di decorazioni architettoniche in terracotta (antefisse, lastre, sime e cornici) recuperate nei primi anni duemila, ma oggetto fino a oggi solo di stringate segnalazioni o brevi note preliminari. Nell’ambito di un accordo fra la Soprintendenza ABAP AQ-TE e la società ANAS S.p.A., teso alla valorizzazione e restauro dell’area archeologica, l’Istituto ministeriale ha affidato a una società esterna la ricostruzione 3D del tempio, come primo step per la fruizione e conoscenza del sito. Questa attività è stata l’occasione per una rilettura complessiva dei dati archeologici a disposizione, fornendo interessanti spunti di riflessione. Con l’occasione del Convegno, si intende tratteggiare un quadro aggiornato – quandanche ancora preliminare – delle conoscenze e dei problemi relativi al monumento, alla sua datazione e ai rapporti con il contesto storico-culturale di riferimento, grazie a dati nuovi desunti da una recente campagna di documentazione diretta delle strutture, al riesame dei parziali dati editi e dei purtroppo pochi dati inediti d’archivio, nonché allo studio dei frammenti architettonici in terracotta – in gran parte non ancora pubblicati – pertinenti al sistema di rivestimento e di decorazione fittile del tetto.File | Dimensione | Formato | |
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