La Sardegna, isola al centro del Mediterraneo, custodisce un patrimonio naturalistico e storico-culturale che è valorizzato e sfruttato ai fini culturali e turistici solo in parte. Infatti, essa è meta prevalentemente di flussi stagionali, per lo più limitati ai mesi estivi e alle aree prossime alla fascia costiera, mentre restano ancora poco visitate le aree interne, ricche di grandi peculiarità, ma anche di risorse materiali e immateriali finora sfruttate in modo molto limitato. Proprio in queste zone marginali, sconosciute al turismo di massa, invece, itinerari e cammini storico-culturali e religiosi – consentendo la riscoperta in modalità “lenta” dei territori e delle comunità, dei loro valori identitari, della memoria dei luoghi – sono uno strumento valido per attrarre quella fascia di utenza alla ricerca di un turismo di qualità, attento ai valori ambientali, culturali, esperienziali e sensoriali. I cammini, infatti, poiché possono essere percorsi a piedi, a cavallo o con il Trenino verde anche in periodo di bassa stagione, rappresentano un valore aggiunto a quanto già la Sardegna può offrire ai suoi visitatori in termini di bellezze paesaggistiche e architettoniche. Un valido esempio in tal senso è il Cammino Minerario di Santa Barbara che attraversa le aree minerarie dismesse del Sulcis-Iglesiente-Guspinese, ma che prevede di includere a breve anche altre aree minerarie isolane. La presente proposta intende soffermarsi in particolare sul distretto Barbagia-Mandrolisai e sulle iniziative in atto o in programma per rivitalizzare le aree montane e contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi anche attraverso il recupero di vecchi cammini, sentieri e tratti di linea ferroviaria che consentano modalità alternative di fruizione dei luoghi tali da innescare processi virtuosi di sviluppo territoriale e turistico.
Cammini religiosi e itinerari storico-culturali per la valorizzazione delle aree interne della Sardegna. Il distretto Gennargentu Mandrolisai
Sebastiana Nocco
Primo
2022
Abstract
La Sardegna, isola al centro del Mediterraneo, custodisce un patrimonio naturalistico e storico-culturale che è valorizzato e sfruttato ai fini culturali e turistici solo in parte. Infatti, essa è meta prevalentemente di flussi stagionali, per lo più limitati ai mesi estivi e alle aree prossime alla fascia costiera, mentre restano ancora poco visitate le aree interne, ricche di grandi peculiarità, ma anche di risorse materiali e immateriali finora sfruttate in modo molto limitato. Proprio in queste zone marginali, sconosciute al turismo di massa, invece, itinerari e cammini storico-culturali e religiosi – consentendo la riscoperta in modalità “lenta” dei territori e delle comunità, dei loro valori identitari, della memoria dei luoghi – sono uno strumento valido per attrarre quella fascia di utenza alla ricerca di un turismo di qualità, attento ai valori ambientali, culturali, esperienziali e sensoriali. I cammini, infatti, poiché possono essere percorsi a piedi, a cavallo o con il Trenino verde anche in periodo di bassa stagione, rappresentano un valore aggiunto a quanto già la Sardegna può offrire ai suoi visitatori in termini di bellezze paesaggistiche e architettoniche. Un valido esempio in tal senso è il Cammino Minerario di Santa Barbara che attraversa le aree minerarie dismesse del Sulcis-Iglesiente-Guspinese, ma che prevede di includere a breve anche altre aree minerarie isolane. La presente proposta intende soffermarsi in particolare sul distretto Barbagia-Mandrolisai e sulle iniziative in atto o in programma per rivitalizzare le aree montane e contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi anche attraverso il recupero di vecchi cammini, sentieri e tratti di linea ferroviaria che consentano modalità alternative di fruizione dei luoghi tali da innescare processi virtuosi di sviluppo territoriale e turistico.File | Dimensione | Formato | |
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