More than one element leads us to believe that the implementation of differentiated regionalism will not be a process that concerns single (or few) Italian regions, which could therefore give rise to a regional “bloc” that pushes towards the evolution of Italian regionalism. The next developments in the implementation process of differentiated regionalism will tell us whether the asymmetry clause, created to valorise uti singuli autonomistic instances, can instead end up revealing itself as a source of general revision of Italian regionalism of a contractual nature, based on the activation of a unitary – uti universi – regional “bloc” or – to use the typical federal language of American origin – a Compact between the Regions to modulate ex post their autonomy. In fact, the latter, although distinct from the Compact from which a federation originates and although limited in the material field of application, shares the principle of self-determination which underlies it. In summary, a Compact not between pre-existing (sovereign) states, but between already existing (autonomous) constituent units. A Compact not for the exercise of a constituent power, but for the exercise of a constituted power.

Più di un elemento induce a ritenere che l’attuazione del regionalismo diffe-renziato non sarà un processo riguardante singole (o poche) Regioni italiane, le quali potrebbero pertanto dar luogo a un “blocco” regionale che spinga verso l’evoluzione del regionalismo italiano. I prossimi sviluppi del processo di attuazione del regionalismo differenziato ci diranno se la clausola di asimmetria, nata per valorizzare istanze autonomistiche uti singuli, possa invece fi-nire per rivelarsi una fonte di revisione generale del regionalismo italiano di natura pattizia, sulla base dell’attivazione di un unitario – uti universi – “blocco” regionale o – per dirla col tipico linguaggio federale di origine americana – un Compact fra le Regioni per modularne l’au-tonomia ex post. Infatti, quest’ultimo, pur distinto dal Compact da cui trae origine una federa-zione e sebbene limitato nel campo materiale di applicazione, ne condivide il principio di auto-determinazione che ne è alla base. In sintesi, un Compact non fra Stati (sovrani) preesistenti, ma fra Constituent units (autonome) già esistenti. Un Compact non per l’esercizio di un po-tere costituente, bensì per l’esercizio di un potere costituito.

Il regionalismo italiano e il potenziale sviluppo di un compact fra le Regioni per modularne l’autonomia: asimmetria uti singuli o uti universi?

Paolo Colasante
2023

Abstract

More than one element leads us to believe that the implementation of differentiated regionalism will not be a process that concerns single (or few) Italian regions, which could therefore give rise to a regional “bloc” that pushes towards the evolution of Italian regionalism. The next developments in the implementation process of differentiated regionalism will tell us whether the asymmetry clause, created to valorise uti singuli autonomistic instances, can instead end up revealing itself as a source of general revision of Italian regionalism of a contractual nature, based on the activation of a unitary – uti universi – regional “bloc” or – to use the typical federal language of American origin – a Compact between the Regions to modulate ex post their autonomy. In fact, the latter, although distinct from the Compact from which a federation originates and although limited in the material field of application, shares the principle of self-determination which underlies it. In summary, a Compact not between pre-existing (sovereign) states, but between already existing (autonomous) constituent units. A Compact not for the exercise of a constituent power, but for the exercise of a constituted power.
2023
Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie - ISSIRFA
Più di un elemento induce a ritenere che l’attuazione del regionalismo diffe-renziato non sarà un processo riguardante singole (o poche) Regioni italiane, le quali potrebbero pertanto dar luogo a un “blocco” regionale che spinga verso l’evoluzione del regionalismo italiano. I prossimi sviluppi del processo di attuazione del regionalismo differenziato ci diranno se la clausola di asimmetria, nata per valorizzare istanze autonomistiche uti singuli, possa invece fi-nire per rivelarsi una fonte di revisione generale del regionalismo italiano di natura pattizia, sulla base dell’attivazione di un unitario – uti universi – “blocco” regionale o – per dirla col tipico linguaggio federale di origine americana – un Compact fra le Regioni per modularne l’au-tonomia ex post. Infatti, quest’ultimo, pur distinto dal Compact da cui trae origine una federa-zione e sebbene limitato nel campo materiale di applicazione, ne condivide il principio di auto-determinazione che ne è alla base. In sintesi, un Compact non fra Stati (sovrani) preesistenti, ma fra Constituent units (autonome) già esistenti. Un Compact non per l’esercizio di un po-tere costituente, bensì per l’esercizio di un potere costituito.
regionalismo differenziato, Compact federale, regionalismo asimmetrico, Constituent Units, potere costituente e costituito
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Descrizione: Il regionalismo italiano e il potenziale sviluppo di un compact fra le Regioni per modularne l’autonomia: asimmetria uti singuli o uti universi?
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