Il più antico e noto pregiudizio sul Medioevo risiede anzitutto nella sua fatale etichetta: i “secoli bui”. Mai una menzogna ha avuto più vasto e persistente successo di questa. Perché è una menzogna che gioca sulle cattive tendenze dell’anima. E sulla mancanza di una reale e seria consapevolezza e conoscenza della storia. Il Medioevo, così da noi lontano cronologicamente ma soprattutto idealmente, spiritualmente, moralmente, e anche antropologicamente, in realtà, è come un’ombra che non ci abbandona. Come una coscienza che ci richiama all’ordine e alla realtà delle cose. Lo stesso immancabile, pervasivo e incontrollabile disprezzo con cui gran parte del mondo della cultura, della politica e dei media lo marchia, è dimostrazione cogente di quanto affermato. La ragione di questa ormai plurisecolare azione è evidente di per sé: il Medioevo è, incontestabilmente, l’età della Cristianità nella sua interezza religiosa, politica, civile, culturale, sociale, artistica, militare. Ovvero, nel suo universalismo. Una sola citazione tra le innumerevoli che si potrebbero apportare, scelta da uno dei più celebri medievisti di tutti i tempi: «La realtà è la Cristianità. È in funzione di questa che il cristiano del Medioevo definisce il resto dell’umanità, si colloca in rapporto agli altri» (J. Le Goff). Come si potrà verificare costantemente in tutto questo lavoro, pur nelle sue innumerevoli sfaccettature e profonde divisioni interne, la società cristiana medievale è quanto di più unitario l’umanità abbia mai potuto costruire. Questo libro non è comunque una mera ricostruzione storica del Medioevo, bensì di una generale esposizione della civiltà cristiana medievale, partendo peraltro dagli albori del Cristianesimo antico e arrivando agli inizi del XIV secolo (Schiaffo di Anagni), ovvero alle soglie dei grandi e drammatici mutamenti della prima modernità, con una descrizione qualificata dell’intera civiltà spirituale, teologica, politica, giuridica, economica, sociale, culturale e artistica, che quel mondo ha saputo produrre e donarci.

Dal buio alla Luce. Civiltà cristiana e medioevo. Dalle origini al 1303

Massimo Viglione
2019

Abstract

Il più antico e noto pregiudizio sul Medioevo risiede anzitutto nella sua fatale etichetta: i “secoli bui”. Mai una menzogna ha avuto più vasto e persistente successo di questa. Perché è una menzogna che gioca sulle cattive tendenze dell’anima. E sulla mancanza di una reale e seria consapevolezza e conoscenza della storia. Il Medioevo, così da noi lontano cronologicamente ma soprattutto idealmente, spiritualmente, moralmente, e anche antropologicamente, in realtà, è come un’ombra che non ci abbandona. Come una coscienza che ci richiama all’ordine e alla realtà delle cose. Lo stesso immancabile, pervasivo e incontrollabile disprezzo con cui gran parte del mondo della cultura, della politica e dei media lo marchia, è dimostrazione cogente di quanto affermato. La ragione di questa ormai plurisecolare azione è evidente di per sé: il Medioevo è, incontestabilmente, l’età della Cristianità nella sua interezza religiosa, politica, civile, culturale, sociale, artistica, militare. Ovvero, nel suo universalismo. Una sola citazione tra le innumerevoli che si potrebbero apportare, scelta da uno dei più celebri medievisti di tutti i tempi: «La realtà è la Cristianità. È in funzione di questa che il cristiano del Medioevo definisce il resto dell’umanità, si colloca in rapporto agli altri» (J. Le Goff). Come si potrà verificare costantemente in tutto questo lavoro, pur nelle sue innumerevoli sfaccettature e profonde divisioni interne, la società cristiana medievale è quanto di più unitario l’umanità abbia mai potuto costruire. Questo libro non è comunque una mera ricostruzione storica del Medioevo, bensì di una generale esposizione della civiltà cristiana medievale, partendo peraltro dagli albori del Cristianesimo antico e arrivando agli inizi del XIV secolo (Schiaffo di Anagni), ovvero alle soglie dei grandi e drammatici mutamenti della prima modernità, con una descrizione qualificata dell’intera civiltà spirituale, teologica, politica, giuridica, economica, sociale, culturale e artistica, che quel mondo ha saputo produrre e donarci.
2019
Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea - ISEM
978-88-31391-02-3
Civiltà cristiana, Chiesa, Cristianità, Medioevo, Impero, Feudalesimo, crociate, Comuni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/529822
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