Il capitolo analizza gli impatti delle trasformazioni del settore automotive sulle competenze e sull’occupazione nella filiera della mobilità. Le imprese mostrano un’elevata concentrazione di personale legato all’automotive, ma anche una crescente diversificazione delle attività. La forza lavoro è composta prevalentemente da addetti alla produzione con livelli di istruzione medio-bassi, mentre la presenza di laureati resta limitata. Tra il 2020 e il 2023 l’occupazione è rimasta stabile nella maggior parte delle imprese, con un leggero saldo positivo, tendenza che si conferma anche nelle previsioni per il 2024-2027. La tipologia di controllo societario e la presenza di un business plan incidono solo marginalmente, mentre il rischio associato al portafoglio prodotti rappresenta un buon indicatore di vulnerabilità. Gli impatti più positivi si registrano in Lombardia, Nord-Est ed Emilia-Romagna, con una variazione complessiva dell’occupazione prevista per il 2027 leggermente positiva. Le figure più richieste sono quelle operative e tecnico-specialistiche, difficili però da reperire, mentre aumentano le previsioni di assunzione anche per profili gestionali e innovativi. Nel complesso emerge un cauto ottimismo: le imprese riconoscono la necessità di rafforzare la formazione interna ed esterna per sostenere la transizione all’elettrico, puntando su upskilling, reskilling e collaborazione con istituzioni e altri attori del settore.
L’impatto delle trasformazioni dell’ecosistema automotive sull’occupazione: trend e prospettive
Anna Novaresio
Primo
2024
Abstract
Il capitolo analizza gli impatti delle trasformazioni del settore automotive sulle competenze e sull’occupazione nella filiera della mobilità. Le imprese mostrano un’elevata concentrazione di personale legato all’automotive, ma anche una crescente diversificazione delle attività. La forza lavoro è composta prevalentemente da addetti alla produzione con livelli di istruzione medio-bassi, mentre la presenza di laureati resta limitata. Tra il 2020 e il 2023 l’occupazione è rimasta stabile nella maggior parte delle imprese, con un leggero saldo positivo, tendenza che si conferma anche nelle previsioni per il 2024-2027. La tipologia di controllo societario e la presenza di un business plan incidono solo marginalmente, mentre il rischio associato al portafoglio prodotti rappresenta un buon indicatore di vulnerabilità. Gli impatti più positivi si registrano in Lombardia, Nord-Est ed Emilia-Romagna, con una variazione complessiva dell’occupazione prevista per il 2027 leggermente positiva. Le figure più richieste sono quelle operative e tecnico-specialistiche, difficili però da reperire, mentre aumentano le previsioni di assunzione anche per profili gestionali e innovativi. Nel complesso emerge un cauto ottimismo: le imprese riconoscono la necessità di rafforzare la formazione interna ed esterna per sostenere la transizione all’elettrico, puntando su upskilling, reskilling e collaborazione con istituzioni e altri attori del settore.| File | Dimensione | Formato | |
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