In questa comunicazione vengono presentati i risultati delle ricerche condotte tra il 2014 e il 2018 dal team greco-italiano sulle fortificazioni di Skotousa, città dell’antica Pelasgiotide. Attraverso un’accurata ricerca di superficie è stata formulata una prima ipotesi sulla ricostruzione del tracciato delle mura, con l’individuazione delle principali porte. La città era fortificata con una cinta muraria di tipo poligonale che circondava l’acropoli, attribuibile all’epoca arcaica-classica. Nel IV secolo a.C. fu aggiunto un nuovo e più ampio sistema difensivo, che si estendeva per circa 4 km, costruito con blocchi squadrati in una tecnica pseudo-isodoma. Tra il 2015 e il 2018, la porta orientale della città è stata oggetto di uno scavo sistematico, che ha permesso di determinarne la configurazione originaria, risalente alla metà del IV secolo a.C. (Fase I). La porta orientale di Skotousa era una cosiddetta "Porta a cortile" (“courtyard type”). In epoca ellenistica, l’area subì delle modifiche con l’aggiunta di due piattaforme nel cortile interno, al fine di restringere il passaggio e rafforzare ulteriormente la porta (Fase II). Durante la tarda età ellenistica, la porta subì una distruzione e, sopra lo strato di crollo, fu realizzata una strada larga 3 m (Fase III). Dopo l’abbandono definitivo della strada (Fase IV), l’area fu riutilizzata con alcune strutture scarsamente conservate, la cui ceramica suggerisce un’occupazione databile tra il XII e il XIII secolo d.C.
La Missione Archeologica di Skotoussa. Le fortificazioni e lo scavo della Porta orientale
Toscano Raffa A.
2023
Abstract
In questa comunicazione vengono presentati i risultati delle ricerche condotte tra il 2014 e il 2018 dal team greco-italiano sulle fortificazioni di Skotousa, città dell’antica Pelasgiotide. Attraverso un’accurata ricerca di superficie è stata formulata una prima ipotesi sulla ricostruzione del tracciato delle mura, con l’individuazione delle principali porte. La città era fortificata con una cinta muraria di tipo poligonale che circondava l’acropoli, attribuibile all’epoca arcaica-classica. Nel IV secolo a.C. fu aggiunto un nuovo e più ampio sistema difensivo, che si estendeva per circa 4 km, costruito con blocchi squadrati in una tecnica pseudo-isodoma. Tra il 2015 e il 2018, la porta orientale della città è stata oggetto di uno scavo sistematico, che ha permesso di determinarne la configurazione originaria, risalente alla metà del IV secolo a.C. (Fase I). La porta orientale di Skotousa era una cosiddetta "Porta a cortile" (“courtyard type”). In epoca ellenistica, l’area subì delle modifiche con l’aggiunta di due piattaforme nel cortile interno, al fine di restringere il passaggio e rafforzare ulteriormente la porta (Fase II). Durante la tarda età ellenistica, la porta subì una distruzione e, sopra lo strato di crollo, fu realizzata una strada larga 3 m (Fase III). Dopo l’abbandono definitivo della strada (Fase IV), l’area fu riutilizzata con alcune strutture scarsamente conservate, la cui ceramica suggerisce un’occupazione databile tra il XII e il XIII secolo d.C.| File | Dimensione | Formato | |
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