L’area del Mediterraneo è estremamente vulnerabile ai cambiamenti climatici con importanti variazioni che negli ultimi anni hanno interessato sia le temperature che le precipitazioni. Per quanto riguarda il regime pluviometrico, nonostante l’eterogeneità spaziale, complessivamente prevale un aumento dei giorni siccitosi con piogge che tendono a concentrarsi in meno giorni e un conseguente aumento dei fenomeni intensi. Negli ultimi anni l’azione 733 del COST ha messo a disposizione un importante strumento per semplificare la complessità climatica in un numero limitato di tipi di circolazione, tale da consentire anche una lettura locale dell’impatto del Global Warming. In questo studio l’attenzione viene focalizzata sul trend delle precipitazioni intense (R90p, ovvero il numero di giorni con quantitativi di precipitazioni superiori al 90° percentile della distribuzione climatologica) per 46 stazioni meteorologiche distribuite a varie quote sull’intero territorio nazionale italiano, tra gennaio 1979 e dicembre 2015. E’ stata inoltre indagata, sia a livello annuale che stagionale, la relazione delle precipitazioni intense con una classificazione di tipi di circolazione atmosferica derivata da un precedente studio come quella più idonea a stratificare le precipitazioni sull’Italia. Tale classificazione consta di 9 classi ed è stata ottenuta attraverso il metodo di “clustering” Principal Component Transversal (PCT09). L’indagine si basa essenzialmente sul calcolo di due indici per ognuna delle stazioni considerate: (i) indice EF (Effectiveness) che descrive la predisposizione di ciascun tipo di circolazione a produrre precipitazioni intense in una data località e (ii) l’indice EXPOT (EXtreme POTential), che descrive la frequenza di precipitazioni intense in ogni tipo di circolazione. L’indice EXPOT in particolare è stato utilizzato anche per evidenziare eventuali trend legati a fattori climatici che agiscono su scala decadale o multi-decadale. Lo studio ha evidenziato una buona predisposizione della classificazione utilizzata per stratificare le precipitazioni intense e alcuni trend significativi dell’indice EXPOT.
Classificazione del rischio di precipitazioni intense in Italia
Maurizio Iannuccilli
;Giulio Betti;Alfonso Crisci;Daniele Grifoni;Alessandro Messeri;Gianni Messeri;Marco Morabito;Claudio Tei;Tommaso Torrigiani Malaspina;Roberto Vallorani;Bernardo Gozzini
2018
Abstract
L’area del Mediterraneo è estremamente vulnerabile ai cambiamenti climatici con importanti variazioni che negli ultimi anni hanno interessato sia le temperature che le precipitazioni. Per quanto riguarda il regime pluviometrico, nonostante l’eterogeneità spaziale, complessivamente prevale un aumento dei giorni siccitosi con piogge che tendono a concentrarsi in meno giorni e un conseguente aumento dei fenomeni intensi. Negli ultimi anni l’azione 733 del COST ha messo a disposizione un importante strumento per semplificare la complessità climatica in un numero limitato di tipi di circolazione, tale da consentire anche una lettura locale dell’impatto del Global Warming. In questo studio l’attenzione viene focalizzata sul trend delle precipitazioni intense (R90p, ovvero il numero di giorni con quantitativi di precipitazioni superiori al 90° percentile della distribuzione climatologica) per 46 stazioni meteorologiche distribuite a varie quote sull’intero territorio nazionale italiano, tra gennaio 1979 e dicembre 2015. E’ stata inoltre indagata, sia a livello annuale che stagionale, la relazione delle precipitazioni intense con una classificazione di tipi di circolazione atmosferica derivata da un precedente studio come quella più idonea a stratificare le precipitazioni sull’Italia. Tale classificazione consta di 9 classi ed è stata ottenuta attraverso il metodo di “clustering” Principal Component Transversal (PCT09). L’indagine si basa essenzialmente sul calcolo di due indici per ognuna delle stazioni considerate: (i) indice EF (Effectiveness) che descrive la predisposizione di ciascun tipo di circolazione a produrre precipitazioni intense in una data località e (ii) l’indice EXPOT (EXtreme POTential), che descrive la frequenza di precipitazioni intense in ogni tipo di circolazione. L’indice EXPOT in particolare è stato utilizzato anche per evidenziare eventuali trend legati a fattori climatici che agiscono su scala decadale o multi-decadale. Lo studio ha evidenziato una buona predisposizione della classificazione utilizzata per stratificare le precipitazioni intense e alcuni trend significativi dell’indice EXPOT.File | Dimensione | Formato | |
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