La canzone "Trop ai estat mon Bon Esper no vi" del trovatore provenzale Perdigon è stata oggetto di due traduzioni-adattamenti nell'Italia medievale: da parte di Giacomo da Lentini ("Troppo son dimorato") e di Chiaro Davanzati ("Troppo aggio fatto lungia dimoranza"). L'edizione si aggiunge, completandola, alla serie delle poesie trobadoriche tradotte dai poeti della Scuola poetica siciliana (tre di Folchetto di Marsiglia, una - "Longa sazon ai estat vas Amor" - di autore incerto), edite dall'autore con il metodo ecdotico proposto in Le poesie di Folchetto di Marsiglia. Edizione critica, Pisa, Pacini, 1999 (cfr. anche "BdT 276,1 Longa sazon ai estat vas Amor", Rivista di Studi testuali, II, 2000, pp. 185-215).
Perdigon, Trop ai estat mon Bon Esper no vi (BdT 370,14)
SQUILLACIOTI Paolo
2005
Abstract
La canzone "Trop ai estat mon Bon Esper no vi" del trovatore provenzale Perdigon è stata oggetto di due traduzioni-adattamenti nell'Italia medievale: da parte di Giacomo da Lentini ("Troppo son dimorato") e di Chiaro Davanzati ("Troppo aggio fatto lungia dimoranza"). L'edizione si aggiunge, completandola, alla serie delle poesie trobadoriche tradotte dai poeti della Scuola poetica siciliana (tre di Folchetto di Marsiglia, una - "Longa sazon ai estat vas Amor" - di autore incerto), edite dall'autore con il metodo ecdotico proposto in Le poesie di Folchetto di Marsiglia. Edizione critica, Pisa, Pacini, 1999 (cfr. anche "BdT 276,1 Longa sazon ai estat vas Amor", Rivista di Studi testuali, II, 2000, pp. 185-215).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


