Negli ultimi anni lo sviluppo e le applicazioni di sensori low-cost in campo ambientale sono aumentati notevolmente, in risposta ad una sempre crescente richiesta di valutazioni inerenti all’inquinamento atmosferico in specifici contesti (es. traffico in aree densamente abitate, impatto di porti, aeroporti, siti industriali), al microclima in ambito urbano (es. ondate di calore, benessere urbano), all’impatto del verde urbano sul bilancio netto di CO2. In questo contesto, presso l’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche sono state sviluppate le stazioni low-cost per la qualità dell’aria AirQino [1]. Le stazioni integrano sensori per la rilevazione dei principali inquinanti atmosferici (CO, O3, NO2, PM2.5, PM10), di gas serra (CO2) e di parametri meteorologici (temperatura, umidità dell’aria, velocità e direzione del vento). Le stazioni AirQino, grazie ad una accurata progettazione e dopo numerosi studi eseguiti per testarne la validità, sono state impiegate per la creazione di reti di monitoraggio su larga scala. Attualmente, le stazioni garantiscono una notevole copertura del territorio italiano (oltre 300 unità), inoltre sono operativi diversi punti di misura in città europee come Cannes e Marsiglia (Francia), Budapest e Debrecen (Ungheria), Bucarest (Romania) e Barcellona (Spagna), oltre che nell’Africa sub-sahariana (Niger). I dati prodotti dalle stazioni della rete AirQino sono consultabili gratuitamente in tempo reale tramite una piattaforma web dedicata [2]. Questo studio si propone di sfruttare la disponibilità di dati rilevati su base oraria e l’elevato numero di punti di misura della rete AirQino, che garantisce un’ampia copertura spaziale in area mediterranea. In particolare, le misure di concentrazione di PM10 e PM2.5 consentono di valutare l’evoluzione temporale e spaziale di alcuni episodi di trasporto di polvere desertica. Allo scopo, sono stati selezionati ed analizzati alcuni casi-studio rappresentativi di tipiche dinamiche meteorologiche connesse con intrusioni nel bacino del Mediterraneo di aerosol proveniente da remote aree desertiche.
Le potenzialità dell’uso di misure ad alta risoluzione temporale di PM10 e PM2.5 da rete di stazioni low-cost AirQino nello studio degli episodi di trasporto desertico
F. Calastrini
Primo
;G. Messeri;A. Zaldei;B. Gioli;G. Gualtieri;A. Cavaliere;T. Giordano;C. Vagnoli;S. Putzolu;F. Carotenuto;L. Brilli
2024
Abstract
Negli ultimi anni lo sviluppo e le applicazioni di sensori low-cost in campo ambientale sono aumentati notevolmente, in risposta ad una sempre crescente richiesta di valutazioni inerenti all’inquinamento atmosferico in specifici contesti (es. traffico in aree densamente abitate, impatto di porti, aeroporti, siti industriali), al microclima in ambito urbano (es. ondate di calore, benessere urbano), all’impatto del verde urbano sul bilancio netto di CO2. In questo contesto, presso l’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche sono state sviluppate le stazioni low-cost per la qualità dell’aria AirQino [1]. Le stazioni integrano sensori per la rilevazione dei principali inquinanti atmosferici (CO, O3, NO2, PM2.5, PM10), di gas serra (CO2) e di parametri meteorologici (temperatura, umidità dell’aria, velocità e direzione del vento). Le stazioni AirQino, grazie ad una accurata progettazione e dopo numerosi studi eseguiti per testarne la validità, sono state impiegate per la creazione di reti di monitoraggio su larga scala. Attualmente, le stazioni garantiscono una notevole copertura del territorio italiano (oltre 300 unità), inoltre sono operativi diversi punti di misura in città europee come Cannes e Marsiglia (Francia), Budapest e Debrecen (Ungheria), Bucarest (Romania) e Barcellona (Spagna), oltre che nell’Africa sub-sahariana (Niger). I dati prodotti dalle stazioni della rete AirQino sono consultabili gratuitamente in tempo reale tramite una piattaforma web dedicata [2]. Questo studio si propone di sfruttare la disponibilità di dati rilevati su base oraria e l’elevato numero di punti di misura della rete AirQino, che garantisce un’ampia copertura spaziale in area mediterranea. In particolare, le misure di concentrazione di PM10 e PM2.5 consentono di valutare l’evoluzione temporale e spaziale di alcuni episodi di trasporto di polvere desertica. Allo scopo, sono stati selezionati ed analizzati alcuni casi-studio rappresentativi di tipiche dinamiche meteorologiche connesse con intrusioni nel bacino del Mediterraneo di aerosol proveniente da remote aree desertiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.