I disastri naturali sono una delle sfide più ardue per il risk manager, a causa del loro carattere improvviso e distruttivo e della loro sostanziale imprevedibilità. Le iniziative pubbliche di sensibilizzazione puntano generalmente a informare gli individui dei rischi; tuttavia, il comportamento degli individui si discosta spesso da quello predetto dai modelli di razionalità, limitando l’efficacia delle campagne di informazione. Un’alternativa per il legislatore è quella degli obblighi e delle sanzioni, spesso efficaci ma in generale poco desiderabili, soprattutto se utilizzati come unico strumento, perché percepiti come lesivi della libertà individuale. L’approccio delle scienze comportamentali offre una terza via tra tutela della libera scelta dei cittadini e paternalismo dello Stato, attraverso politiche che spingono gli individui verso scelte migliori per se stessi e la società, senza precludere loro alcuna alternativa. Nonostante l’applicazione dell’analisi comportamentale e dello strumento del nudging alle politiche pubbliche abbia sinora conseguito risultati incoraggianti, l’ambito dei disastri naturali è stato solo marginalmente interessato. Questo contributo vuole essere una raccolta di esempi e suggerimenti per l’introduzione di politiche pubbliche che, grazie alle conoscenze maturate nel campo delle scienze comportamentali e sociali, riescano a ottenere maggiore adesione e sostegno da parte della popolazione alla prevenzione e alla gestione dei rischi naturali.
Bias decisionali e catastrofi naturali: i nudge per promuovere la prevenzione
Silvia Felletti
2021
Abstract
I disastri naturali sono una delle sfide più ardue per il risk manager, a causa del loro carattere improvviso e distruttivo e della loro sostanziale imprevedibilità. Le iniziative pubbliche di sensibilizzazione puntano generalmente a informare gli individui dei rischi; tuttavia, il comportamento degli individui si discosta spesso da quello predetto dai modelli di razionalità, limitando l’efficacia delle campagne di informazione. Un’alternativa per il legislatore è quella degli obblighi e delle sanzioni, spesso efficaci ma in generale poco desiderabili, soprattutto se utilizzati come unico strumento, perché percepiti come lesivi della libertà individuale. L’approccio delle scienze comportamentali offre una terza via tra tutela della libera scelta dei cittadini e paternalismo dello Stato, attraverso politiche che spingono gli individui verso scelte migliori per se stessi e la società, senza precludere loro alcuna alternativa. Nonostante l’applicazione dell’analisi comportamentale e dello strumento del nudging alle politiche pubbliche abbia sinora conseguito risultati incoraggianti, l’ambito dei disastri naturali è stato solo marginalmente interessato. Questo contributo vuole essere una raccolta di esempi e suggerimenti per l’introduzione di politiche pubbliche che, grazie alle conoscenze maturate nel campo delle scienze comportamentali e sociali, riescano a ottenere maggiore adesione e sostegno da parte della popolazione alla prevenzione e alla gestione dei rischi naturali.| File | Dimensione | Formato | |
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