Il presente lavoro propone alcune riflessioni preliminari in merito all’Accordo sulla conservazione e uso sostenibile della diversità biologica marina, partendo dalle origini e il contesto storico del negoziato, fino ad evidenziare le principali finalità. L’accordo rappresenta un importante passo avanti per il multilateralismo e il diritto internazionale del mare, soprattutto in un momento segnato da tensioni globali e crisi internazionali. La struttura del testo finale dell’Accordo si concentra su quattro aree principali: regolamentazione delle risorse genetiche marine e condivisione dei benefici, misure spaziali di gestione (ABMTs), valutazioni di impatto ambientale e capacity building con trasferimento tecnologico. Particolare attenzione è riservata al principio del not undermining e alla potenziale applicabilità dell’Accordo BBNJ nel contesto del Mediterraneo. Infine, il lavoro sottolinea come il successo del negoziato sia stato influenzato da dinamiche procedurali innovative, dalla partecipazione attiva della società civile e dal coinvolgimento di organizzazioni non governative, che hanno favorito la definizione di un consenso tra gli Stati, trasformando il BBNJ in un punto di riferimento cruciale per la tutela della biodiversità marina e il futuro del diritto del mare contemporaneo.
Prime riflessioni sull’Accordo Internazionale sulla conservazione e l’uso sostenibile della diversità biologica marina delle aree oltre la giurisdizione nazionale
Gemma Andreone
Primo
2024
Abstract
Il presente lavoro propone alcune riflessioni preliminari in merito all’Accordo sulla conservazione e uso sostenibile della diversità biologica marina, partendo dalle origini e il contesto storico del negoziato, fino ad evidenziare le principali finalità. L’accordo rappresenta un importante passo avanti per il multilateralismo e il diritto internazionale del mare, soprattutto in un momento segnato da tensioni globali e crisi internazionali. La struttura del testo finale dell’Accordo si concentra su quattro aree principali: regolamentazione delle risorse genetiche marine e condivisione dei benefici, misure spaziali di gestione (ABMTs), valutazioni di impatto ambientale e capacity building con trasferimento tecnologico. Particolare attenzione è riservata al principio del not undermining e alla potenziale applicabilità dell’Accordo BBNJ nel contesto del Mediterraneo. Infine, il lavoro sottolinea come il successo del negoziato sia stato influenzato da dinamiche procedurali innovative, dalla partecipazione attiva della società civile e dal coinvolgimento di organizzazioni non governative, che hanno favorito la definizione di un consenso tra gli Stati, trasformando il BBNJ in un punto di riferimento cruciale per la tutela della biodiversità marina e il futuro del diritto del mare contemporaneo.| File | Dimensione | Formato | |
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