I dati sulla presenza degli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano ci permettono di osservare trasversalmente lo “stato di salute” dell’Italia in quanto, come in un gioco di specchi, riflettono i mutamenti sociali, economici e culturali e le disparità che attraversano la penisola da Nord a Sud. Infatti, la presenza degli alunni nella scuola ci consente di far luce sugli andamenti demografici e migratori, mettendo in risalto come nell’anno scolastico 2018-2019 la perdita di 100 mila studenti italiani (-1,3%) dovuta al calo della natalità sia stata compensata da un aumento di studenti con cittadinanza straniera, per lo più di seconda generazione, di quasi 16 mila presenze rispetto all’an no precedente (+1,9%) raggiungendo un totale di circa 860 mila unità ossia il 10% del totale della popolazione scolastica. La presenza degli studenti con cittadinanza straniera è così distribuita nei vari ordini scolastici: Infanzia 165.209; Primaria 313.204; Secondaria di I grado 180.296; Secon daria di II grado 199.020. I tassi di scolarità, invece, ci consentono di misurare indirettamente i livelli di integrazione dei giova ni cittadini stranieri sul territorio. Infatti, nelle fasce di età 6-13 anni i sopracitati tassi sono vicini a quelli degli italiani, mentre nell’ultimo biennio di scuola secondaria di II grado scendono al 66,7%. Le tendenze sulla scolarità delle seconde generazioni, inoltre, riflettono da Nord a Sud i compor tamenti degli autoctoni, mettendo in rilievo come coesistano ancora forti differenze tra le diverse zone del Paese. Nello specifico, la Lombardia è la regione con il più alto numero di studenti con cittadinanza non italiana (217.933), circa un quarto del totale in Italia. L’Emilia-Romagna si con ferma la seconda regione per presenze (101.869), seguita da Veneto (94.486) e Lazio (79.841). Rispetto ai paesi di provenienza, quasi la metà degli studenti con cittadinanza non italiana è di ori gine europea (46,3 %) in prevalenza Romeni (157.470) e Albanesi (116.085). Seguono poi paesi extra- europei come il Marocco (105.057), la Cina (55.070) e l’India (27.897). Dai dati relativi ai Paesi di provenienza e alla concentrazione regionale degli studenti inseriti nei cicli di formazione terziaria emerge, invece, che si tratta prevalentemente di studenti già presenti sul territorio italiano. Aspetto, quest’ultimo, che mette in evidenza la scarsa attrattività del sistema universitario del nostro Paese

La scuola di tutti

Emanuela Varinetti
2020

Abstract

I dati sulla presenza degli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano ci permettono di osservare trasversalmente lo “stato di salute” dell’Italia in quanto, come in un gioco di specchi, riflettono i mutamenti sociali, economici e culturali e le disparità che attraversano la penisola da Nord a Sud. Infatti, la presenza degli alunni nella scuola ci consente di far luce sugli andamenti demografici e migratori, mettendo in risalto come nell’anno scolastico 2018-2019 la perdita di 100 mila studenti italiani (-1,3%) dovuta al calo della natalità sia stata compensata da un aumento di studenti con cittadinanza straniera, per lo più di seconda generazione, di quasi 16 mila presenze rispetto all’an no precedente (+1,9%) raggiungendo un totale di circa 860 mila unità ossia il 10% del totale della popolazione scolastica. La presenza degli studenti con cittadinanza straniera è così distribuita nei vari ordini scolastici: Infanzia 165.209; Primaria 313.204; Secondaria di I grado 180.296; Secon daria di II grado 199.020. I tassi di scolarità, invece, ci consentono di misurare indirettamente i livelli di integrazione dei giova ni cittadini stranieri sul territorio. Infatti, nelle fasce di età 6-13 anni i sopracitati tassi sono vicini a quelli degli italiani, mentre nell’ultimo biennio di scuola secondaria di II grado scendono al 66,7%. Le tendenze sulla scolarità delle seconde generazioni, inoltre, riflettono da Nord a Sud i compor tamenti degli autoctoni, mettendo in rilievo come coesistano ancora forti differenze tra le diverse zone del Paese. Nello specifico, la Lombardia è la regione con il più alto numero di studenti con cittadinanza non italiana (217.933), circa un quarto del totale in Italia. L’Emilia-Romagna si con ferma la seconda regione per presenze (101.869), seguita da Veneto (94.486) e Lazio (79.841). Rispetto ai paesi di provenienza, quasi la metà degli studenti con cittadinanza non italiana è di ori gine europea (46,3 %) in prevalenza Romeni (157.470) e Albanesi (116.085). Seguono poi paesi extra- europei come il Marocco (105.057), la Cina (55.070) e l’India (27.897). Dai dati relativi ai Paesi di provenienza e alla concentrazione regionale degli studenti inseriti nei cicli di formazione terziaria emerge, invece, che si tratta prevalentemente di studenti già presenti sul territorio italiano. Aspetto, quest’ultimo, che mette in evidenza la scarsa attrattività del sistema universitario del nostro Paese
2020
Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile - IRCrES - Sede Secondaria Roma
978-88-6244-905-2
Italiano
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
scuola di tutti.pdf

non disponibili

Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 132.31 kB
Formato Adobe PDF
132.31 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/536357
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact