Il problema della contaminazione da radionuclidi in pellet di legno importato è emerso per la prima volta nel contesto italiano nel giugno 2009 in una partita lituana, a causa della concentrazione di attività del 137Cs di circa 300Bq/kg, che aumentava a circa 40000 Bq/kg nelle ceneri. Questa biomassa viene impiegata molto in Italia, anche se spesso importata da altri stati. Questo lavoro ha avuto lo scopo di investigare la concentrazione di attività del 137Cs e dei radionuclidi naturali in 27 campioni di pellet provenienti dalle aree forestali della Prov. Autonoma di Trento e nelle relative ceneri prodotte dalla combustione in stufa domestica. I campioni di pellet ed il corrispettivo incenerito sono stati analizzati mediante spettrometria gamma ad alta risoluzione per determinare la concentrazione di attività di 137Cs e di 40K; è stato cercato anche il 134Cs, che è risultato essere inferiore al limite di rilevabilità strumentale in tutti i campioni. I risultati così ottenuti sono stati comparati ad altri presenti in letteratura; sono stati inoltre analizzati i fattori di concentrazione dei radionuclidi nei campioni di cenere rispetto al campione "fresco" riscontrando una notevole variabilità. Infine, i risultati sono stati analizzati in relazione al potenziale pericolo radioprotezionistico in caso di ceneri con contaminazioni elevate, per porre attenzione sulla "qualità" del pellet in funzione della tipologia, provenienza e parti della pianta impiegate

Contenuto di 137Cs nel pellet proveniente dalla Provincia Autonoma di Trento - paragone con pellet provenienti dall'est Europa

Chiara Cantaluppi;Beatrice morelli
2023

Abstract

Il problema della contaminazione da radionuclidi in pellet di legno importato è emerso per la prima volta nel contesto italiano nel giugno 2009 in una partita lituana, a causa della concentrazione di attività del 137Cs di circa 300Bq/kg, che aumentava a circa 40000 Bq/kg nelle ceneri. Questa biomassa viene impiegata molto in Italia, anche se spesso importata da altri stati. Questo lavoro ha avuto lo scopo di investigare la concentrazione di attività del 137Cs e dei radionuclidi naturali in 27 campioni di pellet provenienti dalle aree forestali della Prov. Autonoma di Trento e nelle relative ceneri prodotte dalla combustione in stufa domestica. I campioni di pellet ed il corrispettivo incenerito sono stati analizzati mediante spettrometria gamma ad alta risoluzione per determinare la concentrazione di attività di 137Cs e di 40K; è stato cercato anche il 134Cs, che è risultato essere inferiore al limite di rilevabilità strumentale in tutti i campioni. I risultati così ottenuti sono stati comparati ad altri presenti in letteratura; sono stati inoltre analizzati i fattori di concentrazione dei radionuclidi nei campioni di cenere rispetto al campione "fresco" riscontrando una notevole variabilità. Infine, i risultati sono stati analizzati in relazione al potenziale pericolo radioprotezionistico in caso di ceneri con contaminazioni elevate, per porre attenzione sulla "qualità" del pellet in funzione della tipologia, provenienza e parti della pianta impiegate
2023
Istituto di Chimica della Materia Condensata e di Tecnologie per l'Energia - ICMATE
137Cs nel pellet, concentrazione del 137Cs tra tal quale e ceneri, importanza della qualità e provenienza del pellet
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/537277
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