Come noto, il Decreto Legislativo 28/2016, che recepisce la Direttiva 2013/51Euratom relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano, prevede la determinazione di parametri indicatori quali la concentrazione di attività di radon, la concentrazione di attività di trizio e la dose indicativa totale, al fine di stabilire se il contenuto di radionuclidi nell'acqua è tale da rendere la dose impegnata per la digestione sufficientemente bassa, al di sotto di valori stabiliti come riferimento per la popolazione. Il Decreto prevede controlli "esterni" condotti dalle aziende sanitarie locali territorialmente competenti, e controlli "interni" condotti dai gestori del servizio idrico integrato. Nell'ambito di tali controlli interni, il CNR-ICMATE ha svolto un esteso studio del contenuto di 222Rn in acqua potabile in collaborazione con alcuni gestori del servizio idrico integrato. L0area oggetto di studio è principalmente l'area pedemontana veneta, compresa nelle provincie di Padova, Treviso e Vicenza. Gli obiettivi della ricerca qui presentata, oltre alla verifica del rispetto di valori di parametro del D. Lgs. 28/2016, sono l'analisi della distribuzione spaziale e delle variazioni stagionali dei contenuti di radon nell'acqua immessa nelle reti di distribuzione. Le misure sono state fatte tramite spettrometria gamma ad alta risoluzione con rivelatori al germanio iperpuro (rivelatore coazial n-type, FWHM a1332 keV = 1,73 keV; rivelatore planare, FWHM a 122 keV = 0,548 keV). Nel lavoro sono presentati ed analizzati i risultati ottenuti nello studio condotto tra il 2017 ed il 2021 su campioni di acqua potabile prelevati da pozzi, sorgenti, serbatoi di raccolta e fontane pubbliche, con particolare attenzione all'analisi di variazioni stagionali delle concentrazioni di 222Rn.

Misure stagionali della concentrazione di radon nell'acqua potabile immessa nelle reti di distribuzione (Veneto orientale)

Chiara Cantaluppi
2021

Abstract

Come noto, il Decreto Legislativo 28/2016, che recepisce la Direttiva 2013/51Euratom relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano, prevede la determinazione di parametri indicatori quali la concentrazione di attività di radon, la concentrazione di attività di trizio e la dose indicativa totale, al fine di stabilire se il contenuto di radionuclidi nell'acqua è tale da rendere la dose impegnata per la digestione sufficientemente bassa, al di sotto di valori stabiliti come riferimento per la popolazione. Il Decreto prevede controlli "esterni" condotti dalle aziende sanitarie locali territorialmente competenti, e controlli "interni" condotti dai gestori del servizio idrico integrato. Nell'ambito di tali controlli interni, il CNR-ICMATE ha svolto un esteso studio del contenuto di 222Rn in acqua potabile in collaborazione con alcuni gestori del servizio idrico integrato. L0area oggetto di studio è principalmente l'area pedemontana veneta, compresa nelle provincie di Padova, Treviso e Vicenza. Gli obiettivi della ricerca qui presentata, oltre alla verifica del rispetto di valori di parametro del D. Lgs. 28/2016, sono l'analisi della distribuzione spaziale e delle variazioni stagionali dei contenuti di radon nell'acqua immessa nelle reti di distribuzione. Le misure sono state fatte tramite spettrometria gamma ad alta risoluzione con rivelatori al germanio iperpuro (rivelatore coazial n-type, FWHM a1332 keV = 1,73 keV; rivelatore planare, FWHM a 122 keV = 0,548 keV). Nel lavoro sono presentati ed analizzati i risultati ottenuti nello studio condotto tra il 2017 ed il 2021 su campioni di acqua potabile prelevati da pozzi, sorgenti, serbatoi di raccolta e fontane pubbliche, con particolare attenzione all'analisi di variazioni stagionali delle concentrazioni di 222Rn.
2021
Istituto di Chimica della Materia Condensata e di Tecnologie per l'Energia - ICMATE
Analisi di acque potabili, il 222Rn nelle acque potabili, controllo della somministrazione alla popolazione
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